Recensione: 10 REGOLE PER FARE INNAMORARE (2012)

Marco è uno studente universitario fuori sede. Il padre Renato, chirurgo estetico di successo e donnaiolo indefesso, lo ha sempre investito di mille aspettative, quasi lui dovesse essere il figlio perfetto. Ma la realtà è un'altra: Marco è un ragazzo timido e impacciato. Per questo continua a fingere con la famiglia di essere un brillante studente di astrofisica mentre ha solo un semplice lavoro part-time in un asilo. Quando Marco si innamora di Stefania, una stupenda quanto irraggiungibile studentessa di letteratura francese, le cose cambiano. A curare le sue pene d'amore non bastano i consigli dei amici con cui condivide un colorato e caotico appartamento. Fondamentale è l'entrata in scena del padre, casualmente in visita a Roma.

10 Regole per fare innamorare è una commedia leggere, prevedibile, scontata, salvata solo dalla straordinaria verve comica di Vincenzo Salemme, nei panni del padre ricco e donnaiolo che cerca di aiutare il figlio un pò sfigato ma buono. In realtà tutti le figure di questo film seguono un preciso cliché già visto in tantissime altre pellicole del genere; c'è la ragazza bella (Enrica Pintore), dolce, brava e attratta dai ragazzi sensibili, innamorati dei bambini, dolci, ecc., che poi, guarda caso, finisce sempre con gli stronzi; poi c'è il classico ragazzo un pò sfigato, carino ma timido, buono ma incapace di esprimere il proprio essere (Guglielmo Scilla); poi c'è il padre, Vincenzo Salemme appunto, ricco, donnaiolo, subito pronto a dare consigli (le 10 regole per fare innamorare); poi c'è lo stronzo (Giulio Berruti), sciupafemmine, pronto a conquistare qualsiasi ragazza, compresa quella ambita dal timido Marco; e poi ci sono gli immancabili amici, un pò sfigati ma sempre pronti nel momento del bisogno. Insomma gli ingredienti ci sono tutti e lo sviluppo della storia non smentisce le premesse: tutto abbondantemente già visto e prevedibile. Tuttavia il film scorre veloce e, come detto, grazie alla bravura di Salemme qualche parte risulta pure divertente. Purtroppo non abbastanza, a mio avviso, per giustificare il prezzo del biglietto. Anche perchè se è vero che Salemme solleva un pò la media, bisogna sottolineare il fallimento del resto del cast, soprattutto della Pintore.

Detto questo, non si può non considerare che il film è chiaramente pensato per un pubblico di teenagers e alla fine penso che a loro piacerà pure, ma per tutti gli altri il consiglio è di astenervi o aspettare un passaggio in tv.

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