Novità Mursia (maggio 2012)

Titolo: La tela dell'eretico
Autore: Fabrizio Carcano
Editore: Mursia
Pagine: 672
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 16,00 €

Una via crucis segnata da suicidi rituali e roghi purificatori è quella che il commissario Bruno Ardigò e il giornalista Federico Malerba devono percorrere per venire a capo di un’indagine che, nell’anno di grazia 2011, li precipita in un mondo di eresie medievali e di misteri.
Come antichi inquisitori si trovano a investigare sugli ultimi seguaci dei catari che proteggono il segreto sul loro più illustre adepto: Leonardo.
Per sventare il progetto criminale, la cui trama s’intravede in controluce tra i colori di una scoperta artistica sconvolgente, dovranno camminare a ritroso nel tempo tra silenziose abbazie lombarde, pinacoteche, antichi codici, simboli dimenticati alla ricerca di risposte. Che cosa spinge al suicidio gli studiosi del Genio? Chi vuole morti gli ultimi eretici?
Mentre la città si anima per le imminenti elezioni, Ardigò e Malerba si addentrano in una Lombardia arcana e inattesa fino al cuore dell’intrigo: un capolavoro sconosciuto per il quale vale la pena di uccidere e di morire.

Fabrizio Carcano è nato a Milano nel 1973. Giornalista professionista, ha iniziato a scrivere nel 1992 sulle colonne del «Giorno». In seguito ha collaborato con le testate «La Notte», «La Prealpina», «Affari Italiani» e «TgCom», prima di approdare a «La Padania», dove attualmente lavora come redattore politico. Con Mursia ha pubblicato il romanzo Gli angeli di Lucifero (2011).

Titolo: Il Paròn
Autore: Gabriele Moroni
Editore: Mursia
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 13,00 €


Nel centenario della nascita calciatori, avversari e amici raccontano la leggenda del Paròn, allenatore del mitico Milan degli anni Sessanta e Settanta. Cesare Maldini, Giovanni Lodetti, Fabio Cudicini, Sandro Mazzola, tra le tante voci, svelano inediti e divertenti retroscena del loro rapporto con il grande Nereo Rocco.
Sangue friulano, indole severa e solo all’apparenza scorbutica, dopo aver giocato nella Triestina, nel Napoli e nel Padova, da tecnico introdusse in Italia il catenaccio, schema tattico che rivoluzionò il gioco del calcio. Portò al Milan il suo gioco vincente che aveva messo a punto negli anni in cui allenava le cosiddette provinciali e vinse lo scudetto alla sua prima stagione grazie anche al talento di un giovanissimo Gianni Rivera.
Il ritratto dello sportivo, ma anche dell’uomo, raccontato da chi gli è stato più vicino nel lavoro e nella vita, fino alle ultime imprese e alla lotta contro la malattia che se lo portò via.

Gabriele Moroni, milanese della provincia (Parabiago), è inviato speciale del «Giorno». Ha pubblicato numerosi libri, fra cui Cronista in Calabria, Guerra alla droga: colpevole rinuncia, Ustica: la tragedia e l’imbroglio, Risorgimento lombardo, ieri e oggi. Ha curato con Gabriella Banda l’autobiografia di Graziano Mesina Io, Mesina. Con Mursia ha pubblicato Le Bestie di Satana. Voci dall’incubo (2006), Per denaro e per amore. Misteri lombardi, omicidi senza colpevoli (2008), Fausto Coppi. Solitudine di un campione (2009).

Titolo: Il bue squartato e altri macelli
Autore: Sossio Giametta
Editore: Mursia
Pagine: 302
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 17,00 €


Il bue squartato è Nietzsche, da cui ciascun interprete si ritaglia una bistecca trascurando il resto. Gli altri macelli sono quelli che la vita fa di noi, quelli che noi facciamo di noi stessi e degli animali, quelli che in tutto il libro si fanno di luoghi comuni e di idee ricevute, nonché i «macelli» critici di grandi autori come Platone, Sant’Agostino, Bruno, Spinoza, Schopenhauer, Nietzsche, Heidegger, Hegel, Croce e altri, senza risparmiare gli autori odierni: macelli che Sossio Giametta fa, dopo lo scavo dei loro tesori, come continuazione del loro lavoro. Fino ad abbozzare in conclusione, con osservazioni scaturite dall’esperienza di una vita, un vero e proprio metodo filosofico ad uso dei giovani pensatori, che innova sui metodi classici come quelli di Descartes e di Spinoza.
Giametta, intervistato da Giuseppe Girgenti in occasione del suo ottantesimo compleanno, racconta la sua esperienza tra Firenze e Weimar come collaboratore all’edizione critica Colli-Montinari delle opere di Nietzsche, come traduttore, saggista, narratore, critico letterario e giornalista, dà una nuova immagine di Nietzsche e una nuova sintesi di Schopenhauer, getta una profonda luce sul Cristianesimo e sulla Chiesa, esplora le radici dell’attuale situazione politica ed economica italiana ed europea, si interroga su aspetti problematici di Platone e trancia la questione della responsabilità politica di Heidegger; affronta infine, da un punto di vista inedito, il grave problema della pena capitale. L’ultimo capitolo è una rassegna dei temi più scottanti dell’attualità filosofica.

Sossio Giametta è nato a Frattamaggiore (Napoli) nel 1929 e vive a Bruxelles. Collaboratore di Colli e Montinari nell’edizione Nietzsche, ha tradotto tutte le opere del grande pensatore tedesco, oltre a quattro volumi di frammenti postumi e a opere di Cesare, Spinoza, Goethe, Hegel, Schopenhauer, Freud. Ha pubblicato libri di saggistica filosofica e letteraria e un libro di narrativa, Madonna con bambina e altri racconti morali (2006).

Giuseppe Girgenti (Palermo, 1967) insegna Storia della filosofia antica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano; i suoi studi sono incentrati sulla tradizione platonica e sugli influssi che essa ha esercitato sulla Patristica greca e latina. Tra i suoi contributi più recenti, Atene e Gerusalemme. Una fusione di orizzonti (2011) e Porfirio. Filosofia rivelata dagli oracoli (2011).

Titolo: I fantasmi del Cansiglio
Autore: Antonio Serena
Editore: Mursia
Pagine: 338
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,00 €

Nel corso della guerra civile 1944-45 la provincia di Treviso rappresentò una delle zone più martoriate d’Italia. La presenza sul Cansiglio di un nutrito gruppo di partigiani bolognesi inviati dai vertici del Partito comunista italiano contribuì a far lievitare lo scontro fra le parti e il numero dei morti in una zona tradizionalmente poco incline alla violenza. La furia omicida di questi «vendicatori» si sviluppò soprattutto a guerra finita, quando i vinti avevano deposto le armi e si erano arresi, e risultò quindi più facile colpirli. Non poteva del resto essere altrimenti, dal momento che la vantata costituzione di «divisioni», «brigate» e «battaglioni» partigiani in termini di organici si riduceva alla presenza di reparti numericamente poco consistenti che operavano con tecniche di guerriglia basate su sabotaggi, imboscate e azioni «mordi e fuggi», provocando inutili e sanguinose rappresaglie pagate quasi sempre dalla popolazione civile. Alla prova del fuoco dello scontro frontale nei rastrellamenti del Grappa e del Cansiglio, queste forze, disorganizzate e mal equipaggiate, si sfaldarono riapparendo a guerra finita per occupare città deserte, sfilare da vincitori a fianco degli angloamericani e consumare le ultime vendette su militari e civili, i corpi della maggior parte dei quali – più di 2.000 secondo fonti partigiane – vennero fatti sparire nelle numerose foibe della zona. Nonostante questo poco lusinghiero album di famiglia, il «mito della resistenza» – un insieme di occultamenti storici, crimini e leggende – ha percorso tutta la seconda metà del XX secolo iniziando a esaurirsi solo dopo il crollo del comunismo in Europa.

Antonio Serena è nato e risiede in Veneto. Giornalista e scrittore, già docente di Civiltà francese nei licei e parlamentare di quarta legislatura, coordina attualmente la rassegna stampa on line «liberaopinione». Laureato in Lingue e letterature straniere, in Lettere moderne e in Storia, si è specializzato in Storia contemporanea all’Università di Urbino. Ha pubblicato L’epurazione in Francia nel secondo dopoguerra (1982), Oderzo 1945, storia di una strage (1984), I giorni di Caino (1990) e con Mursia La cartiera della morte (2009).

Titolo: L'eco dei miei passi a Kabul
Autore: Giuseppe Amato
Editore: Mursia
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 15,00 €

 
Nel 2008 il capitano dell’Esercito Italiano Giuseppe Amato viene assegnato presso il Comando NATO a Kabul nell’ambito della missione ISAF. Si apre per lui un’avventura umana e professionale durante la quale avrà modo di vivere in prima persona tutte le contraddizioni dell’incontro con una cultura diversa e le difficoltà di un Paese diviso tra guerra e tentativi di rinascita.
Il giovane militare italiano annota su pezzi di carta di fortuna le sue esperienze: gli incontri con militari, con ministri, con rappresentanti delle organizzazioni internazionali e naturalmente con la popolazione afghana, i momenti tragici come l’attentato in cui morirono sei militari della Folgore, gli episodi curiosi, la fatica quotidiana. Il quadro che compone è vivido, articolato e pieno di straordinaria umanità; momenti leggeri si alternano ai drammi in una realtà, a volte difficile da decifrare, spesso sorprendente e ricca di sfumature.
Una testimonianza quasi in presa diretta che aiuta a capire meglio il lavoro e la missione dei nostri soldati in Afghanistan.

Giuseppe Amato, nato a Matera nel 1975, ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e la Scuola di Applicazione a Torino. Laureato in Scienze Strategiche e Informatica, ha partecipato a diverse missioni all’estero e attualmente presta servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa.

Titolo: Lezioni di carteggio
Autore: Massimo Caimmi
Editore: Mursia
Pagine: 80
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,50 €


Un manuale completo e di facile lettura per esercitarsi in preparazione agli esami per la patente nautica e «per godersi una navigazione serena in piena armonia con il mare, il suo ambiente e l’equipaggio».
La prima parte, teorica, sintetizza definizioni, simboli e concetti base del carteggio (prore, rilevamenti, correnti) e fornisce gli strumenti per svolgere gli esercizi proposti nella seconda parte, da eseguire al computer con l’aiuto della grafica animata del CD rom allegato e poi sulla carta nautica. Nella terza parte, una serie di domande è utile per verificare le informazioni apprese, mentre alcuni suggerimenti sui comportamenti pratici legati alla conoscenza del punto nave consentono di affrontare una navigazione sicura.

Massimo Caimmi vive e lavora a Milano. Esperto velista, ha navigato in Mediterraneo e in Atlantico e si dedica alla didattica marinaresca sia in aula sia in mare, tenendo corsi per la patente nautica. Appassionato di storia della navigazione, ha pubblicato articoli e un libro sull’argomento, oltre a testi tecnici.

Titolo: La ragazza del mulo
Autore: Italo Zandonella Callegher
Editore: Mursia
Pagine: 398
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 19,00 €


Il suo nome era Luigia Concetta, ma tutti la chiamavano Giséta. Era nata il 1° maggio 1900 a Dosolédo, un paesino dell’alto Cadore incastonato fra le Dolomiti del Popèra, luoghi di natura potente e incantata che nel 1915 vennero travolti dalla furia della Grande Guerra: quasi 4000 morti in pochi giorni; 2000 falciati da bombe e fucili, 2000 soffocati dalle valanghe, migliaia i feriti e i prigionieri. Sulla Cresta di Confine si consumò un massacro che troppo a lungo è stato dimenticato dalla storiografia ufficiale.
A riportarlo alla luce, in tutta la sua drammaticità, è questo saggio che si legge come un romanzo dalla trama composta da una rigorosa ricerca documentale e da singole storie di uomini e donne, che loro malgrado furono protagonisti di una delle pagine più tragiche della Prima guerra mondiale.
Un racconto corale dove alle voci dei soldati e al rumore delle armi fa da controcanto la tenera storia di una ragazza e di un mulo ritrovato fortunosamente in una trincea abbandonata, grazie al quale un intero paese riuscì a sopravvivere.

Italo Zandonella Callegher, nato a Dosolédo di Comélico Superiore (Belluno), alpinista e scrittore, è accademico e socio onorario del Club Alpino Italiano e past presidente del TrentoFilmfestival. È stato direttore editoriale della stampa nazionale del CAI, ha scritto numerose guide escursionistiche, alcune tradotte in inglese, tedesco, francese e in braille, e importanti volumi sulla storia alpinistica delle Dolomiti orientali. Con La valanga di Selvapiana ha vinto il Premio letterario internazionale «Città di Gaeta» 2008 e il Premio nazionale «Alpini Sempre», Ponzone-Acqui Terme 2009.

Titolo: Rapporto "Medusa". Rifiuti tossici, traffico d'armi, terrorismo: le alleanze occulte
Autore: Germana Leoni von Dohnanyi
Editore: Mursia
Pagine: 284
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 16,00 €


1992: tre navi affondano inspiegabilmente nel Mediterraneo con il loro carico micidiale di rifiuti tossici. Questo il punto di partenza di un'indagine che svela come traffici di scorie nucleari, armi, droga e diamanti abbiano finanziato guerre sporche e dimenticate, intrecciandosi con i sentieri minati del terrorismo fondamentalista. Immutati i meccanismi nei decenni, inquietanti e sorprendenti le alleanze occulte, dall'Indocina al Medio Oriente, dall'Africa ai Balcani, ci si imbatte sempre negli stessi schemi, laddove persino i servizi segreti sono solo comparse di un copione nascosto e la posta in gioco è meno nobile di quanto appare.
Il cammino della ricerca è lastricato di vittime, scomodi testimoni e giornalisti che si addentrano in quella zona d'ombra dove risiede il centro del potere reale, la testa della Medusa, dal greco «colei che governa». E che pietrifica chi le si avvicina.

Germana Leoni von Dohnanyi, reporter dal Sud-Est asiatico per «Il Giornale» di Indro Montanelli e, dopo l’abbandono del direttore, per «L’Indipendente», ha collaborato con settimanali quali «Panorama» e «Il Borghese», con la radio tedesca Westdeutscher Rundfunk, con il periodico tedesco «Greenpeace Magazine» (Amburgo) e, più recentemente, con «La Voce del Ribelle» di Massimo Fini. È coautrice di Somalia e di Schmutzige Geschäfte und Heiliger Krieg (2002), e autrice di Bush & Bush (2006).

Titolo: Dermatologia
Autore: Elena Aldisquarcina, Serena Tettamanti
Editore: Mursia
Pagine: 120
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,90 €

 
La professione di operatore del benessere riscuote un interesse sempre maggiore da parte di numerosi studenti; questo testo è stato pensato per rispondere a questa richiesta e si propone come una solida base per affrontare gli argomenti di dermatologia previsti nei percorsi di formazione professionale che educheranno nuove estetiste e nuovi acconciatori.
Il volume sviluppa le importanti tematiche della professione offrendo l’opportunità di avvicinarsi, in modo semplice e immediato, a concetti articolati e di difficile comprensione.
Ogni argomento è sviluppato in modo tale da permettere l’acquisizione delle competenze specifiche previste per il conseguimento della qualifica di operatore del benessere, con indirizzo estetista o acconciatore. I testi, infatti, sono accompagnati da verifiche e mappe concettuali che agevolano lo studio e il ripasso degli argomenti e corredati da immagini chiare che facilitano l’apprendimento.

Elena Aldisquarcina è laureata in scienze naturali, con specializzazione in conservazione della natura e delle sue risorse, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano. Da alcuni anni è docente presso il centro di formazione professionale S.A.C.A.I. di Cesano Maderno e Limbiate, dove insegna Chimica, Dermatologia, Anatomia, Cosmetologia e Igiene e sicurezza sul lavoro.

Serena Tettamanti è laureata in biologia, con specializzazione in biodiversità ed evoluzione biologica, conseguita presso l’Università degli Studi di Milano. Da alcuni anni insegna presso il centro di formazione professionale S.A.C.A.I. di Cesano Maderno e Limbiate, dove ha maturato la sua esperienza nell’insegnamento di materie tecnico-professionali e scientifiche.

Titolo: La vera religione
Autore: Aurelio Agostino
Editore: Mursia
Pagine: 220
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 12,00 €


Agostino compose il De vera religione fra il 389 e il 390 a Tagaste, appena tornato in Africa dopo un lungo e determinante soggiorno in Italia. L’opera risente molto del clima spirituale della cosiddetta conversione milanese (estate-autunno del 386). Nella sua relativa brevità è quasi una piccola summa dell’agostinismo, contenendo infatti una trattazione dei temi più importanti cui il filosofo avrebbe dedicato le opere successive. Se, da un lato, il suo pensiero seguì una naturale evoluzione nel corso degli anni, dall’altro si può notare come, rileggendo l’opera, il vecchio vescovo ormai prossimo alla morte, non ebbe da fare, nelle Retractationes, che annotazioni molto marginali, e solo in caso di disapprovazione: il che conferma il duraturo significato del libro per l’intera parabola evolutiva del pensiero agostiniano.

PUOI ACQUISTARE I LIBRI QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...