Recensione: LIKE CRAZY (2011)

GENERE: Drammatico
REGIA: Drake Doremus
SCENEGGIATURA: Drake Doremus, Ben York Jones
ATTORI: Felicity Jones, Anton Yelchin, Jennifer Lawrence, Charlie Bewley, Alex Kingston, Oliver Muirhead, Finola Hughes, Chris Messina, Jamie Thomas King, Ben York Jones
FOTOGRAFIA: John Guleserian
MONTAGGIO: Jonathan Alberts
MUSICHE: Dustin O'Halloran
PRODUZIONE: Indian Paintbrush, Super Crispy Entertainment
PAESE: USA 2011
FORMATO: Colore

RECENSIONE

Jacob (Anton Yelchin) e Anna (Felicity Jones) sono due studenti che si conosco a Los Angeles e si innamorano. Ma Anna è londinese e quando il permesso studio scade, per non abbandonare Jacob, decide di rimanere in America.
Una scelta che priverà la ragazza della possibilità di tornare nuovamente in America, mettendo a dura prova la relazione con Jacob.
Una storia a cui i ragazzi, nonostante le mille difficoltà, non possono proprio rinunciare.

Like crazy è un film sentimentale diretto da un giovane regista americano molto interessante, che affronta in modo intelligente la quotidianità di una coppia di giovani innamorati costretti a vivere la propria storia a distanza. Una situazione che fa emergere tutte le difficoltà e i contrasti, ma anche l'amore che può unire due anime gemelle, "condannate" a vivere insieme.
Un film che senza essere eccessivamente sdolcinato o zuccheroso riesce a cogliere le piccole sfumature dell'amore, attraverso sguardi, silenzi e piccoli gesti.

Drake Doremus, regista e sceneggiatore, per la sua opera prima adotta una regia quasi nevrotica, con continui passaggi temporali, più interessata a cogliere gli sguardi e i pensieri dei protagonisti che le loro parole. Una scelta, questa, molto interessante che rende la storia allo stesso tempo intensa e scorrevole.
Una pellicola valorizzata anche dalla buona recitazione dei protagonisti; sia del tenebroso Anton Yelchin che della passionale Felicity Jones, premiata al Sundance 2011 come migliore attrice in un film dramamtico.

Un film che soprende anche nel finale quando, PICCOLO SPOILER, i protagonisti si rendono conto che dell'amore tanto sofferto e ricercato, probabilmente, è rimasto solo il ricordo o l'idealizzazione di un sentimento. Un finale che, comunque, è sostanzialmente aperto e lascia libero spazio all'immaginazione dello spettatore.

Consigliato per passare una serata piacevole e riflettere, in modo originale, sul sentimento più importante e complicato.

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