"L'Intervallo" pluripremiato a Venezia 69

L’INTERVALLO di Leonardo Di Costanzo – presentato in concorso nella sezione Orizzonti alla 69 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – si è aggiudicato i seguenti Premi:

Il Premio Francesco Pasinetti – assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani
Il Premio Fipresci - il riconoscimento della Federazione Internazionale dei Critici Cinematografici
Il Premio Lanterna Magica - assegnato dalla giuria dei Cinecircoli Giovanili Socioculturali in collaborazione con il Comitato per la cinematografia dei ragazzi
Il Premio FEDIC – assegnato alla Federazione Italiana dei Cineclu

Di seguito alcune delle motivazioni


Premio Francesco Pasinetti: tra i film e i documentari presentati in tutte le sezioni della Mostra, i giornalisti cinematografici iscritti al Sindacato, accreditati alla 69.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, hanno scelto di NON ASSEGNARE premi ai tre film italiani presenti in concorso orientandosi piuttosto sul cinema che promette nuovi sguardi anche nel segno di un significativo ricambio generazionale.
Il SNGCI, in un panorama interessante di autori anche tra i documentari e di interpreti al debutto sugli schermi, segnala per questo L’INTERVALLO di Leonardo Di Costanzo.

Premio Lanterna Magica: all’opera più vicina per tematiche e linguaggi al mondo giovanile contemporaneo.
Per la capacità di raccontare l’adolescenza prigioniera di situazioni sociali ed ambientali difficili, soprattutto nel confronto con il mondo degli adulti che sembra essere responsabile di gabbie e carceri non solo materiali.
L’opera, che rappresenta l’esordio alla regia di finzione per un professionista del documentario, si apprezza proprio per la cura posta nella restituzione del contesto sociale ed urbano degradato in cui la vicenda ha luogo e per la scelta della particolare location che, nella varietà degli spazi conchiusi, allude al labirintico percorso di riappropriazione di una adolescenza troppo presto abbandonata.
La narrazione, discreta e significativa e la fresca fisicità dei due giovani attori non professionisti, evoca il territorio del sogno come intervallo salvifico in un percorso esistenziale accidentato; una possibilità da cogliere per riscoprire le proprie emozioni, esprimere i propri desideri, riscattare la propria esistenza.

Premio FEDIC: all’opera che meglio rifletta l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore.
Per la rigorosa linearità narrativa e per come affronta in termini originali un grande dramma sociale attraverso l’incontro-scontro di due adolescenti.

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