RE LEAR: classico e moderno nella versione di Placido

Martedì scorso al Teatro Quirino grandi applausi per la prima del Re Lear, tragedia shakesperiane di grande attualità diretta da Michele Placido e Francesco Manetti.

Infatti prendendo spunto dalla quotidianità politica dove si parla di Rottamatori, il pensiero non può che andare al povero Lear, il vecchio re "rottamato" dalle due avide figlie, smaniose di prendere il suo posto.
Un tradimendo indotto dalla malaugurata decisione dello stesso re, in preda ad un delirio di vanità e follia, di dividere prematuramente il regno tra le due figlie, Goneril (Margherita Di Rauso) e Regan (Lidia Gennari), avide adulatrici, escludendo la piccola Cordelia (Federica Vicentini), unica ad essere realmente sincera con il padre. Una decisione incauta che finisce per sconvolgere l'ordine naturale degli eventi, provocando caos, violenza, follia e morte.


Opera scritta nel 1605, Re Lear è la trasposizione di un passaggio epocale che innesca la modernità, intesa come cambiamento e rinnovamento di rapporti sociali e dinamiche famigliari; i figli che tradiscono i padri e si ribellano alla loro autorità, finendo per infrangere quell'ordine naturale precostituito necessario per non spronfondare nel caos.
 
Un disordine "naturale" percepibile già dalla bellissima e inquietante scenografia curata da Carmelo Giammello, dove tutto ci parla di decadimento, dalle rovine di antichi palazzi alla gigantesca corona rovesciata che mostra al suo interno immagini di potenti tramontati (Hitler, Gheddafi, Bin Laden, Kennedy...), simboli di un potere inconsistente di fronte all'ineluttabile ciclicità della vita.
Una scenografia che, come tutte le altre caratteristiche dell'opera (dai costumi alla recitazione), si pone perfettamente in equilibrio tra modernità e mondo classico, creando un'atmosfera raffinata e senza tempo.

 
Tante le tematiche trattate in quest'opera, a partire dalla vecchiaia appunto, dove si condensano un mix di sentimenti e azioni contrastanti; amore e odio, violenza e solidarietà, avidità e generosità, ragione e follia, lealtà e tradimento. Un'opera in cui si afferma il bisogno di sostanza dell'uomo, di essere piuttosto che apparire, e di vivere nel rispetto di valori e fondamenti etici imprescindibili.

Da segnalare a livello recitativo, oltre alla bella ed intensa prova di Placido, la straordinarie interpretazioni di Francesco Bonomo, nel ruolo di Edgar, e quella di Giulio Forges Davanzanti, nel ruolo del fratello Edmund. Come molto belle risultano le musiche originali di Luca D'Alberto.

Un'opera convincente sia nella sua dimensione drammatica, con scene intense e commoventi, e sia nell'ironia di fondo che caratterizza tutto lo spettacolo. Da non perdere!

RE LEAR        
di William Shakespeare

al Teatro Quirino dal 16 al 28 ottobre

traduzione e adattamento Michele Placido e Marica Gungui
con Gigi Angelillo, Margherita Di Rauso, Federica Vincenti, Francesco Bonomo, Francesco Biscione, Linda Gennari, Giulio Forges, Davanzati, Brenno Placido,  Alessandro Parise, Peppe Bisogno, Giorgio Regali, Gerardo D’Angelo, Riccardo Morgante
scene Carmelo Giammello
musiche originali Luca D’Alberto
costumi Daniele Gelsi
disegno luci Giuseppe Filipponio
regia  Michele Placido e Francesco Manetti

ORARI SPETTACOLI 
dal martedì al sabato ore 20.45
giovedì 18 mercoledì 24 e sabato 27 ottobre ore 16.45
tutte le domeniche ore 16.45

INFO
botteghino 06/6794585
numero verde 800013616
mail info@teatroquirino.it 


PREZZI

intero

ridotto
platea
€ 32,00

€ 28,50
I balconata
€ 26,00

€ 22,00
II balconata
€ 21,00

€ 18,00
galleria
€ 15,00

€ 12,00





 

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