Andrea Camilleri, 1° in classifica e Laurea ad Urbino

Laurea Honoris Causa ad Andrea Camilleri
"Inventore di una scrittura orale che supera ogni confine tra le lingue, i paesi e i generi letterari".

In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2012/2013 domani, 15 novembre (ore 11) nell’aula magna dell’Area Scientifico Didattica Paolo Volponi dell’Università di Urbino, verrà conferita la Laurea ad Honorem in Lingue per la didattica, l’editoria, l’impresa a  Andrea Camilleri, scrittore, sceneggiatore e regista italiano, tra gli autori più letti al mondo.
Famoso per il suo Commissario Montalbano, Camilleri ha pubblicato oltre ottantanove opere tra cui romanzi e copioni teatrali, e venduto quasi 14 milioni di copie in Italia.
Grande attesa per la Lectio magistralis di Camilleri “Sullo stato di salute della lingua italiana” culmine della cerimonia. In questa importante occasione Monica Guerritore darà la voce a brani scelti da Il re di Girgenti romanzo storico di Camilleri pubblicato da Sellerio nel 2001.
L’evento sarà introdotto dalla prolusione del Rettore Stefano Pivato.
 
La laurea ad honorem viene conferita dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere con la seguente motivazione: “Camilleri si inserisce a pieno titolo fra i grandi scrittori della sua terra: Verga, Pirandello, Sciascia, Vittorini. Sempre impegnato nella ricerca di una lingua “vera” che possa restituire le atmosfere e la varietà culturale e umana della Sicilia, inventa una sorta di oralità scritta, o di scrittura orale, che costringe il lettore a misurarsi con sonorità e con espressioni non sempre d’immediata intuizione per chi provenga da altri luoghi, ma ricche di quella Storia e di quella Identità che forse solo così può essere trasmessa in modo autentico. Uomo di spettacolo oltre che scrittore, docente oltre che sceneggiatore, il suo sguardo è interculturale e multimediale: così come accoglie le culture “altre” che convivono nella sua terra, allo stesso modo transita da un genere e da un medium all’altro, creando contaminazioni e arricchendoli: dal teatro al cinema, dall’arte alla televisione, dal romanzo al racconto storico. Portando Vigàta sulla scena internazionale così come porta Shakespeare nel suo amato Siciliano, compie un’azione estremamente liberatoria ed epocale, annullando ogni confine tra le lingue, i paesi e i generi letterari”.

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