Il signore degli Orfani; Questo non è amore; Amarsi male e altre novità Marsilio in libreria dal 13 febbraio

Titolo: Il signore degli Orfani
Autore:
Adam Johnson
Editore: Marsilio
Pagine: 560
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 21,00 € 

 
Pak Jun Do è il figlio di una madre scomparsa – una cantante rapita e portata a Pyongyang per allettare i potenti della capitale – e di un padre influente, direttore di un orfanatrofio. Per la sua devozione, il carattere deciso e l’acume che dimostra, lo stato gli offre una carriera molto rapida, e per Jun Do comincia un percorso senza ritorno attraverso le stanze segrete della dittatura più misteriosa del pianeta. “Umile cittadino della più grande nazione del mondo”, Jun Do diventa un rapitore professionista, costretto a destreggiarsi tra regole instabili, arbitraria violenza e richieste sconcertanti da parte dei suoi superiori per sopravvivere. L’amore per Sun Moon, attrice leggendaria, lo porterà a prendere in mano la sua vita, con un sorprendente colpo di scena.
Un’opera di narrativa straordinaria, che ha permesso ad Adam Johnson di entrare a far parte della ristretta cerchia dei più grandi scrittori di oggi.

Adam Johnson (1966) vive a San Francisco e insegna scrittura creativa alla Stanford University. I suoi racconti sono stati pubblicati su riviste come Granta, Esquire, The Paris Review, Best New American Voices e Best American Short Stories. Vincitore del Whiting Award e del National Endowment for the Arts Fellowship, nominato Debut Writer of the Year da Amazon, è uno dei pochissimi americani ad aver visitato la Corea del Nord. La stesura de Il Signore degli Orfani, finalista al National Book Critics Circle Award, ha richiesto un lavoro preparatorio di ricerca durato sette anni. Dopo l'incredibile successo negli Usa, è in uscita in 12 Paesi. 

Titolo: Questo non è amore
Autore:
La 27esima Ora
Editore: Marsilio
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 16,50 €


Sono troppe le donne uccise in Italia dal compagno o ex compagno. Numeri che raccontano un’emergenza nazionale. Anche perché gli omicidi, spesso, sono l’ultimo atto di anni di abusi, vessazioni, maltrattamenti. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cause scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a "pentimenti" del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento accade "qualcosa" per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? Ogni storia ha una sua "chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono "no", sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non lo è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraversa le classi sociali e spesso coinvolge i figli. 

La 27esima Ora è curato da un gruppo di giornaliste del «Corriere della Sera». Il blog si occupa dei temi del femminile nelle loro varie declinazioni ed è un centro di produzione di idee a cui partecipano persone diverse per generazione, interessi, ruolo nel giornale. Una eterogeneità che permette di avere più punti di vista. Metodo di lavoro del gruppo è l'"inchiesta condivisa" intesa come ricerca collettiva e invenzione di pensiero. Le letture dei problemi sociali coincidono con lo spirito di un gruppo che sperimenta strade giornalistiche anomale, vivendo comunque in un grande quotidiano, simile nella sua struttura alla società. Le autrici devolveranno i loro compensi al Centro Antiviolenza Biblioteca delle Donne Melusine di L'Aquila.

Titolo: Amarsi male
Autore:
Antonio Debenedetti
Editore: Marsilio
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 16,00 €


Dopo una decina di libri esemplari e decenni di un esercizio di stile impeccabile, dopo una galleria di ritratti di oscuri piccolo-borghesi condannati ora alla solitudine e ora al silenzio, quando non ad entrambi, e comunque sempre sull'orlo di una progressiva decomposizione fisica e morale, Antonio Debenedetti è stato finalmente riconosciuto autentico maestro del racconto, nel senso non tanto del narrar breve, quanto di disegnare, o piuttosto incidere, immagini di un'umanità disperata sulla soglia di una dissoluzione, che trascina con sé il mondo, la società e la cultura. I quattordici racconti di questo piccolo capolavoro che è Amarsi male sono stati scritti e pubblicati negli ultimi quindici anni e rappresentano bene il vertice di una ricerca spietata e persino crudele dell'origine di un mal di vivere diffusosi come un'epidemia pestilenziale, che ha corroso i sentimenti che nel tempo trascorso tenevano insieme cose e persone, lasciandosi dietro un vuoto paradossalmente pieno come una discarica di periferia, dove si spegne anche il «buio sorriso» di un inverno che non ha fine. A tenere insieme questa serie di figure «stinte» dalla stanchezza e al tempo stesso «slentate» dalla incipiente senilità, c'è un umore estroso, alimentato dall'invidia dell'altrui benessere e acceso da una forza autolesionista, della quale Alberto Moravia si era subito accorto. Eppure da queste pagine amare emana una luce al tempo stesso livida e abbagliante, nella quale riconosciamo le rovine di un'esistenza che ci appartiene e possiamo persino intravvedere il lontano annunciarsi di una nuova giornata. 

Antonio Debenedetti (Torino, 1937) vive e lavora a Roma. Scrittore e critico letterario, collabora con il Corriere della Sera dal 1963, oltre a essere stato tra gli autori di programmi radiofonici e televisivi sui libri. È autore di romanzi e raccolte di racconti tra cui: Ancora un bacio (1981), Spavaldi e strambi (Rizzoli 1987), Se la vita non è vita (Rizzoli 1991, Premio Viareggio), Racconti naturali e straordinari (Rizzoli 1993, Premio Selezione Campiello), Un giovedì, dopo le cinque (Rizzoli 2000, finalista Premio Strega) E fu settembre (Rizzoli 2005), Il tempo degli angeli e degli assassini (Fandango 2011). Con Marsilio ha pubblicato: Monsieur Kitsch. Racconti (1972), In assenza del signor Plot (1976) e Giacomino (1994). 

Titolo: Il ritratto di Mr W.H.
Autore:
Oscar Wilde
Editore: Marsilio
Pagine: 228
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 17,00 €


Pubblicato per la prima volta nel 1889 in una versione assai più breve e più "cauta", Il ritratto di Mr W.H., da Wilde a lungo e instancabilmente rimaneggiato e riscritto, approda infine a questa edizione molto più ricca e complessa, nella forma e nella sostanza, che però vide la luce soltanto nel 1921, quando cominciavano a smorzarsi gli echi "scandalosi" della vicenda wildiana, dal terribile processo, al carcere, alla morte disperata. Non poteva aver certo vita facile infatti nella cultura vittoriana questa storia affascinante della ipotetica ricerca dell'identità di Mr W.H., il "fair youth" cui Shakespeare aveva dedicato i Sonetti, che fornisce, appena occultato sotto la patina anticata dei tempi elisabettiani e del platonismo omoerotico del Rinascimento, un apologo appassionato dell'amicizia virile. Ma Il ritratto di Mr W.H. non è solo questo: complicato racconto nel racconto in cui i narratori intrecciano le loro diverse "verità", fiction e saggio, gioco metaletterario anticipatore di Borges e di Nabokov, funambolica prova di erudizione sul filo dell'esegesi shakespeariana, il testo si apre al gioco delle suggestioni e contaminazioni raccontando una storia, squisitamente novecentesca, sulla incertezza, sulla falsificazione e sull'instabile statuto della interpretazione. Sfida temeraria, negli stessi anni del Ritratto di Dorian Gray, da parte di un autore che giocò a distanza sempre più ravvicinata con il fuoco della censura fino a bruciarsi le ali, dando inizio a un discorso sulla sessualità e sulla letteratura che lo conferma, a più di cento anni dalla morte, figura centrale della cultura contemporanea. 

Oscar Wilde (Dublino 1854 - Parigi 1900), forse il personaggio più noto della fine secolo inglese, ha legato indissolubilmente il suo nome ai processi per omosessualità che nel 1895 lo condannarono a due anni di lavori forzati. Grande rinnovatore del linguaggio della commedia (Il ventaglio di Lady Windermere, Un marito ideale, L’importanza di essere onesto), dandy coltissimo e spregiudicato, accanto a Il ritratto di Dorian Gray fu autore di saggi intelligenti e provocatori (Il critico come artista, La decadenza della menzogna), di raccolte di racconti (Il delitto di Lord Arthur Savile) e favole per bambini (Una casa di melograni). L’esperienza della prigione gli ispirò La ballata del carcere di Reading.

Titolo: Il trionfo dell'amore
Autore:
Pierre de Marivaux
Editore: Marsilio
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 16,00 €


Un trono usurpato. La giovanissima principessa per restituirlo al legittimo erede s'introduce in un inaccessibile giardino di una Sparta immaginaria dove questi vive segregato dal mondo. Ma, oltre che virtuoso, Agis si rivela bellissimo: la sorpresa dell'amore induce la diciottenne Léonide a trasformare l'azione politica in avventura erotica. Ostacoli di ogni sorta rendono difficile la conquista di quel cuore ancora vergine. L'amore però rende Léonide audace, sfrontata, talvolta crudele, mentre un'istintiva vocazione teatrale le fornisce le infallibili risorse dell'illusione e del travestimento. Con una disinvoltura che sconfina in una consapevole ambiguità sessuale, interpreterà ruoli maschili e femminili, solleciterà con l'irruenza del suo il desiderio di uomini e di donne che cinicamente sedurrà. Il trionfo dell'amore solo per lei e il giovane principe sarà felice. La prima traduzione italiana di questa commedia rivela al lettore uno dei capolavori del teatro di Marivaux. 

Marivaux (1688-1763) esordì nel mondo delle lettere con opere di uno stile ancora vicino al gusto barocco e con fogli giornalistici («Le Spectateur français») nei quali si manifesta una curiosità antropologica che faceva di lui un precursore dell’Illuminismo. I romanzi della maturità, La Vie de Marianne e Le Paysan parvenu, sono due capolavori del romanzo sentimentale europeo. La produzione teatrale, iniziata con successo nel 1720 (Arlequin poli par l’amour), proseguì con regolarità fino agli anni quaranta, con la creazione di commedie destinate sia alla troupe della Comédie Française, sia a quella degli Italiens, da lui preferita. Opere immortali, tra le quali La Double inconstance, L’Île des esclaves, Le Triomphe de l’amour, Le Jeu de l’amour et du hasard, Les Fausses confidences, sono ancora oggi rappresentate nei teatri di tutto il mondo. L’elezione all’Académie coronò, nel 1742, la feconda carriera letteraria del maggior commediografo francese dopo Molière.

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