Recensione: L'OSCURA MEMORIA DELLE ARMI di Ramón Díaz Eterovic

Titolo: L'oscura memoria delle armi
Autore: Ramón Díaz Eterovic
 
Editore: Atmosphere Libri
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 15,00 € 

 

Recensione a cura di Francesca Fossa

Il Cile, la dittatura, l’amore, il cambiamento di quel paese, ho imparato a conoscerlo dalle pagine di Isabella Allende. Bene, se anche a voi è successo lo stesso, prima di leggere L’oscura memoria delle armi dimenticate la magia e il senso di speranza che aleggia anche nelle pagine più buie della scrittrice cilena, quella di Ramón Díaz Eterovic è un’altra storia e un altro paese. No, non è vero, è lo stesso, ma guardato con occhi disincantati, a tratti feroci, a volte melanconici, mai indulgenti.

Memorial di Villa Grimaldi (Cile)
Il Cile di Ramón Díaz Eterovic è un paese bucato, pieno di tunnel nascosti, di passaggi segreti che, come porte del tempo, mettono in collegamento il passato e il presente. Il sottosuolo del presente è una rete di cunicoli che connettono con un passato che non è realmente passato, ma che cerca di essere negato, cancellato, sottratto alla memoria collettiva e alla coscienza del Paese; compito dei testimoni costruire memoria, anche attraverso il rinvio a quella catena di parole, racconti, ricerche che già da decenni – a partire dal golpe del 1973 – hanno certificato, documentato, denunciato l’attività criminale dello Stato. In questo romanzo si intrecciano finzione e realtà storiche, rimandi ai lavori Commissione Valech e al rapporto Rettig, passi fondamentali nella ricostruzione e nella certificazione dei delitti di violazione dei diritti umani perpetrati dalla repressione pinochetista.

Augusto Pinochet
Un paese ferito dove il terrore dei sopravvissuti alla torture continua a vivere nel loro presente, in un trascinarsi anno dopo anno, avendo perso lo slancio vitale. Poiché le vittime erano spesso giovani e giovanissime, il Cile si è privato di una generazione, perché anche i sopravvissuti non sono mai usciti dalla prigione in cui hanno rinchiuso la loro anima, nel terrore in cui hanno continuato a vivere, spesso isolati, guardinghi, senza la forza di costruire un futuro per loro e con qualcuno. “Paura incistata nella pelle di un paese che occulta le sue verità sotto uno strato di menzogne che fanno comodo a tutti” In questo romanzo oltre alle vittime parlano i torturatori, ci forniscono anche la loro versione, trasmettendo disagio e paura sotto pelle. Si tratta, però, appunto di un romanzo, non di un trattato. Un gran bel romanzo.

Santiago del Cile
L’omicidio di Germàn Reyes, attivista dei diritti umani, viene archiviato dalla polizia di Santiago come un caso di rapina finita tragicamente. La soluzione non convince la sorella del defunto, la quale assume così l’investigatore privato Heredia per far luce sulla vicenda. Aiutato da una serie di singolari personaggi, Heredia porterà a galla una verità molto scomoda, legata ai fantasmi di un passato che il Cile non potrà mai dimenticare.

L’oscura memoria delle armi, è il dodicesimo romanzo che vede come protagonista Heredia, il detective disincantato, dall’etica donchisciottiana, circondato da comprimari eccentrici e dal gatto Simenon, che fa da controcanto ai pensieri del protagonista. Un felino particolare con cui l’investigatore dialoga, ottenendo risposte salaci e spesso decisive per le proprie indagini. Un detective letterato, che trova nella poesie e nella lettura delle parole di chi ha vissuto ogni dolore e l’ha messo in poesia, la forza di far diventare il pessimismo attivo, come succede a Heredia quando legge i versi dell’argentino Juan Gelman dedicati al figlio desaparecido: “L’orrore affiorò dal calamo del poeta rammentandomi che ogni mio passo era legato a un passato che aveva diviso la mia vita in due. Da un lato l’età dell’illusione e dall’altro la stagione del ribrezzo alla quale non potevo sottrarmi”. A fare da sfondo a tutto questo una Santiago che sembra di attraversare a passi lenti.

L'AUTORE
Ramón Díaz Eterovic, nato a Punta Arenas in Cile nel 1956, ha pubblicato una trentina di romanzi: La ciudad está triste, Solo en la oscuridad, Nadie sabe más que los muertos, Nunca enamores a un forastero, Ángeles y solitarios, Correr tras el viento, Los siete hijos de Simenon, El ojo del alma, El hombre que pregunta, El color de la piel, A la sombra del dinero, El segundo deseo, La oscura memoria de las armas, Correr contra el viento e, nel 2010, La muerte juega a ganador. È anche autore di libri per ragazzi: R y M investigadores. Ha ricevuto il Premio del Consejo Nacional del Libro y la Lectura (1995); il Premio Municipal de Santiago, genere narrativa, negli anni 1996, 2002 e 2007; il Premio Altazor 2009; il Premio Anna Seghers dell’Accademia delle Arti della Germania (1987); e il Premio Las Dos Orillas, del Salón del Libro Iberoamericano di Gijón (2000). I suoi romanzi sono stati pubblicati in Portogallo, Spagna, Grecia, Francia, Olanda, Germania, Croazia, Argentina e Italia.

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