PASSI di Jerzy Kosinski, in libreria da settembre

Titolo: Passi
Autore:
Jerzy Kosinski  
Editore: Elliot
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2013 
Prezzo copertina: 16,00 €


Pubblicata nel 1968, Passi è una raccolta di racconti legati da un filo sottile e quasi invisibile. Storie di dominazione, alienazione, controllo sociale, sottomissione al potere; reminescenze, aneddotti e dialoghi che la critica ha spesso interpretato come il riflesso letterario delle difficoltà esistenziali e materiali di Kosinski, che era stato prima un polacco sotto il regime sovietico e poi un immigrato americano alle prese con i “curiosi codici del capitalismo”. Scritto in una prosa che sorprese pubblico e commentatori per la forza e l’originalità dello stile, Passi subì un vero e proprio boicottaggio da parte di alcuni critici che ne stigmatizzano l’erotismo esplicito e la violenza brutale di alcuni frammenti.
Eppure, malgrado questo e nonostante l’iniziale flop commerciale, il libro vinse l’anno seguente il prestigioso National Book Award, e la critica, al netto dei puritani, gli riconobbe la grana del capolavoro. Hugh Kenner, il celebre recensore del “New York Times”, accostò il libro all’opera di Louis-Ferdinand Céline e di Franz Kafka; David Foster Wallace lo elevò subito al livello dei classici, e ancora oggi, a quasi cinquant’anni di distanza, rileggendolo, si ha netta l’impressione di essere di fronte a una tra le più misteriose e inimitabili opere d’arte del Novecento.

Jerzy Kosinski. Ebreo statunitense di origine polacca (nacque a Lodz nel 1933), dopo una giovinezza di stenti durante la quale lavorò nei bar e nel porto di New York, si dedicò alla narrativa denunciando i vizi e le tragedie della società contemporanea e descrivendo l’uomo isolato nella sua disperata e disattesa ansia di libertà. Vincitore di numerosi e prestigiosi riconoscimenti, autore discusso e spesso al centro di aspre polemiche, si tolse la vita nel 1991 a New York.

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