Shanghai suite; Nostro figlio: novità Atmosphere Libri in libreria dal 21 maggio

Titolo: Shanghai Suite
Autore:
Bao Tianxiao, Liu Na’ou, Mu Shiying, Shi Zhecun, Zhang Tianyi, Ye Lingfeng
Editore: Atmosphere Libri
Pagine: 160
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 15,00 €


Negli anni precedenti la Seconda guerra mondiale, la “Parigi d’Oriente” è la grande metropoli delle concessioni straniere, un crocevia vivacissimo di avventurieri, di artisti, di intellettuali impegnati, di belle donne, di imprenditori, di perditempo e di miliardari gigolò, ma è anche una città di miseria estrema, di ingiustizia e di ineguaglianza. I temi, il linguaggio, la sensibilità personale e artistica degli scrittori dell’epoca sono assai vicini a noi, più vicini di quanto a volte non accada per gli autori della Cina contemporanea.
L’ironia graffiante che percorre il racconto Il signor Hua Wei potrebbe essere applicata senza nessuna difficoltà a una serie di personaggi più o meno oscuri della scena italiana, “professionisti” della politica senza arte né parte. Allo stesso modo gli scrittori “di successo”, affamati di quattrini, che affollano inutilmente i nostri talk show sono buoni sodali de Il salsiccia. Entrambi i personaggi escono dalla penna di Zhang Tianyi (1906-1985), uno dei grandi della letteratura del Novecento. Lo scintillio fasullo dei locali alla moda, contrapposto alle vicende umane spesso drammatiche delle persone che li frequentano è un altro tema molto affrontato dagli scrittori dell’epoca, fra cui Mu Shiying (1912-1940, Cinque al nightclub). Li comprendiamo perfettamente quando volgono lo sguardo a una sessualità torbida e repressa (Mu Shiying in La donna di platino), o incerta e conclamata (Ye Lingfeng, 1905-1975, de La signorina n.7), così come quando mettono a nudo una disperazione esistenziale celata da un cinismo di facciata (Liu Na’ou, 1905-1940, di Scarti, o Bao Tianxiao,1875-1973, de Il malanno della cortigiana) o, ancora, quando trasferiscono magistralmente nella scrittura le piccole frustrazioni innocue della quotidianità di mariti, impiegati, amanti, come nei racconti di Shi Zhecun. Questi autori appartengono al numero dei prediletti dal cielo, capaci di parlare al cuore e all’intelletto degli uomini, in qualunque tempo e a qualunque latitudine. 

Titolo: Nostro figlio
Autore:
Alon Altaras
Editore: Atmosphere Libri
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 15,00 €


Vent’anni dopo che Itai Zer ha finito il suo servizio di leva come impiegato in una base dell’aviazione israeliana, ecco che nella sua vita ricompare Avi Razi, il suo superiore. Questi gli chiede di aiutarlo a rapire suo figlio tredicenne, che non vede da molto tempo, per vendicarsi della sua ex moglie che lo abbandonò portandosi via il bambino quando era molto piccolo. Secondo il suo ex comandante, Itai Zer, oggi quarantenne, deve pagare un vecchio “debito”, perché fu lui a salvarlo da un imbarazzante coinvolgimento in una molestia sessuale negli anni del servizio militare. Zer, il protagonista del romanzo, oramai sposato e padre di una bambina, si trova coinvolto sempre più nell’intricata vita di Avi Razi, costretto ad affrontare insieme a lui le tre donne di questo romanzo, Neta, la vittima della molestia e a quel tempo fidanzata di Itai Zer, Ayalà, la ex moglie di Avi Razi, che si è rifatta la vita con un altro uomo, e Yael, la moglie di Itai Zer. Pur non incontrandosi mai, esse tessono fra loro una complicità femminile dando una loro risposta alla vecchia disputa su chi sia veramente forte e chi debole quando uomini e donne devono affrontare le grandi problematiche della vita. 

Alon Altaras è nato a Tel Aviv nel 1960. È scrittore, poeta e traduttore. Ha pubblicato in Israele tre romanzi, La vendetta di Maricika(1999), Il vestito nero di Odelia (2002), Nostro figlio (2009), e quattro libri di poesia. Ha tradotto in ebraico, tra gli altri, Tabucchi, Ginzburg, Landolfi, Leopardi, Pasolini, Gramsci, De Luca, Sanguineti, Merini. Dal 2003 al 2008 ha insegnato letteratura e lingua ebraica all’Università di Siena. In Israele ha ricevuto il prestigioso Premio del Primo Ministro per la Letteratura (2001) e, in Italia, il Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero per i Beni e le Attività culturali (2003) per il contributo alla diffusione della letteratura italiana in Israele. In Italia, pubblica Il vestito nero di Odelia (Voland, 2005) e La vendetta di Maricika (Voland, 2006). Nel 2008 pubblica in Israele il suo terzo romanzo dal titolo Nostro figlio.

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