Dal 1 dicembre nelle sale LA STOFFA DEI SOGNI di Gianfranco Cabiddu con Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini

Comunicato stampa
Il 1° dicembre approderà sul grande schermo, grazie a Microcinema, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, omaggio squisitamente cinematografico a due dei più grandi maestri di tutti i tempi, del teatro nazionale e internazionale, William Shakespeare ed Eduardo De Filippo. Straordinari interpreti Sergio Rubini ed Ennio Fantastichini, vestono i panni dei due antagonisti-complici e artefici l’uno della “salvezza” dell’altro. Il film si pregia dell’amichevole partecipazione di Luca De Filippo, nell’ultima partecipazione in una pellicola prima della sua scomparsa avvenuta proprio un anno fa, il 27 novembre. Liberamente ispirato a “L’Arte della commedia” di Eduardo De Filippo e alla sua traduzione de “La Tempesta” di Shakespeare, La stoffa dei sogni tratteggia quell’umanità specchio della
realtà universale di cui lo stesso Eduardo vestiva i suoi personaggi, le loro azioni e gesti, dotati della simbolicità propria del teatro che avvolge e coinvolge il pubblico fino a farlo diventare parte integrante della scena. Ed è proprio questa massima considerazione del pubblico, sublime elemento di contatto fra Shakespeare ed Eduardo, a caratterizzare il film, in cui attori, pubblico e protagonisti si fondono e confondono, fino a rappresentare le inquietudini della vita reale.

Il film racconta le vicissitudini di una modesta compagnia di teatranti, con a capo Oreste Campese (Sergio Rubini), che naufraga su di una misteriosa isola-carcere, e si ritrova a dover coprire alcuni pericolosi camorristi decisi a evitare la reclusione confondendosi fra gli attori. Sarà il Direttore del carcere (Ennio Fantastichini) a lanciare la sfida al capocomico per scoprire chi nella compagnia è vero attore e chi un criminale… dovranno mettere in scena “La tempesta” di William Shakespeare. Mentre il boss camorrista (Renato Carpentieri) ‘convince’ Campese a riscrivere il copione con un linguaggio che lui e i suoi scagnozzi possano imparare e recitare degnamente, sullo sfondo si assiste alla nascita, quasi impercettibile e commossa, della storia d’amore tra Miranda, figlia adolescente e semireclusa del Direttore del carcere, e il camorrista naufrago disperso, Ferdinando Aloisi, in un rapporto fatto di sguardi, di poche parole sussurrate alternate all’eloquente linguaggio dei loro giovani corpi.

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