Recensione: Atlante dei paesaggi letterari, di John Sutherland

Titolo: Atlante dei paesaggi letterari
Autore: John Sutherland
Editore: Mondadori Electa
Pagine: 256 ill.
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 29,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Nella nostra vita da lettori, sicuramente abbiamo letto una miriade di romanzi in cui compaiono svariati personaggi, ma soprattutto scenari e ambientazioni sia realistici che fittizi. E proprio grazie a questi ultimi, ogni volta non possiamo fare a meno di apprezzare i dettagli e le minuziose descrizioni degli autori che permettono al lettore di immergersi nella lettura e viaggiare lontani con la fantasia, esplorando posti esotici, freddi, antichi, all’avanguardia. A tal proposito, John Sutherland ha redatto un atlante che raccoglie molti dei luoghi letterari comparsi nei romanzi passati e in quelli che hanno fatto la storia della letteratura. Questo viaggio attraverso il mondo di carta, è diviso in quattro sezioni: panorami romantici in cui si riportano luoghi provenienti da libri scritti tra il 1800 e l’inizio del 1900; vedute moderniste, in cui compaiono scenari appartenenti a romanzi redatti tra l’inizio del 1900 e la fine della seconda guerra mondiale; i panorami postbellici che riportano ambientazioni di romanzi pubblicati tra il 1947 e il 1970; ed infine geografie contemporanee che, senza indugi, presentano al lettori tutti quei contesti moderni comparsi nei romanzi tra il 1980 e il 2017. Ogni sezione, a sua volta è suddivisa in una miriade di autori appartenenti ad un’epoca specifica, in cui compaiono vite degli scrittori, luoghi precisi appartenenti ai loro più famosi romanzi, e dipinti o mappe di suddetti contesti.

Da "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni
Personalmente, della prima sezione, ho apprezzato le due cittadine comparse nel romanzo Persuasione di Jane Austen, come Lyme Regis, una zona balneare frequentata nel XIX secolo dall’alta borghesia e formata da un molo curvo e un porto imponente, e Bath, nel Sommerset, famosa per le terme romane, numerosi circoli alla moda e tantissimi edifici in pietra dorata. E ancora la Milano seicentesca de I promessi sposi di Alessandro Manzoni, caratterizzata da un grande Duomo, torri, tetti, il canale del Naviglio e una piccola piazza con degli olmi; la antica e tranquilla Dorchester, città cardine de La Brughiera, romanzo di Thomas Hardy che ci viene descritta come un collage di lande selvagge, ricca di vita e incontaminata; ed infine Avonlea, la piccola cittadina in cui nasce e cresce la protagonista di Anna dai capelli rossi di Lucy Maud Montgomery, che compare come un luogo remoto, formato da una scuola con una sola classe, un centro ricreativo e piccole botteghe. 

Per quanto riguarda la seconda sezione invece, non ho potuto fare a meno di adorare Dublino nei primi anni del ‘900 descritta in Ulisse di James Joyce. Una città che si trasformava pian piano da coloniale a liberata; Berghof, una cittadina di montagna, situata nelle Alpi svizzere, in cui si reca il protagonista del romanzo di Thomas Mann, intitolato La montagna incantata. L’autore ci descrive il posto attraverso gli occhi del personaggio principale, presentandolo come un posto fatto di giardini ben curati, valli piene di pini, ruscelli e cascate. E ancora, la Roma degli anni’30 del 1900, descritta da Alberto Moravia ne Gli Indifferenti, che ci compare agli occhi come una città indaffarata con strade affollate, monumenti antichi, e piazze ricolme di manifesti. Ed infine Odessa, porto commerciale sulle rive del Mar Nero che ci viene presentata nei Racconti di Odessa di Isaak Babel’ come una società multietnica che ospita una grande comunità ebraica. 

Per la sezione post-bellica invece, le ambientazioni che ho apprezzato di più sono: la Madrid degli anni’50 che Camilo José Cela descrive ne L’alveare, una città fatta di isolamento, casualità, priva di valori e di solidarietà; e ancora Laugharne, nel Galles, descritta da Dylan Thomas in Sotto il bosco di latte come un “piccolo, magico e pigro manicomio sulla riva del mare” caratterizzato da personaggi romantici, concreti e matti. La Costa Azzurra del 1954 di Françoise Sagan che in Bonjour Tristesse la racconta come un luogo assolato fatto di alberi elegantissimi, baie rocciose e splendide scogliere. Ed infine la Procida degli anni’60, un luogo selvaggio e marino, verdeggiante e affollato descritto ne L’isola di Arturo, da Elsa Morante. Per quanto riguarda l’ultima categoria invece, ho apprezzato particolarmente il romanzo di Kate Grenville, Il fiume segreto che ci descrive la colonia penale del Nuovo Galles del Sud, una zona selvaggia in cui i conquistatori entrano in contatto con gli aborigeni locali. E ancora I Luminari di Eleanor Catton, che riporta al lettore la storia di Hokitika, sulla costa occidentale della Nuova Zelanda durante la corsa all’oro, periodo in cui il luogo pullulava di speculatori, sarti e banchieri; la New York settecentesca fatta di gerarchie rigide, status e fazioni che compare nel romanzo del 2016 di Francis Spufford, intitolato Golden Hill; ed infine Zucchero nero di Miguel Bonnefoy, un romanzo del 2017 che ci porta nella Foresta Amazzonica nel Venezuela, un luogo incontaminato, puro e abitato da tribù particolari.

Foresta Amazzonica
Lo stile dell’autore è elegante e caratterizza un linguaggio di facile comprensione. Personalmente, la cosa che ho maggiormente appezzato di questo atlante è il fatto che sia uno scritto originale senza precedenti che analizza non tanto la geografia fisica, quanto le caratteristiche salienti dei posti. Un’altra particolarità è la suddivisione fatta per periodi e romanzi che dona alla raccolta un'ulteriore nota inedita. In conclusione è un atlante letterario ben fatto che incanta il lettore attraverso le parole e le immagini, e fa venire voglia di correre in libreria per perdersi nella magia dei romanzi di cui narra. Consigliatissimo!

L'AUTORE
JOHN ANDREW SUTHERLAND è professore emerito di Letteratura moderna inglese allo University College of London. Attualmente insegna al California Institute of Technology, concentrandosi in particolare sul romanzo vittoriano, sulla letteratura del XX secolo e sulla storia dell'editoria. Tra le sue pubblicazioni ci sono How to Read a Novele Curiosities of Literature, ed è stato uno dei principali coautori dell'Atlante dei luoghi letterari (Rizzoli, 2018). Scrive regolarmente su «Guardian», «New Statesman» e «London Review of Books».

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