Recensione: The final six, di Alexandra Monir

Titolo:
The final six. Un pianeta da salvare
Autore: Alexandra Monir
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 317
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 16,00 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

Il mondo è stato devastato dai cambiamenti climatici: uragani, terremoti e tsunami hanno spazzato via o sommerso intere città. I sopravvissuti sono costretti a vivere una vita di stenti, stretti tra il dolore per le perdite subite e demoralizzati per un futuro che sembra già scritto. A Roma Leo, incapace di superare la morte dei genitori e dell'amata sorellina, dopo aver aiutato tante persone a recuperare oggetti sott'acqua grazie alla sua abilità di nuotatore e alla sua capacità di restare in apnea, decide di farla finita proprio abbandonandosi all'acqua, salvo poi cambiare idea dopo aver visto sfrecciare un catamarano della ESA - European Space Agency. Curioso per quella presenza insolita, Leo viene a scoprire dalla sua amica Elena, figlia del Primo Ministro, che l'Agenzia spaziale europea è giunta a Roma per annunciare i ventiquattro finalisti per la Missione Europa, pensata per inviare giovani astronauti a costruire una nuova casa sulla luna di Giove. Una curiosità destinata a trasformarsi in stupore prima ed euforia dopo quando scopre di essere proprio lui il ragazzo prescelto.  


Intanto a Los Angeles Naomi, selezionata per la sua genialità scientifica, ha una reazione decisamente opposta: la ragazza infatti, conscia dei pericoli della missione e legatissima al fratello malato, non ha nessuna intenzione di lasciare la propria famiglia. Così, non potendosi rifiutare di partecipare alle selezioni, Naomi decide di impegnarsi non solo nel portare alla luce i rischi della spedizione, ma anche nel dimostrare la presenza di vita aliena su Europa. Per far questo, la ragazza americana troverà un alleato inaspettato proprio nel giovane italiano, che pur desiderando ardentemente entrare nei sei finalisti, non può ignorare i sentimenti che prova nei suoi confronti. Quella che infatti nasce come una semplice amicizia, finisce ben presto per trasformarsi in un rapporto più profondo, mentre si avvicina inesorabile il momento della selezione finale...


The final six è il primo volume della saga fantascientifica di Alexandra Monir. Personalmente ho adorato questo romanzo e "divorato" le sue pagine, e purtroppo adesso dovrò attendere il mese di giugno per leggere il seguito! Il libro è ambientato completamente sulla Terra in uno scenario apocalittico spaventoso e, purtroppo, futuribile: i cambiamenti climatici hanno causato eventi atmosferici incontrollabili e gli uomini sono costretti a lottare quotidianamente con la furia della natura che si abbatte sulle loro vite a colpi di tsunami, terremoti e uragani. Finite le speranze di poter "riparare" questo mondo, l'unica possibilità arriva dallo spazio, e più precisamente da una delle lune di Giove, Europa, in cui la presenza di acqua allo stato liquido sotto la coltre di ghiaccio fa ben sperare sull'opportunità di terraformarla e colonizzarla. La missione però non può essere affidata ad adulti poiché soltanto i più giovani sono in gradi di tollerare i batteri resistenti alle radiazioni, rimanere fertili e procreare per dare vita ad un insediamento permanente. Per questo vengono selezionati ventiquattro ragazzi talentuosi, ognuno dei quali possiede competenze uniche e funzionali alla missione, che dovranno sottoporsi ad un addestramento intenso e faticoso per affrontare gli enormi pericoli dello spazio. La loro missione infatti, prevede prima una tappa su Marte per recuperare le provviste lasciate da una spedizione precedente, finita male subito dopo lo sbarco. Una missione avvolta dal mistero, così come lo sono i batteri che ogni giorno vengono inoculati nei giovani aspiranti. Di cosa si tratta esattamente? E' quello che cercherà di scoprire la protagonista, Naomi, ragazza intelligente e altruista, vero asso nell'uso delle nuove tecnologie, che si alterna nella narrazione a Leo, l'eccezionale nuotatore che cerca di dare un nuovo senso alla propria esistenza dopo la morte della famiglia per non affogare nel dolore. Oltre ai personaggi principali, sono presentati in questo primo volume gli altri concorrenti, tra i quali spicca il nipote del Presidente degli Stati Uniti, Beckett, nuotatore cinico e spietato, disposto a tutto pur di entrare tra i sei finalisti. Mentre tra gli adulti sono avvolti in una coltra di ambiguità il dottor Takumi e il generale Sokolov, che sembrano celare diversi segreti. 


Come detto, il romanzo si legge velocemente e cattura l'attenzione del lettore sin dalle prime pagine. Lo scenario apocalittico creato dall'autrice sulla Terra è tanto inquietante quanto credibile, e l'ipotesi della vita su Europa rappresenta una sfida affascinante già colta da altri romanzi di fantascienza, come 2010: Odissea due e 2061: Odissea tre di Arthur C. Clarke, L'ultimatum di Greg Bear, Ilium di Dan Simmons e La matrice spezzata di Bruce Sterling. I due protagonisti funzionano bene e si finisce subito per fare il tifo per loro, pur partendo da prospettive completamente diverse. Il ritmo narrativo è buono e la storia riserva diverse sorprese fino ad un finale decisamente inaspettato. Una nuova saga imperdibile per chi ama la fantascienza e i romanzi young adult.

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...