Recensione: Il castello dei falchi neri, di Marcello Simoni

Titolo:
Il castello dei falchi neri
Autore: Marcello Simoni
Editore: Newton Compton
Pagine: 313
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 9,90 €

Recensione a cura di Luigi Pizzi

15 marzo 1233. Oderico, primogenito della nobile casa dei Grifone torna a casa dopo aver partecipato alla crociata di Federico II. Accompagnato dal misterioso Al-Qalam, un pellegrino cristiano a cui ha salvato la vita, Oderico trova il castello di famiglia, sito nella campagna di Napoli, in stato di degrado e la mamma, la nobile Engilberta impegnata nelle mansioni di una serva. Accolto con freddezza dal padre Aldelmo, Oderico scopre non solo che tutti lo credevano morto ma che la famiglia è in rovina, tanto da dover chiedere aiuto ai Castagnola, una famiglia di usurai tra le più potenti di Napoli. Proprio a Rogerio Castagnola è stata data in sposa l'amata sorella Aloisia, mentre al cugino Goffredo è promessa Fabrissa degli Acquaviva, la donna che Oderico ama. Dopo aver fatto visita in convento al fratello Landolfo, da sempre invidioso di lui, per capire da chi è partita la notizia della sua presunta morte, Oderico si reca al Praetorium per incontrare il giustiziere Ettore di Montefuscolo, che dopo averlo rammentato sui debiti della famiglia gli consiglia di rivolgersi alla badessa Mobilia, interessata ad acquistare alcuni terreni del loro feudo. Ma prima di poter parlare con quest'ultima, Oderico viene arrestato con l'accusa di aver assassinato il giustiziere, morto dopo l'attacco di un enorme rapace; il giovane Grifone infatti è stato l'ultimo a vederlo vivo, e proprio la sua casata pratica da sempre l'arte della falconeria. Adesso Oderico è sicuro: qualcuno sta tramando nell'ombra per mettere le mani sui terreni del padre, dove sembra celarsi un antico tesoro...

Il castello dei falchi neri
è un thriller storico di un autore che rappresenta una garanzia per gli appassionati del genere. Simoni con il suo inconfondibile stile, caratterizzato da un linguaggio forbito e un'organizzazione in capitoli brevi, trascina il lettore nella Napoli del Duecento, una città sulla via della perdizione schiacciata dalla pressione fiscale imposta dall'Imperatore. Seppur non particolarmente lungo, il romanzo intreccia diverse storie: da una parte un fantomatico tesoro su cui diversi personaggi bramano per mettere le mani; dall'altra il giallo di alcuni tragici delitti che sembrano provocati da un "mostro" con le ali; segreti di famiglia; la vendita di un'antica e misteriosa reliquia; e infine una storia d'amore osteggiata. Come sempre, Simoni crea un mix vincente tra personaggi frutto della sua fantasia e altri realmente esistiti, come Ettore di Montefuscolo, Roberto d'Aquino, Foresta di Acquaviva e la badessa Mobilia. Il libro si legge in poche ore grazie ad un ritmo serrato e diversi colpi di scena che conducono il lettore ad un epilogo in parte inaspettato. 

Marcello Simoni
è nato a Comacchio nel 1975. Ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, suo romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. Ha vinto inoltre il premio Stampa Ferrara, il premio Salgari, il premio Ilcorsaronero e il premio Jean Coste. La saga che narra le avventure di Ignazio da Toledo ha consacrato Marcello Simoni come autore culto di thriller storici: i diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato numerosi bestseller tra cui la trilogia Codice Millenarius Saga e la Secretum Saga, vendendo oltre un milione e mezzo di copie.

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