Autore: Glenn Cooper
Editore: Nord
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 22,00 €
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Le chiavi del Cosmo di Glenn Cooper è un thriller che parte da un’intuizione affascinante: e se nel cuore della storia umana fosse nascosto un meccanismo in grado non solo di predire, ma di modificare il corso degli eventi? Da questa premessa prende vita un intreccio che unisce archeologia, fisica teorica e filosofia del destino in una corsa che attraversa secoli e continenti. La trama si apre con David Birch, un archeologo inglese che, durante una campagna di scavi in Anatolia, si imbatte in un oggetto impossibile: un congegno di bronzo perfettamente intatto, inciso con simboli greci e costellazioni mai registrate. Quell’artefatto, battezzato in seguito “la chiave del cosmo”, sembra appartenere a una civiltà che non avrebbe dovuto possedere alcuna conoscenza tecnologica di quel livello. Birch, diviso tra la prudenza dello scienziato e la curiosità dell’esploratore, coinvolge Eleni Papadopoulos, una storica greca esperta di testi orfici, nella decifrazione delle incisioni. Da quel momento in poi, ogni passo diventa più pericoloso. Mentre i due studiosi cercano di comprendere l’origine dell’oggetto, emergono connessioni inattese con manoscritti medievali, leggende sul fato e rapporti scientifici classificati. Il ritrovamento attira l’attenzione di una fondazione internazionale interessata a usare il dispositivo come strumento di previsione economica e militare. Birch e Eleni si trovano così al centro di una caccia globale, inseguiti da chi vuole controllare la “chiave” e da chi, invece, è disposto a distruggerla pur di impedire che venga usata.
Recensione a cura di Luigi Pizzi
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| Immagine generata con l'IA |
La forza del romanzo sta nel modo in cui Cooper intreccia passato e presente, alternando capitoli ambientati nell’antica Grecia — dove filosofi e astronomi tentano di capire il linguaggio degli dei — a sequenze moderne di tensione e fuga. Le due linee narrative si rispecchiano: ogni scoperta nel presente fa eco a un enigma del passato, creando una trama a spirale che si restringe intorno alla verità. Senza svelare troppo, è sufficiente dire che la “chiave del cosmo” non è soltanto un oggetto meccanico: è una metafora del desiderio umano di conoscere tutto, di ridurre il mistero a calcolo. Cooper non si accontenta di costruire un thriller d’avventura; trasforma la storia in una riflessione sul limite — quello della scienza, della fede e dell’etica. I personaggi principali, pur immersi nell’azione, restano profondamente umani: Birch è mosso dalla colpa di ciò che ha perso, Eleni dalla convinzione che alcuni segreti debbano restare sepolti. Il ritmo è teso ma mai frenetico, alterna sequenze di indagine minuziosa a momenti di scoperta mozzafiato. Ogni luogo, dalle catacombe turche alle biblioteche greche, è descritto con tale concretezza che sembra di sentirne l’odore di pietra e umidità. Cooper mantiene un equilibrio sottile tra verosimiglianza storica e suggestione fantastica, lasciando che il lettore si chieda fino all’ultimo quanto di ciò che ha letto appartenga davvero alla realtà. Alla fine, Le chiavi del Cosmo è un libro a metà strada tra un romanzo sull'archeologia e un viaggio nel desiderio di controllo dell’uomo sul tempo. Cooper ci ricorda che la conoscenza può illuminare, ma anche accecare, e che a volte la vera chiave del cosmo è accettare di non poterne decifrare tutti i segreti.
Glenn Cooper rappresenta uno straordinario caso di self-made man. Dopo essersi laureato col massimo dei voti in Archeologia a Harvard, ha scelto di conseguire un dottorato in Medicina. È stato presidente e amministratore delegato della più importante industria di biotecnologie del Massachusetts ma, a dimostrazione della sua versatilità, è diventato poi sceneggiatore e produttore cinematografico. Grazie al clamoroso successo della trilogia della Biblioteca dei Morti e dei romanzi successivi, si è imposto anche come autore di bestseller internazionali.
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