Recensioni: Un compleanno da leoni (2013); Il grande match (2013)

Miller (Miles Teller) e Casey (Skylar Astin) decidono di fare una sorpresa al loro vecchio amico Jeff Chang (Justin Chon) per festeggiare il suo ventunesimo compleanno, ma il ragazzo, studente modello di medicina, non può permettersi distrazioni perchè il giorno successivo, accompagnato dal rigidissimo padre (Francois Chau), dovrà affrontare un importante colloquio di lavoro. Miller, tuttavia, riesce a convincerlo ad uscire, promettendo di non fare tardi. Ma la serata finirà per prendere una piega totalmente diversa...

Come detto in altre occasioni, Una notte da leoni ha fatto scuola, anche nei titoli, e si è cercato più volte di emulare il suo successo con storie simili. In questo caso la sbornia colossale di tre ragazzi che vogliono festeggiare un compleanno, ma soprattutto ritrovare l'amicizia di un tempo, smarrita con le nuove priorità della vita adulta.

Una notte di follia che finisce per trasformarsi in un percorso di riflessione sulla propria esistenza e sul futuro, da costruire svincolandosi dalle aspettative altrui. Un film scontato e prevedibile nei suoi sviluppi narrativi che solo a tratti riesce a suscitare qualche risata, mentre la maggior parte delle assurdità, delle allusioni sessuali e in generale delle situazioni comiche hanno un cattivo retrogusto di già visto, finendo per annoiare lo spettatore. Eppure, nonostante questo, sono convinto che questo film piacerà ai teenagers, che sognano, almeno una volta nella vita, di vivere una notte da sballo come quella dei tre protagonisti, tra alcool, fumo, musica e donne. Dunque per loro questa commedia può anche andare bene, ma tutti gli altri possono tranquillamente astenersi!

Henry "Razor" Sharp (Sylvester Stallone) e Billy "The Kid" McDonnen (Robert De Niro) sono due ex campioni del mondo di pugilato, categoria mediomassimi, la cui rivalità aveva catturato un'intera nazione. Tuttavia il ritiro anticipato di Sharp, per motivi mai chiariti, aveva decretato la fine della carriera di entrambi, impendendo al mondo intero di conoscere il migliore dei due nello spareggio decisivo. Trent'anni dopo il promoter di pugilato Dante Slate Jr. (Kevin Hart) riesce a convincere i due vecchi nemici, a corto di soldi, a tornare sul ring un'ultima volta. Il difficile percorso di avvicinamento al match servirà ad  entrambi per affrontare i fantasmi del passato...

Il grande match, a dispetto del nome, ha veramente poco a che fare con il pugilato. La storia invece è quella di due anziani che dopo trent'anni decidono di risolvere i conflitti di una vita, che ha regalato loro più delusioni che gioie; De Niro, donnaiolo alcolizzato, deve affrontare la conoscenza del figlio B.J. (Jon Bernthal), nato dalla relazione clandestina con Sally Rose (Kim Basinger), l'ex mai dimenticata di Stallone, che per orgoglio ha rinunciato a tutto, e che ora avrà finalmente l'occasione di superare la propria solitudine.

La trama dunque è del tutto inverosimile e gli sviluppi narrativi sono ampiamente prevedibili, eppure il film si lascia guardare grazie all'ironia dei protagonisti, in particolare di Alan Arkin nel ruolo di Lightning, allenatore di Stallone. E del resto la tendenza di riciclare grandi attori action del passato, riproponendoli in chiave ironica sul grande schermo, sembra orami una costante del cinema hollywoodiano, inaugurata dalla fortunata serie de I mercenari.

Solo in quest'ottica il film acquista un senso e lo spettatore riesce a metabolizzare le parti in cui gli attori si sforzano, inutilmente, di risultare più profondi e convincenti. Per questo il film può risultare piacevole, divertente e veloce solo se non si hanno grandi aspettative, ma si vuole trascorrere qualche ora di pura spensieratezza.

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