Recensione: ROBOCOP (2014). Nelle sale dal 6 febbraio

In un futuro prossimo, l'America gestisce la sicurezza mondiale e la lotta al terrorismo con i robot forniti dalla multinazionale OmniCorp, senza tuttavia permettere agli stessi di occuparsi di quella interna. Proprio per convincere il governo ad utilizzare la tecnologia robotica in America, il presidente della OmniCorp, Raymond Sellars (Michael Keaton), decide di affidare al Dr. Dennett Norton (Gary Oldman) il compito di costruire un robot metà uomo e metà macchina. Quando l'agente di polizia Alex Murphy (Joel Kinnaman) finisce vittima di un attentato, il Dr. Norton individua in quest'ultimo il soggetto ideale per il suo robot. Ma controllare RoboCop, e soprattutto le sue emozioni, si rivelerà tutt'altro che facile... 

RoboCop è il remake del film diretto da Paul Verhoeven nel 1987, un vero e proprio cult del genere (vincitore di un premio Oscar per il miglior montaggio sonoro).

Il regista brasiliano José Padilha per la sua versione decide di apportare sostanziali modifica alla storia, attualizzando il contesto e assegnando maggior peso alla moglie dell'agente Murphy. E anche se il fulcro rimane il complesso rapporto tra la macchina e l'uomo, la versione di Padilha perde quasi completamente il pathos, la forza emotiva, che aveva determinato il successo dell'originale. Il RoboCop interpretato da Peter Weller, infatti, riusciva a creare una forte empatia con lo spettatore, mentre Joel Kinnaman, nonostante un buon equilibrio, si limita a suscitare la simpatia che da sempre contraddistingue l'eroe buono. Inoltre con l'uso della computer grafica e degli effetti speciali, RoboCop abbraccia una dimensione videoludica che mina ulteriormente la credibilità del personaggio e, aspetto più rilevante, la sua umanità, anche se paradossalmente riduce la violenza (esplicita) che contraddistingueva il capolavoro di Verhoeven.

E' vero siamo lontani dagli anni 80', dal clima sociale e politico dell'epoca, ma se il RoboCop originale trovava la sua ragione di esistere proprio in riferimento a quella realtà, diventando in qualche modo un simbolo, quello del 2014 fatica a trovare una propria dimensione nel presente, nonostante il tentativo palese di veicolare l'attenzione, e di conseguenza le critiche (soprattutto attraverso la figura del presentatore interpretato da Samuel L. Jackson, che apre e chiude il film), verso una paradossale e tipicamente americana concezione di "sicurezza nazionale".

Un remake guardabile e abbastanza veloce, ma decisamente lontano dai fasti dell'originale. Da vedere solo se si ama il genere e non si hanno grandi pretese!
 
DATA USCITA: 06 febbraio 2014
GENERE: Azione, Fantascienza
ANNO: 2014
REGIA: José Padilha
SCENEGGIATURA: Nick Schenk, James Vanderbilt, Joshua Zetumer
ATTORI: Joel Kinnaman, Gary Oldman, Abbie Cornish, Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel, Michael Keaton
FOTOGRAFIA: Lula Carvalho
MONTAGGIO: Daniel Rezende
PRODUZIONE: Strike Entertainment
DISTRIBUZIONE: Warner Bros.
PAESE: USA
DURATA: 121 Min

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