UN ANGELO A BABILONIA di Friedrich Dürrenmatt, in libreria dal 6 marzo

Titolo: Un angelo a Babilonia
Autore: Friedrich Dürrenmatt
Editore: Marcos y Marcos
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 13,00 €


Tutti sono innamorati di Kurrubi: da quando l'Angelo l'ha portata a Babilonia, fanno a gara per conquistarla. Vie, piazze, giardini sono colmi di sospiri, traboccano di canti: banchieri che compongono poesie, burocrati che scrivono canzoni. Ma il cuore di Kurrubi è impegnato; lei ama un mendicante che l'ha baciata in riva all'Eufrate e poi è sparito. Appariva il più povero di tutti i mendicanti, più miserabile persino di Akki, l'ultimo mendicante di Babilonia, che fa dell'accattonaggio un'arte. Quell'uomo così semplice e privo di ogni mezzo in realtà era Nabucodonosor, il re di Babilonia; si era travestito da mendicante per convincere Akki a cambiare mestiere.  L'accattonaggio è disdicevole, nel suo regno.
Di un re, però, Kurrubi non sa che farsene. Potrà avere questa donna irresistibile soltanto chi avrà la forza di rinunciare alla politica, al potere, al denaro, per camminare con lei in una terra "unica per la felicità e i pericoli che contiene, multicolore e selvaggia, meravigliosamente ricca di possibilità". 

Abbandonata l'università dopo discontinui studi in filosofia, Dürrenmatt si tuffò poco più che ventenne nel mondo del teatro. La messa in scena, nel 1952, di Il matrimonio del signor Mississippi, e la contemporanea pubblicazione di Il giudice e il suo boia lo portarono alla ribalta della scena culturale svizzera. La visita della vecchia signora e I fisici lo resero celebre in tutto il mondo. I miti greci e le vicende dell'Antico Testamento, 'succhiati' ancora bambino dal padre – pastore protestante – così come città e cittadine della provincia elvetica, plasmano il sottofondo di gran parte delle sue opere teatrali e narrative. Nella sua produzione romanzesca – quasi sempre polizieschi di elegantissima fattura – Dürrenmatt vede e denuncia, con piglio da cosmologo, le contraddizioni di un mondo in cui l'uomo vive in una sorta di grottesco labirinto. Giudici e colpevoli, Tesei e Minotauri, Bene e Male si rincorrono e si sfidano come gatti e topi. Fisicamente, intellettualmente, moralmente. "Il mondo è una polveriera in cui non è vietato fumare", suona uno dei suoi motti più spietati: non si fatica a dargli ragione.

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