Recensione: L'ESTATE DI GIACOMO. LA GUERRA E UN PARTIGIANO DI UNDICI ANNI di Luca Randazzo

Titolo: L'estate di Giacomo. La guerra e un partigiano di undici anni
Autore: Luca Randazzo
Editore: Rizzoli
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 11,00 €

 

Estate 1944. Giacomo, undici anni, viene mandato in alpeggio a lavorare in un malga, insieme ad Alpina, ragazzina ribelle e selvatica, Sergio, il pastore, e Bepi, scontroso casaro con il vizio dell'alcol. Giacomo, tra un pascolo e l'altro, sogna di incontrare i partigiani che proprie su quelle montagne trovano riparo, e quando scopre un plico di volantini nascosti in una casèra abbandonata, viene a conoscenza di un segreto scottante. Un segreto che decide di condividere con l'amica Rachele, in visita sulle montagne, senza rendersi conto che quella scelta finirà per cambiare per sempre la sua vita e quella di altre persone...

L'estate di Giacomo di Luca Randazzo ricorda per alcuni aspetti Il sentiero dei nidi di ragno, opera prima nonché uno dei capolavori di Italo Calvino. La figura di Giacomo, con le dovute differenze, non può non far pensare a quella di Pinn, protagonista del romanzo di Calvino; entrambi infatti si trovano a vivere, durante la guerra, esperienze da adulti, senza tuttavia riuscire a distinguere il bene dal male o comprendere adeguatamente il peso degli eventi di cui sono testimoni. Esperienze che inevitabilmente conducono entrambi a dover rinunciare alla propria infanzia, catapultati nella "giungla" degli adulti. "Giacomo si aggrappò al suolo per non farsi travolgere, poi un conato gli scosse lo stomaco e, sul bordo dell'abbisso, vomitò giù la sua anima di bambino".

Sullo sfondo la guerra dei partigiani, in questo caso le vicende della Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" di Feltre, le violenze esplicite, rumorose, legate al conflitto, e quelle private, silenziose, legate a quella concenzione arcaica di uomo-padrone intimamente connessa con il mondo rurale dell'epoca. Un quadro da cui trapela, tuttavia, un po' di nostalgia per i tempi che furono, naturalmente non in riferimento alla guerra ma al fascino di un mondo agricolo di cui tanti, soprattutto i più giovani, ignorano persino l'esistenza.

Vette Feltrine
Il libro si legge velocemente e nonostante la presenza di qualche espressione dialettale la scrittura risulta semplice, fluida. Affascinante l'ambientazione nelle Vette Feltrine, in cui operarono realmente i partigiani della Brigata Garibaldi, alcuni dei quali compaiono nella storia, come il "mitico" comandante Brunetti Paride detto "Bruno". Un romanzo breve ma intenso, appassionante, consigliato ai ragazzi e, perchè no, a tutti gli adulti che vogliono fare un tuffo nel proprio passato.

L'AUTORE
LUCA RANDAZZO nasce nella turbolenta Milano degli anni ’70 e vive un’infanzia tutto sommato spensierata nella natura trentina. Destinato a un sicuro fallimento come astrofisico, scopre l’amore per l’insegnamento e si getta con entusiasmo nella scuola elementare. Attivista sociale nella città di Pisa, completa la propria vita ritrovando un amore perduto e figli già pronti, che confeziona in una deliziosa famiglia. Scrive romanzi per ragazzi quando il tempo glielo consente, cioè durante le vacanze estive, al mare, in montagna o in viaggio con il suo amico furgone. Nel 2008 ha pubblicato Le città parallele con Salani.

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