Libri & Cultura consiglia: Nicky & Vera. Storia di un eroe discreto della Shoah e dei 669 bambini che salvò, di Peter Sís

Titolo: Nicky & Vera. Storia di un eroe discreto della Shoah e dei 669 bambini che salvò
Autore: Peter Sís 
Editore: Rizzoli
Pagine: 64
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 18,00 €

Nel dicembre 1938, un giovane inglese cancellò la sua vacanza in montagna e partì alla volta di Praga per aiutare le migliaia di rifugiati in fuga dal nazismo che si erano ammassate in città. Si chiamava Nicholas Winton e, lavorando notte e giorno da una camera di albergo, raccolse centinaia di nomi e fotografie di bambini da portare in salvo, si procurò il denaro, trovò famiglie disposte ad accoglierli in Inghilterra, organizzò i viaggi, con tanto di documenti ufficiali o contraffatti. Durante la primavera e l'estate del 1939, mentre l'ombra scura del nazismo si allungava sull'Europa, Nicholas riuscì a far fuggire quasi settecento bambini, soprattutto ebrei, a bordo di otto treni diretti a Londra. Quando poi la guerra scoppiò e i confini furono chiusi, mise via tutte le carte e non parlò più a nessuno di questa vicenda. La straordinaria impresa di Winton fu scoperta solo cinquant'anni dopo da sua moglie e portata all'attenzione di tutti in un programma televisivo. "Nicky e Vera" è una storia di impegno e di coraggio, una storia che non può lasciarci indifferenti, raccontata con l'arte e la sensibilità del maestro Peter Sís. Età di lettura: da 9 anni.

Peter Sís è nato in Cecoslovacchia e ha studiato a Praga e a Londra. Si è poi trasferito negli USA, dove ha ottenuto asilo politico e, nel 1989, la cittadinanza. Oggi vive nello Stato di New York. Vincitore di tantissimi premi, tra cui diverse Caldecott Honor Medal e il Premio Hans Christian Andersen nel 2012, Peter Sís ha detto della storia di Nicholas Winton: «Ero sempre a caccia di avventurieri famosi, esploratori, inventori, sognatori. Ma non avevo mai fatto davvero attenzione agli eroi silenziosi e riluttanti. Quest’uomo aveva visto qualcosa di sbagliato e aveva cercato di rimediare, senza mai pretendere di essere definito un eroe».

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