Recensione: ALMANYA. LA MIA FAMIGLIA VA IN GERMANIA (2011)

Almanya è il film d'esordio della regista Yasemin Samdereli. E che esordio! Il film racconta la storia di una famiglia turca, Yilmaz, emigrata in Germania per ragioni lavorative. Ora, dopo aver raggiunto la tranquillità economica, il patriarca Hüseyin ha acquistato una casa in Turchia e vuole trascorrere le vacanza lì insieme a tutta la sua famiglia. Tuttavia ognuno dei componenti ha i suoi problemi e il viaggio si rivelerà l'occasione utile per riflettere sul vero significato di "famiglia" e sull'importanza di stare uniti. Inoltre sarà l'occasione per far scoprire al piccolo Cenk le origini e la storia della sua famiglia.

Si tratta di una commedia brillante che riesce, in modo ironico e leggero, a proporre una lucida analisi sul significato di patria, famiglia, identità, cultura. Che cosa siamo senza il nostro passato? E' questa la domanda a cui cerca di rispondere il film.
 
Finalmente una pellicola che riesce a parlare di un argomento difficile, come l'immigrazione, da una prospettiva diversa, senza limitarsi ad evidenziare le difficoltà d'integrazione (per altro esistenti). In questo caso, invece, l'attenzione è rivolta alla necessità di salvaguardare le proprie origini per mantenere la propria idendità e la propria cultura. Quando il piccolo Cenk chiede "insomma cosa siamo? Siamo turchi o tedeschi?", in realtà pone una domanda molto complessa, soprattutto per gli immigrati di seconda e terza generazione (i ragazzi nati nel paese ospitante). Una domanda a cui non è possibile fornire una risposta secca perchè pur essendo, oramai, a tutti gli effetti dei cittadini tedeschi, i componenti della famiglia Yilmaz hanno comunque un passato, che è parte integrante, fondamentale, per la definitizione della propria identità. Una possibilità, dunque, di far convivere culture diverse da considerare come risorse, arricchimento della propria persona. Una mentalità, questa, alla base di qualsiasi processo integrativo. Il film, inoltre, è anche uno straordinario inno alla famiglia, all'importanza di "fare famiglia" e rimanere uniti, anche quando le difficoltà e le controversie della vita possono allontanarci. A livello tecnico il film è fatto molto bene e la regista, all'esordio, se la cava egregiamente. La pellicola scorre via bene e, tra una risata e l'altra, c'è anche spazio per le emozioni e i sentimenti. La comicità non è mai volgare e la regista si diverte a giocare con le differenze culturali, a volte in modo paradossale e dissacrante (vedi scena del crocifisso). Gli attori, quasi tutti sconosciuti, risultano credibili e perfettamente nella parte. Da sottolineare anche una bellissima fotografia e una sceneggiatura originale.

In definitiva una piccola perla che vale il biglietto. Tra l'altro un film molto adatto al Natale. Consigliato a tutti (possibilmente da vedere con la propria famiglia).

PUOI ACQUISTARE IL DVD QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...