Recensione: PICCOLE BUGIE TRA AMICI (2010)

USCITA CINEMA: 06/04/2012
GENERE: Drammatico
REGIA: Guillaume Canet
SCENEGGIATURA: Guillaume Canet
ATTORI: François Cluzet, Marion Cotillard, Benoît Magimel, Gilles Lellouche, Jean Dujardin, Laurent Lafitte, Valérie Bonneton, Pascale Arbillot, Joel Dupuch, Anne Marivin, Hocine Mérabet, Louise Monot
FOTOGRAFIA: Christophe Offenstein
PRODUZIONE: Les Productions du Trésor
DISTRIBUZIONE: Lucky Red
PAESE: Francia 2010
DURATA: 154 Min
FORMATO: Colore 

TRAMA
La consueta estate nella grande casa sul mare, per un gruppo di amici parigini, ciascuno con il proprio stress, ciascuno con le proprie piccole bugie. E per tutti il dolore di una mancanza, l'amico rimasto solo a Parigi in ospedale dopo un gravissimo incidente. Ci pensano e non ci pensano, la vita (e le vacanze) vanno avanti. Ma stavolta l'estate è per tutti un grande freddo: Vincent (Benoit Magimel) non ama più sua moglie e prova qualcosa per l'amico Max (François Cluzet), che la rivelazione rende ancor più nervoso e insopportabile, Eric (Gilles Lellouch) non smette di provarci con tutte, mentre l'abbandonata Marie (Marion Cotillard) consuma storie di sesso senza gusto e futuro. Fra tutti questi disperati della vita branché, s'aggira un solo idealista, il tenero Antoine (Laurent Laffite) che vive appeso agli sms della ex di cui è ancora innamorato (Anne Marivin).

RECENSIONE
Piccole bugie tra amici è uscito solo ora in Italia, due anni dopo, sulla scia del grande successo riscosso dal cinema francese nella passata stagione.

La storia inizia con l'incidente di Ludo (Jean Dujardin), che viene travolto da un camion mentre torna a casa con lo scooter, dopo l'ennesima notte brava. Trasportato in ospedale, l'uomo è ridotto piuttosto male ma gli amici decidono di partire lo stesso per le loro vacanze estive. Tuttavia ognuno nasconde qualche segreto, mentre si sforza di mostrare un'apparente felicità, celando il proprio stato d'animo.
E sarà l'amara convivenza a far emergere, piano piano, tutte le crepe, fino all'inevitabile scoppio finale.

Il film è piuttosto lungo, due ore e mezza circa, ma si vede volentieri e non c'è il rischio di annoiarsi. Inoltre la lunga durata permette di indagare le diverse storie che si intrecciano, attraverso una costruzione attenta e, direi, riuscita della personalità dei personaggi.
E per questo arduo compito Guillaume Canet si affida ad alcuni dei migliori attori francesi degli ultimi anni, da Dujardin (migliore attore all'ultima edizione degli Oscar) a François Cluzet (il bravissimo interprete di Quasi amici), da Marion Cotillard (premio Oscar nel 2008) a Benoît Magimel.
Piccole bugie tra amici, dunque, è il classico film corale, dove si punta molto sulla bravura degli attori, la maggior parte all'altezza del compito, e sui sentimenti, quasi a voler cancellare o comunque mitigare l'anticonformismo e il dramma dei protagonisti.
Il problema, però, è che in questo modo Canet scivola pesantemente nella convenzionalità, ovvero nell'idea di redimere il proprio essere per diventare migliori, piacere agli altri. E questo porta la storia a svilupparsi in modo prevedibile.

Un film, quindi, riuscito a metà, emozionante e spiritoso per molti aspetti, ma poco coraggioso e appassionante per altri. Una pellicola che comunque si può tranquillamente vedere, senza grandi aspettative.

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