Recensione: MARGIN CALL (2011)

USCITA CINEMA: 18/05/2012
GENERE: Drammatico, Thriller
REGIA: J.C. Chandor
SCENEGGIATURA: J.C. Chandor
ATTORI: Kevin Spacey, Paul Bettany, Zachary Quinto, Simon Baker, Jeremy Irons, Demi Moore, Mary McDonnell, Aasif Mandvi, Stanley Tucci, Al Sapienza, Ashley Williams, Penn Badgley
FOTOGRAFIA: Frank G. DeMarco
MONTAGGIO: Pete Beaudreau
MUSICHE: Nathan Larson
PRODUZIONE: Before The Door Pictures, Benaroya Pictures, Benaroya Pictures
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: USA 2011
DURATA: 109 Min
FORMATO: Colore

TRAMA
Ambientato nel mondo dell'alta finanza, Margin Call è un thriller che coinvolge gli uomini chiave di una grande banca di investimenti durante le drammatiche 24 ore che precedono la crisi finanziaria del 2008. Quando Peter Sullivan, un semplice analista, entra in possesso di informazioni che potrebbero provocare il fallimento dell'azienda, inizia una frenetica corsa contro il tempo: le decisioni finanziarie e morali in gioco sconvolgeranno la vita delle persone coinvolte spingendole sull'orlo della crisi.

RECENSIONE

Margin Call, scritto e diretto dall'esordiente J.C. Chandor, racconta la storia di una delle tante società (banche di investimento) che contribuirono a generare la crisi finanziaria del 2008 e ci svela, in parte, il vuoto morale presente dietro alcune decisioni, dettate esclusivamente dal business.
Eric Dale (Stanley Tucci) viene licenziato, insieme ad altre persone, mentre sta lavorando ad alcune previsioni molto interessanti, ma decide di passare il file a Peter Sullivan (Zachary Quinto), un ragazzo brillante che lui stesso ha introdotto.
Lo stesso giorno Peter completa l'analisi di Eric e si accorge che la società è sull'orlo del baratro. Per questo decide di parlarne con il proprio capo, Will Emerson (Paul Bettany), che, a sua volta, lo comunica al proprio, Sam Rogers (Kevin Spacey).

In breve tempo, attraverso una reazione a catena, tutti i vertici della società vengono a conoscenza della situazione e, per non arrivare al collasso, decidono di giocare vendendo spazzatura (titoli dal valore nullo), senza nessun rimorso, o quasi, verso gli acquirenti.

Margin Call, come il "verismo" di Verga, è il tentativo di fotografare uno spaccato della realtà, in questo caso finanziaria, che ha determinato la crisi del 2008; un'analisi interessante soprattutto in relazione ad alcune considerazioni sull'economica, piuttosto che sui dati tecnici (praticamente incomprensibili per chi non è del settore).

In particolare mi ha colpito una battuta che racchiude l'essenza stessa del film:
- Tu sei fortunato Sam! Potevi zappare la terra in questi anni!
- E' vero! E se l'avessi fatto ci sarebbe qualcosa di tangibile a testimoniarlo.

Queste poche parole bastano, a mio avviso, a spiegare l'economia mondiale che si basa sul nulla; su computer, dati e numeri, invece che su persone, sudore, terra e prodotti.
Un sistema capitalistico che non guarda in faccia nessuno; che passa su tutto e tutti pur di mantenere i propri equilibri e garantirsi la sopravvivenza. E sono proprio queste considerazioni a guidare, nel film, le azioni dei vertici della società quando, consapevoli della situazione, decidono di mandare tutti in rovina pur di salvaguardare il proprio status.

Un film che più che suscitare tensione genera rabbia, per la consapevolezza della sua veridicità.
Un lavoro, come detto, interessante soprattutto perchè spinge lo spettatore a riflettere su alcune tematiche, come quella del benessere sociale; tutti vogliono vivere in case di lusso, guidare macchine potenti e acquistare vestiti firmati, ma nessuno si chiede se può permetterselo e a che prezzo! Una situazione, questa, che ci fa capire come la società sia sempre più legata al mercato, agli aspetti materiali della vita, e sempre meno ai valori, ai sentimenti, alle emozioni.  

A livello tecnico mi preme sottolineare la buona prova degli attori e la direzione del regista, anche se il film risulta un pò lento. Proprio in virtù di queste considerazioni, la pellicola è adatta principalmente a persone interessate a determinate tematiche, mentre non funziona granché come thriller.

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