Piccoli consigli cinematografici: La grande guerra, Trappola criminale, The Departed, The Host, Nel sole

Nei giorni scorsi ho avuto modo di vedere diversi film del passato di cui però non scriverò recensioni, ma solo piccole opinioni/consigli per voi lettori.

Il primo è "La grande guerra" di Mario Monicelli. Il film, uscito nel 1959, è interpretato da due dei più grandi attori della storia del cinema italiano: Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Ambientato durante la prima guerra mondiale, la storia è quella di due soldati italiani al fronte, entrambi scansafatiche e fifoni, che cercano di restare vivi ricorrendo a tutti gli escamotage possibili, fino all'inevitabile resa dei conti. Il film si muove in perfetto equilibrio tra il dramma e la commedia, riuscendo nell'impresa di rappresentare, in modo realistico, vizi e virtù del popolo italiano, ma anche e soprattutto la drammaticità della guerra, senza necessità di ricorrere a battaglie cruenti o grandi scene d'azione.

La grande guerra riesce contemporaneamente a far ridere lo spettatore, principalmente grazie alla vena ironica dei due protagonisti, e a farlo commuovere fino alle lacrime, di fronte alla tragedia della guerra. Un film che consiglio a tutti. Da vedere almeno una volta nella vita!

Il secondo che voglio consigliarvi è Trappola crimanale, uscito nel 2000, ultimo film diretto da John Michael Frankenheimer (morto nel 2002). Il protagonista è l'attore-regista Ben Affleck nei panni di un carcerato, Rudy Duncan, che dopo essere uscito di prigione decide di prendere il posto dell'amico Nick (James Frain), morto in carcere, per incontrare Ashley (Charlize Theron), la ragazza conosciuta mediante scambio epistolare. Tuttavia Rudy farà la conoscenza anche di Gabriel (Gary Sinise), fratello di Ashley nonché capo di una banda di malviventi, che lo costringerà ad aiutarlo a rapinare un casinò la notte di Natale.
Trappola criminale è un action movie gradevole, veloce, recitato bene, che riserva numerosi colpi di scena fino all'epilogo. Un film che si lascia vedere e riesce a mantenere desta l'attenzione dello spettatore, svelando le proprie "carte" in modo graduale. Consigliato per chi ama il genere.

Il terzo è un film del 2006 vincitore di quattro premi Oscar (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio), diretto dal maestro Martin Scorsese e interpretato da un cast eccezionale: Leonardo Di Caprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen e Alec Baldwin. Si tratta di The Departed - Il bene e il male, remake del film cinese Infernal Affairs del 2002.
I protagonisti sono due poliziotti, Colin Sullivan (Matt Damon) e Billy Costigan (Leonardo Di Caprio), entrambi impegnati nella caccia al boss della malavita di Boston Francis "Frank" Costello (Jack Nicholson). Solo che mentre Billy viene infiltrato, ad insaputa di tutti, nella banda di Costello per cercare di incastrarlo, Colin rappresenta la talpa del boss all'interno della polizia, grazie al quale riesce sempre a farla franca. Per questo entrambi cercheranno di scoprire l'identità dell'altro, lanciandosi in una spirale di violenza senza ritorno.
The Departed è un gangster-movie confezionato in stile pulp da Scorsese che regala 150 minuti di tensione e adrenalina pura. Il ritmo infatti, nonostante un minutaggio elevato, si mantiene sempre elevato e i colpi di scena si susseguono incessanti fino ad un epilogo da antologia. La recitazione è brillante, intensa ed espressiva, e del resto non c'era da aspettarsi diversamente visto il cast a disposizione. Un film imperdibile per gli amanti del genere.

Il quarto è uscito poche settimane fa nelle sale ovvero The Host. Il film, tratto dall'omonimo romanzo di Stephenie Meyer, autrice della saga di Twilight, è ambientato in un futuro in cui la Terra è stata invasa e conquistata da una razza aliena di Anime, che hanno preso possesso del corpo e della mente degli uomini, trasformando il pianeta in un posto pacifico, sicuro e pulito. I pochi superstiti umani sono costretti a vivere in clandestinità nel deserto, per sfuggire alle "cercatrici". Tra di essi ci sono Melanie (Saoirse Ronan) e il fidanzato Jared (Max Irons). Ma anche Melanie finisce per essere catturata e nel suo corpo prende posto un'anima chiamata Viandante. La volontà della ragazza tuttavia sarà così forte da convincere l'anima a collaborare per ribellarsi al sistema e raggiungere i superstiti, che a loro volta reagiranno in modo scettico di fronte al ritorno della ragazza (primo fra tutti Jared). E mentre una "cercatrice" (Diane Kruger) si mette sulle tracce di Melanie per catturare anche gli altri superstiti, Viandante avrà modo di conoscere meglio gli umani, imparando ad apprezzare i loro sentimenti ma anche insegnando loro il rispetto per la diversità.

Lo spunto narrativo di The Host, fantascientifico e filosofico allo stesso tempo, ovvero l'idea del doppio, di due anime all'interno dello stesso corpo, era senza dubbio interessante, ma lo sviluppo lascia notevolmente perplessi. Il regista infatti, che personalmente avevo apprezzato nel film In time, invece di approfondire questa tematica, cercando di lavorare sui comportamenti e sulla mente della protagonista, si limita a fornirle una doppia voce che alla lunga scivola nel ridicolo, sminuendo l'essenza stessa del personaggio. Inoltre anche il contesto stesso fantascientifico viene messo in secondo piano per dare spazio al melenso triangolo amoroso che si viene a creare quando Viandante si innamora di Ian (Jake Abel), mentre Melanie continua a volere solo Jared. Un film che con il passare dei minuti diventa sempre più moraleggiante, finendo con il proporre scene da libro Cuore e limitandosi a trasmettere un solo messaggio: il rispetto per la diversità; concetto condivisibile, ma fin troppo limitativo.
The Host quindi butta all'aria una buona idea e finisce per configurarsi come un prodotto per teenagers edulcorato, politicamente corretto e decisamente prevedibile. Tranquillamente evitabile!

L'ultimo film di cui voglio parlarvi è Nel sole, una commedia musicale del 1967 diretta da Aldo Grimaldi che prende il nome dall'omonima canzone di Albano Carrisi, protagonista del film nei panni di Carlo, studente brillante ma povero, che per conquistare il cuore di Lorena (Romina Power) decide di fargli credere di essere ricco, spalleggiato dai suoi due amici-tutori (Franco e Ciccio). Quando però l'imbroglio viene scoperto, per colpa dell'ex di lei, Carlo finisce per perdere Lorena, prima di venire accolto nelle braccia (e nel letto) di una ricca signora, che prima si diverte e poi lo scarica, accusandolo di un falso furto. Sarà solo l'intervento di Lorena e dei suoi due tutori a salvarlo dal carcere.
Ho visto questo film in tv una mattina mentre facevo colazione e devo ammettere che sono stato tentato più volte di cambiare canale, anche se alla fine ho resistito. E questo solo per la presenza di Franco e Ciccio che, nonostante un ruolo marginale, rappresentano l'unica nota positiva. Per il resto infatti, a parte la musica di Albano (che può piacere o meno a seconda dei gusti musicali), il film è senza capo né coda, scritto male e recitato peggio, con una regia quasi amatoriale. Per questo, a meno che siate fans accaniti di Albano, il mio consiglio è di astenervi dalla visione.

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