Recensioni: Body language (2012); Drift - Cavalca l'onda (2013); Io sono tu (2013)

Alcuni ragazzi olandesi vengono selezionati per partecipare ad un concorso di ballo a New York chiamato Battle of Broadway. Quando poco prima di partire arriva la notizia che i fondi sono stati tagliati, solo cinque di essi decidono lo stesso di affrontare il viaggio: Nina (Ingrid Jansen), Ray (Boris Schreurs), Tara (Sigourney Korper), Samuel (Lorenzo van Velzen Bottazzi) e Quincy (Ruben Solognier). Cinque ragazzi diversi, tanti problemi ed un unico sogno. Poche settimane per diventare una vera crew e competere con le migliori al mondo. Ci riusciranno? Questo dovete scoprirlo da soli.

Body language è uno di quei film sul ballo che di tanto in tanto vengono proposti nelle sale. La storia è sempre la stessa solfa: il sogno, il talento, la caduta e il riscatto, con l'aggiunta di qualche problematica sociale, affrontata in modo superficiale, e dell'immancabile love story.
Ma oltre la prevedibilità della narrazione e una recitazione quasi amatoriale, il problema principale riguarda la resa visiva del film. In tal senso l'utilizzo eccessivo degli effetti speciali contribuisce solo a rovinare le coreografie, rendendo anche il ballo indigesto. Per questo, ahimé, non mi viene in mente nemmeno un motivo per consigliarvene la visione.

Andy (Myles Pollard) e Jimmy (Xavier Samuel), due fratelli, si trasferiscono da bambini a Margaret River, una piccola città costiera australiana, dove coltivano la passione per il surf. Negli anni settanta, diversi anni dopo, Andy lavora come operaio e Jimmy, talentuoso surfista, inizia a compiere piccoli furti per far fronte ai debiti. Proprio per questo Andy decide di coinvolgerlo in un progetto tanto difficile quanto ambizioso: trasformare la passione per il surf in un business commerciale, iniziando a vendere nuove tavole e tute acquatiche. Un percorso irto di ostacoli in cui verranno coinvolti anche JB (Sam Worthington), un hippy, e Lani (Lesley-Ann Brandt), bellissima ragazza dal passato difficile. Ma quando, dopo aver pensato di espandere l'attività, entrano in conflitto con uno spacciatore di droga locale, la situazione finisce per precipitare e con essa l'equilibrio familiare...

Drift - Cavalca l'onda è senza dubbio il miglior film della settimana. La passione per il surf è il tema centrale, ma sono i sogni, le speranze e le ambizioni dei protagonisti a rendere questa storia affascinante e suggestiva. Un film che riesce a trasmettere emozioni e sentimenti in relazione alla solidarietà, al legame che unisce due fratelli e, in generale, al significato stesso di famiglia. Ottima l'interpretazione del cast in cui tutti risultano perfettamente nella parte. Un film intenso che funziona senza necessità di ricorrere a grandi effetti speciali o acrobazie da circo, puntando sul realismo e la quotidianità dei protagonisti. Sicuramente un'ottima scelta se si ha voglia di fare un salto in sala.

Sandy Bigelow Patterson (Jason Bateman) è un uomo tranquillo che conduce una vita ordinaria, con i suoi due figli e la bellissima moglie (Amanda Peet), incinta per la terza volta. Quando però Diana (Melissa McCarthy), abile truffatrice, decide di impadronirsi della sua identità, e della sua carta di credito, Sandy rischia di perdere tutto. Per questo, non potendo contare sull'aiuto della polizia, sarà costretto a cercare personalmente la donna per riappropriarsi della propria vita. Tuttavia convincerla a collaborare sarà tutt'altro che facile e, in più, la strana coppia dovrà fare i conti con alcuni malavitosi, truffati dalla donna e decisi ad ottenere giustizia, e un cacciatore di taglie.

Lo scambio d'identità non è certo una novità assoluta a livello cinematografico, ma Io sono tu funziona lo stesso grazie al feeling tra i due attori protagonisti, Jason Bateman e Melissa McCarthy. Una strana coppia, appunto, che riesce a sostenere il peso di una sceneggiatura non particolarmente originale, grazie ad una simpatia naturale e alcune gag particolarmente spassose. Una commedia adatta per chi vuole farsi quattro risate e non ha grandi pretese!

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