Recensione: IL BAMBINO CHE TROVO' IL SOLE DI NOTTE di Luca Di Fulvio

Titolo: Il bambino che trovò il sole di notte
Autore: Luca Di Fulvio
Editore: Rizzoli
Pagine: 690
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 20,00 €


1407. Il principe Marcus II di Saxia è solo un bambino quando assiste terrorizzato all'assassinio di tutta la sua famiglia per mano di Agomar, uno spietato soldato al servizio del perfido Ojsternig, signore del regno vicino. Quest'ultimo infatti punta a farsi riconoscere dall'imperatore come legittimo erede della ricca terra di Raühnvahl. Marcus II tuttavia, grazie all'aiuto della piccola Eloisa, figlia della levatrice del villaggio, riesce a salvarsi, e per restare in vita è costretto ad abbracciare una nuova identità: quella di Mikael, servo della gleba.

Solo, spaventato e gracile, Mikael è costretto ad imparare in fretta la vita da contadino per riuscire a sopravvivere, dovendo resistere anche alle vessazioni di Ojsternig che, ignaro della sua vera identità, si diverte a infliggere sofferenze a quel ragazzino dallo sguardo fiero. Intanto, dopo il rifiuto dell'imperatore, il malvagio sovrano decide di architettare un piano per assicurarsi il potere: trovare un falso Marcus II e farle sposare la figlia Lukrécia, in modo da unire il regno di Dravocnik con quello della Raühnvahl. Così, diversi anni dopo, Ojsterning continua a tiranneggiare su entrambi i regni, ma dovrà fare i conti con Mikael che, oramai cresciuto, sente dentro di sé il bisogno di cambiare le cose e riprendersi quello che è suo di diritto...

Jan Hus
Il bambino che trovò il sole di notte conferma lo straordinario talento narrativo di uno scrittore che in qualche modo ricorda grandi romanzieri del passato come Alexandre Dumas e Walter Scott. Luca Di Fulvio trascina il lettore nella Raühnvahl, una piccola valle tra le Alpi Orientali, durante il tardo Medioevo, dove il sistema feudale (di fatto) divideva la società in servi della gleba (contadini senza diritti che lavoravano la terra) e padroni (i signori che esercitavano, per investitura imperiale, poteri assoluti sul feudo). In questo contesto storico, descritto con grande attenzione e cura dei particolari dall'autore, si svolge l'epopea di Marcus II che, privato di tutto (famiglia, potere e identità), non si abbandona alla diperazione, ma affronta con grande coraggio le prove della vita, spinto dall'amore per Eloisa e dal desiderio di libertà: un concetto, quest'ultimo, ispirato dalla sofferenza, ma anche dalle idee del teologo boemo Jan Hus, che proprio a Mikael rivolgerà queste parole: "Cerca la verità... (...). Ascolta la verità... apprendi la verità... ama la verità... di' la verità... attieniti alla verità... difendi la verità fino alla morte... perchè la verità ti farà libero", prima di morire sul rogo, a Costanza, il 6 luglio 1415. 

Di Fulvio mescola personaggi ed eventi storici, come il concilio di Costanza (1414-1418) di cui riesce a cogliere - con grande ironia - tutte le contraddizioni (che porteranno un secolo dopo alla nascita del movimento protestante), con altri frutto della fantasia: figure dalle mille sfaccettature che toccano il cuore del lettore; come la testarda e coraggiosa Eloisa; la burbera levatrice Agnete, donna tutta d'un pezzo con il cuore d'oro; il saggio e misterioso Raphael; l'intrepido capo dei ribelli Volod il Nero; Emoke, la donna dalla voce angelica capace di leggere il futuro; lo spietato Ojsternig, divorato dall'odio e apparentemente incapace di amare; e naturalmente Mikael, il ragazzino che diventa uomo inseguendo il sogno di cambiare il mondo. 

Luca Di Fulvio
Il romanzo dunque non si limita ad una piacevole storia di usurpazioni, tradimenti, sangue, amore e vendetta, ma offre uno splendido affresco di una società che visse a cavallo tra il crepuscolo del Medioevo e l'alba dell'età moderna, segnata dalla visione rinascimentale dell'uomo che diventa artefice del proprio destino con la possibilità di costruirsi e conquistarsi un posto nel mondo: esattamente come il protagonista della storia che nella sua lunga ricerca della verità, non più intesa come mero prodotto dogmatico della rivelazione religiosa, scopre l'importanza di preservare la propria dignità e lottare per la libertà.

"Nella nostra società, chi pensa con la propria testa, chi non è d'accordo, è eretico oppure ribelle. E' un sistema che funziona alla perfezione da secoli. [...] Per questo credo che tu abbia ragione e che sia ora che il mondo cambi". 

Una lettura scorrevole (non fatevi intimidire dalla mole), coinvolgente ed emozionate, capace di intrattenere e far riflettere.
  
L'AUTORE
LUCA DI FULVIO (Roma 1957), prima di dedicarsi alla scrittura, si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. I suoi libri sono tradotti in più di 10 lingue. Per Rizzoli ha pubblicato La ragazza che toccava il cielo (2013).

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