Recensione: SHIRLEY di Charlotte Brontë

Titolo: Shirley
Autore: Charlotte Brontë
Editore: Fazi
Pagine: 684
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 16,50 €

Recensione a cura di Eleonora Cocola


Le vicende di due giovani donne, Shirley e Caroline, si intrecciano agli eventi storici e sociali che tavolsero l’Inghilterra di inizio Ottocento: l’economia del Paese subisce il contraccolpo delle guerre napoleoniche, mentre la rivoluzione industriale, insieme alle nuove tecnologie, porta il malcontento degli operai che si vedono sottrarre il lavoro dalle macchine. Charlotte Bronte racconta uno spaccato della situazione degli imprenditori tessili dello Yorkshire e delle loro difficoltà attraverso il
personaggio di Robert Moore: ben deciso a cavalcare l’onda del progresso, l’uomo si trova a fare i conti con le difficoltà finanziarie dovute al blocco delle esportazioni con il continente e con i moti luddisti, quindi con gli scioperi e con gli operai che gli distruggono i macchinari.

Moore ha un debole per la sua dolce cuginetta Caroline, che lo ama appassionatamente, ma l’arrivo di Shirley, ricca ereditiera e proprietaria terriera, cambia tutte le carte in tavola: un matrimonio di convenienza potrebbe essere la soluzione migliore (tanto più che Shirley è bella e affascinante), e i sentimenti che Moore nutre per Caroline non bastano, dal momento che la ragazza è nullatenente. Nonostante il comune interesse per lo stesso uomo, le due ragazze finiscono per stringere un rapporto di strettissima amicizia.

Certi libri, certi autori, sono come una borsa di Mary Poppins: lasciano di stucco per la straordinaria quantità di cose che ci si può trovare dentro e per la complessità che sono in grado di veicolare. È il caso di Shirley: c’è un amore insidiato dagli interessi materiali, c’è un contesto storico e sociale raccontato in maniera da veicolarne perfettamente le problematiche e i conflitti; l’approfondimento dei personaggi è portato all’estremo, con descrizioni lunghe e dettagliatissime, in cui l’autrice ferma il mondo che ha creato e prende per mano il lettore per indicargli le sue creature e mostrargliene ogni piccola sfaccettatura. E questo vale per tutti i personaggi, anche per i meno importanti – anche gli animali, ma in particolar modo, giustamente, per le due protagoniste femminili: forte e caparbia Shirley, schiva e profonda Caroline; un po’ come erano le due sorelle, Emily e Anne, che l’autrice aveva perso.

A tutto questo si unisce uno stile delicato e arguto, in cui spesso la prosa sfocia nella poesia (con frequesti citazioni letterarie oltre che bibliche) e altrettanto spesso nel colloquio diretto e amichevole col lettore, alla Virginia Woolf, o con i personaggi stessi; splendide, ad esempio, le descrizioni in cui l’autrice si rivolge direttamente a chi legge o ad altri personaggi presenti in scena, invitandoli a osservare questo e quel dettaglio fisico e caratteriale della persona in esame. Questo libro offre centinaia di spunti di riflessione, dalle questioni sociali sviscerate in maniera intelligente e attuale, alle rivelazioni più profonde sulla natura umana e in particolare su quella femminile (e anche qui l’aspetto sociale è tutt’altro che tralasciato). Talvolta l’ampiezza delle digressioni e delle descrizioni, unita alla gran quantità di personaggi, rende la lettura poco scorrevole, a tratti un po’ pesante, ma ne vale veramente la pena.

Charlotte Brontë
Questo romanzo è stato ingiustamente trattato come marginale sia dalla critica del suo tempo, che non lo apprezzò particolarmente, sia dall’editoria in generale, che raramente ne diffuse la versione integrale. Ma per chi ama il romanzo ottocentesco è una lettura irrinunciabile anche se impegnativa, capace di restituire un complesso quadro storico e sociale impregnandolo di poesia.

L'AUTRICE
Charlotte Brontë (Thornton, Yorkshire, 1816 - Haworth, Yorkshire, 1855) è una delle personalità maggiori della letteratura inglese dell’Ottocento. Sorella delle scrittrici Anne ed Emily Brontë, compì studi irregolari e si dedicò all’insegnamento. I suoi romanzi, dal celebre Jane Eyre al più tardo Villette, ottennero un clamoroso successo che dura tuttora.

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