Il trailer di "Uomini in marcia", scritto e diretto da Peter Marcias, dall’1 giugno distribuito nelle sale cinematografiche da Notorious Pictures

Mentre tutto cambia intorno a noi, ci domandiamo: cos’è questa crisi? La fine del capitalismo moderno? Il ritorno di Keynes? Uomini in marcia di Peter Marcias vuole essere uno sguardo indietro, al recente passato, per marciare insieme a chi ha combattuto e difeso un diritto, vitale e fondamentale, oggi sempre più negato e svilito nel suo significato etico: quello al lavoro e alla sua dignità. Voci di lotta, interviste, riflessioni vibrano nel magma fluttuante delle immagini di repertorio, a ricordarci che la storia siamo noi. Un viaggio istruttivo nelle campagne e nelle fabbriche, nelle Isole, al Nord e al Sud del Paese. Insieme alle testimonianze di Ken Loach (inflessibile narratore della working class) e di Laurent Cantet (autore dallo sguardo veramente incisivo che osa temi durissimi come lo scontro sociale e generazionale insieme) e alle voci di Peppino La Rosa, Giampaolo Puddu, Bruno Saba, Antonello Cabras, Salvatore Cherchi, la voce narrante principale è di Gianni Loy, professore di diritto del lavoro all’Università di Cagliari dal 1975 al 2014, scrittore e poeta. Necessarie, anche le testimonianze d’archivio: Giuseppe Di Vittorio, Giacomo Brodolini, il padre dello Statuto dei Lavoratori, Laura Conti, Gino Giugni, Luciano Lama, Arrigo Miglio, Mario Scelba… I ricordi delle battaglie dei lavoratori del Sulcis-Iglesiente, le miniere, le proteste, la chiusura delle fabbriche, i sindacati, la marcia per lo sviluppo, la riqualificazione di alcune aree, la tutela dell'ambiente… Un viaggio in Italia e una storia in cui temi universali come il diritto al lavoro diventano una visione comune attraverso i volti, le voci, i colori, ma anche il dolore e la passione di uomini e donne.

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