Recensione: ALI di Andrea B. Nardi

Titolo: Ali
Autore: Andrea B. Nardi
Editore: Parallelo45
Pagine: 206
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 12,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi


Ali è il nuovo libro di Andrea B. Nardi edito dalla casa editrice Parallelo45. Etichettato dai più come fantasy, a mio parere contiene in sé concetti appartenenti a diverse categorie come: filosofia, cronaca recente, storia e teologia. La storia è particolare e alquanto complessa. Tutto ha inizio in una New York cupa e gelida, durante l’attentato dell’11 settembre alle Twin Towers.

Un arcangelo solitario si aggira per la città tentando di salvare delle vite da un’ombra oscura. Durante uno dei suoi salvataggi incontra la bella Rouge, un angelo preoccupato che tenta di avvisarlo, poiché due messaggeri lo stanno cercando. Di Dio non si sa più nulla ormai da millenni e le forze del bene e del male sono in continua collisione. Tra situazioni caotiche e conflittuali, il finale riserverà un duello epico.

I personaggi sono molteplici e svariati. I protagonisti principali sono due: l’arcangelo Sebastiano e l’angelo Rouge. Il primo presenta dapprima un carattere poco socievole, distaccato e cupo, nonostante la sua natura buona e altruista, ma subirà un evoluzione durante tutto il romanzo; la seconda, perennemente preoccupata per il carattere chiuso dell’arcangelo, riuscirà a vedere ancora del bene laddove sembra ormai impossibile. Tantissimi sono i personaggi secondari che si susseguono davanti agli occhi degli angeli, come fotogrammi di una pellicola, alcuni per essere salvati, altri ancora come semplice conoscenza.

L’ambientazione è suggestiva. Si passa da una New York catastrofica, cupa, quasi apocalittica - che mi ricorda tanto il quinto episodio della settima serie di Doctor Who, intitolato Gli angeli prendono Manhattan -, ad una Firenze pregna di arte e storia. Lo stile è lineare, ma complesso. Lo scrittore attraverso le parole crea intrecci, scenari oscuri e tenebrosi. Il romanzo non ha a mio avviso una trama semplice né può essere annoverato in una singola categoria, al contrario pone l’accento soprattutto sull’immaginario religioso, e sull'eterno conflitto tra il bene e il male.
Inoltre troviamo i risvolti emotivi post-11 settembre, come l’inquietudine, la paura, la perdita; le conseguenze della mancanza di fede e i dubbi dell'uomo circa l'esistenza di Dio. Tematiche che rendono il romanzo di Nardi senza dubbio originale nel panorama fantasy italiano, ma allo stesso tempo poco indicato per i lettori non particolare interessati a questioni di natura teologica.

L'AUTORE
Andrea B. Nardi è nato nel 1963 in un ranch del Nord Africa. È stato giornalista, autore, redattore, skipper e campione del mondo di vela. Oggi ama soltanto allevare i suoi cani, e cavalcare in campagna con sua moglie Rossella. In passato di lui hanno scritto: Corriere della Sera «Quella di Andrea B. Nardi è una scansione narrativa che vuole privilegiare l’introspezione e che volutamente cerca di mettere da parte canoni, luoghi comuni, obblighi commerciali». Il Giornale «Nardi non sfigura accanto ai grandi romanzi storici, componimenti misti di storia e invenzione come li voleva Alessandro Manzoni. Il suo è uno stile visivo, addirittura cinematografico (certe scene ricordano Blade Runner e perfino i western di Sergio Leone)». Il Secolo XIX «Nardi si rivela uno scrittore di talento dotato di una penna felice e di felici intuizioni narrative e stilistiche. Un talento multiforme accompagnato da un eclettismo raro».

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Andrea B. Nardi è nato nel 1963 in un ranch del Nord Africa. È stato giornalista, autore, redattore, skipper e campione del mondo di vela. Oggi ama soltanto allevare i suoi cani, e cavalcare in campagna con sua moglie Rossella.
In passato di lui hanno scritto:
Corriere della Sera «Quella di Andrea B. Nardi è una scansione narrativa che vuole privilegiare l’introspezione e che volutamente cerca di mettere da parte canoni, luoghi comuni, obblighi commerciali».
Il Giornale «Nardi non sfigura accanto ai grandi romanzi storici, componimenti misti di storia e invenzione come li voleva Alessandro Manzoni. Il suo è uno stile visivo, addirittura cinematografico (certe scene ricordano Blade Runner e perfino i western di Sergio Leone)».
Il Secolo XIX «Nardi si rivela uno scrittore di talento dotato di una penna felice e di felici intuizioni narrative e stilistiche. Un talento multiforme accompagnato da un eclettismo raro». - See more at: http://www.parallelo45edizioni.it/prodotto/ali/#sthash.Z7gNC87I.dpu
Andrea B. Nardi è nato nel 1963 in un ranch del Nord Africa. È stato giornalista, autore, redattore, skipper e campione del mondo di vela. Oggi ama soltanto allevare i suoi cani, e cavalcare in campagna con sua moglie Rossella.
In passato di lui hanno scritto:
Corriere della Sera «Quella di Andrea B. Nardi è una scansione narrativa che vuole privilegiare l’introspezione e che volutamente cerca di mettere da parte canoni, luoghi comuni, obblighi commerciali».
Il Giornale «Nardi non sfigura accanto ai grandi romanzi storici, componimenti misti di storia e invenzione come li voleva Alessandro Manzoni. Il suo è uno stile visivo, addirittura cinematografico (certe scene ricordano Blade Runner e perfino i western di Sergio Leone)».
Il Secolo XIX «Nardi si rivela uno scrittore di talento dotato di una penna felice e di felici intuizioni narrative e stilistiche. Un talento multiforme accompagnato da un eclettismo raro». - See more at: http://www.parallelo45edizioni.it/prodotto/ali/#sthash.Z7gNC87I.dpuf
Andrea B. Nardi è nato nel 1963 in un ranch del Nord Africa. È stato giornalista, autore, redattore, skipper e campione del mondo di vela. Oggi ama soltanto allevare i suoi cani, e cavalcare in campagna con sua moglie Rossella.
In passato di lui hanno scritto:
Corriere della Sera «Quella di Andrea B. Nardi è una scansione narrativa che vuole privilegiare l’introspezione e che volutamente cerca di mettere da parte canoni, luoghi comuni, obblighi commerciali».
Il Giornale «Nardi non sfigura accanto ai grandi romanzi storici, componimenti misti di storia e invenzione come li voleva Alessandro Manzoni. Il suo è uno stile visivo, addirittura cinematografico (certe scene ricordano Blade Runner e perfino i western di Sergio Leone)».
Il Secolo XIX «Nardi si rivela uno scrittore di talento dotato di una penna felice e di felici intuizioni narrative e stilistiche. Un talento multiforme accompagnato da un eclettismo raro». - See more at: http://www.parallelo45edizioni.it/prodotto/ali/#sthash.Z7gNC87I.dpuf

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