Recensione: La locanda del cigno, di Dilly Court

Titolo: La locanda del cigno 
Autore: Dilly Court 
Editore: Leone 
Pagine: 416 
Anno di pubblicazione: 2017  
Prezzo copertina: 14,90 €

Dilly Court torna in Italia con un nuovo e avvincente romanzo storico ambientato in un’epoca di rinnovamento, sviluppo e grandi scoperte: l'Inghilterra vittoriana. La giovane Charlotte Lane, a causa della morte della madre viene trasferita dallo zio, uno scapolo incallito che la manda in collegio perché svogliato e non desideroso di perdere tempo dietro una bambina. Purtroppo però le sorti della ragazza non migliorano di certo, al contrario, lo zio si sposa e la nuova matrigna la manda a lavorare come sguattera alla Locanda del Cigno a Due Teste, dove viene quotidianamente maltrattata
dalla severa e tirannica padrona del posto e privata della possibilità di elevarsi e ritornare alla sua vecchia vita da benestante.

La sua esistenza scorre monotona tra duro lavoro, donne dispotiche e una famiglia che di lei se ne frega, fino a quando una notte, alla taverna in cui lavora si presenta un plotone di soldati con un militante gravemente ferito: Gideon Ellis. Charlotte, da buona e caritatevole umana, si fa subito carico dello straniero, premurandosi di curarlo, sostenerlo, risanarlo nel corpo e nello spirito. Passano le settimane e ciò che all’inizio sembrava sincero altruismo, si trasforma in qualcos’altro, qualcosa di tenero e sussurrato. Ma destino vuole che Gideon e il suo reparto vengano richiamati a partire per il fronte per prendere parte alla guerra in Crimea, e di conseguenza i due amanti sono costretti a separarsi. Lottie, dal canto suo, non può restare con le mani in mano e attendere che il suo bel soldato faccia ritorno da una guerra disastrosa; per questo, decide di studiare per diventare infermiera di guerra e aiutare i soldati feriti sul campo. Dopo giorni di peripezie, riesce finalmente a raggiungere Balaklava e a mettersi al servizio della nazione...

Con uno stile classicheggiante ed un linguaggio diretto, l’autrice ci narra una storia di coraggio, di emancipazione e di determinazione femminile. Charlotte, nonostante il suo carattere mite e dolce e le disavventure della vita, riesce a scardinare la sua condizione di donna sottomessa e dipendente da tutori e datori, per raggiungere quella libertà sia mentale che fisica. Gideon invece, a dispetto del suo ruolo di soldato, non si presenta come un uomo rigido e rigoroso, al contrario, la sua dolcezza di spirito e la sua gentilezza riescono ad ammaliare anche gli animi più aridi. Personalmente, di questo romanzo ho apprezzato in particolar modo la maestria con cui l’autrice ci riporta le ambientazioni, sia inglesi che ucraine: dal civile e fazioso mondo vittoriano fatto di salotti scintillanti, eventi mondani eleganti e quotidianità misere; ai sanguinosi, violenti e orripilanti campi di guerra orientali.

Un romanzo storico dalle nuance rosa che consiglio a tutti i lettori appassionati di Jane Austen, di Elizabeth Gaskell e delle sorelle Brontë.

L'AUTRICE
Dilly Court è cresciuta a Londra e ha iniziato a lavorare nel mondo della televisione, ideando spot pubblicitari. È sposata, ha due figli e quattro nipoti, e nella sua carriera ha scritto finora diciotto romanzi. Le sue storie vedono come protagoniste giovani donne coraggiose e sono spesso ambientate nella Londra del XIX secolo. Per Leone Editore ha pubblicato La strada verso casa nel 2016 e La locanda del Cigno nel 2017.

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