Recensione: I SEI CUSTODI di Robert Browne

Titolo: I sei custodi 
Autore: Robert Browne
Editore: Nord
Pagine: 410
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 18,60 €


Londra, XVII secolo. Il poeta è seduto alla scrivania. Dopo una ricerca durata anni, è riuscito a trovare le sette pagine mancanti. E ha visto la Profezia. Poi sul mondo è calato un sipario nero: come colui che l’ha preceduto — come tutti coloro che l’hanno preceduto—, John Milton è diventato cieco. Ora, però, deve portare a termine un ultimo compito. Il più difficile. Perché lui è stato scelto per difendere l’umanità dalle forze del Male. Perché lui è un Custode…
San Paolo, Brasile, oggi. All’inizio sembra un tragico incidente: dopo un concerto, una giovane popstar muore nel suo camerino a causa di un incendio. Ma subito emergono dettagli inquietanti e uno scenario pressoché «impossibile»: sebbene il cadavere sia completamente carbonizzato, il resto della stanza non è stato toccato dal fuoco. L’agente speciale Bernadette Callahan è abituata a occuparsi di crimini all’apparenza irrisolvibili, eppure neanche lei si è mai trovata di fronte a un caso tanto enigmatico. Gli unici indizi, infatti, sono un piccolo simbolo satanico impresso sul pavimento e un medaglione antico, raffigurante san Cristoforo. Affiancata dall’eccentrico e tormentato professor Sebastian LaLaurie, esperto di letteratura religiosa e di occultismo, Bernadette viene coinvolta in un’indagine che la condurrà lungo una strada impervia. Una strada costellata di omicidi misteriosi e di riferimenti a un segreto nascosto nel manoscritto originale del Paradiso perduto di Milton: il segreto dei Custodi e delle sette pagine perdute della Bibbia del Diavolo…

RECENSIONE
I sei custodi riprende l’eterna lotta tra il bene e il male, ispirandosi al Paradiso Perduto di John Milton.
Il romanzo si apre proprio con un giovane Milton che si reca a casa dell’anziano e cieco Galileo e da quest’ultimo viene a sapere del ritrovamento di sette pagine maledette appartenenti al Codex Gigas, un libro, secondo la leggenda, scritto dal diavolo. La tradizione vuole che chi legge quelle pagine perde per sempre la vista (come nel caso di Galileo). Nonostante il suo scetticismo, Milton sperimenterà sulla sua stessa pelle la profezia.
Successivamente la storia si sposta ai giorni nostri, prima con quattro strani personaggi intenti a progettare un omicidio in un bar; poi con la morte, misteriosa, di Gabriela Zuada, una pop star che viene ritrovata morta carbonizzata, senza che ci sia traccia dell’incendio. E proprio per questo difficile caso viene chiamato l’agente speciale Bernadette Callahn, specializzata in casi “impossibili”, che verrà affiancata da uno storico esperto di religione e occultismo, un uomo che vive un’esistenza tormentata dopo la morte della moglie Rebecca. Gli unici indizi a loro disposizione saranno un piccolo simbolo satanico impresso sul pavimento e un medaglione antico, raffigurante San Cristoforo.
Da qui hanno indizio le indagini della strana coppia, costretta a fare i conti con una lunga catena di omicidi, in bilico tra realtà e soprannaturale, che metteranno a dura prova la loro sanità mentale e la loro fede. Sullo sfondo una catena di misteri legati proprio al Paradiso Perduto di Milton.

La trama è articolata bene e il romanzo, dall’evidente taglio cinematografico, scorre via velocemente. La storia cattura l’attenzione del lettore e riesce anche ad appassionarlo, nonostante qualche banalità e ripetizione di troppo.
Il problema, però, è che questo titolo non aggiunge niente di nuovo al genere e incontra i suoi maggiori limiti nella credibilità, messa a dura prova, e nella superficialità psicologica dei personaggi, intenti più a fare che a pensare.

Per questo devo confessare che mi aspettavo qualcosa di più, anche se il libro si lascia comunque leggere e, a mio avviso, riuscirà a conquistare lo stesso gli appassionati del genere. 

L'AUTORE
Robert Browne è un pluripremiato sceneggiatore televisivo che ha lavorato con colossi dell’intrattenimento come Showtime, Viacom, Fox e Marvel. L’interesse per la storia delle religioni e per la teologia, unito al culto che coltiva fin dall’adolescenza per il capolavoro di John Milton, Il Paradiso perduto, gli ha ispirato una storia grandiosa sull’eterna lotta tra il Bene e il Male, una storia che poteva essere raccontata soltanto in un romanzo: I sei Custodi è quel romanzo.

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