Recensione: IL PROFANATORE DI BIBLIOTECHE PROIBITE di Davide Mosca

Titolo: Il profanatore di biblioteche proibite
Autore: Davide Mosca
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 9,90 €

Il professor Lazzari è tra i massimi esperti delle origini di Roma, ma ha abbandonato i suoi studi e conduce una vita ritirata. Finché un giorno qualcuno si presenta alla sua porta, a sconvolgere la sua esistenza. È un uomo misterioso, forse anche molto pericoloso. Si fa chiamare il Colonnello, ed è al servizio di una minacciosa società segreta. Le persone per cui lavora pretendono che sia proprio Lazzari a rintracciare l’autentico nome di Roma e a ritrovare il lituo, il bastone sacro con cui Romolo la fondò. Affascinato e incuriosito, il professor Lazzari accetta la sfida, accompagnato da un’enigmatica donna di nome Artemisia, membro della società segreta. A partire da un oscuro e macabro indizio, i due attraverseranno l’Italia per entrare in contatto con antichi reperti, tombe profanate, necropoli, frammenti di libri perduti e biblioteche sotterranee. E scopriranno di non essere i soli a voler svelare il segreto che avvolge Roma. Un segreto per il quale, in passato, hanno perso la vita in molti. Un segreto che qualcuno custodisce gelosamente, ancora oggi... 

RECENSIONE
Lazzari, esperto di storia romana, ha deciso di abbandonare gli studi e di aprire un'enoteca per cambiare vita. Quando ormai sembra essersi lasciato il passato alle spalle, nella sua vita piomba un uomo che si fà chiamare Colonnello. Questo personaggio enigmatico vuole che Lazzari riprenda le ricerche su Roma per scoprire il suo vero nome e, soprattutto, il lituo, il bastone sacro con cui Romolo la fondò.
Lazzari non ha intenzione di accettare l'offerta, ma ben presto strani eventi, pilotati dal Colonnello, lo costringeranno a cambiare idea. Per la ricerca verrà affiancato dalla bella Artemisia, membro della stessa Fondazione che ha ingaggiato il Colonnello. 
Quando i due si recheranno a Milano per incontrare l'uomo (Achille Vento) intenzionato a rivelare il segreto, lo troveranno morto nel suo appartamento, disposto in modo strano e marchiato con uno strano simbolo, che sembra ricondurre ad una setta segreta che, dalle origini, custodisce il mistero di Roma.
Lazzari e Artemisia, tuttavia, non dovranno guardarsi solo dalla setta, ma anche da alcuni paramilitari ingaggiati dalla Tauros, un'altra società intenzionata a mettere le mani sul lituo.
Così inizierà una corsa contro il tempo, in giro per l'Italia, alla ricerca dell'indizio giusto per svelare, finalmente, il millenario segreto. 
Ci riusciranno? Questo dovete scoprirlo da soli leggendo il libro.

Davide Mosca, autore che non conoscevo, è stato una piacevole scoperta. Il romanzo si legge velocemente grazie ad una scrittura semplice ma raffinata. La trama è ben congeniata, essenziale, e, cosa molto importante, la narrazione non lascia spazio ad aspetti poco rilevanti o di semplice riempimento. Ogni dettaglio, infatti, alla fine si dimostrerà utile per comprendere lo sviluppo della storia.
L'autore, inoltre, da grande studioso di Roma, dimostra di avere padronanza con la materia e aiuta, senza appesantire il testo, anche i profani (come me) ad entrare in contatto con le tante leggende, supposizioni, teorie sulla fondazione della città.
Molto interessante e riuscito, a mio avviso, il colpo di scena delle ultime pagine, anche se il finale mi ha lasciato un pò perplesso, forse perchè mi aspettavo altro.
Riuscita anche la costruzione dei personaggi, tutti molto differenti: da Lazzari lo studioso timido, pauroso, ma perspicace e intelligente; Artemisia la donna coraggiosa, decisa, tutta d'un pezzo; il Colonnello, il classico capo a cui non si può dire di no; il Maestro, il saggio appassionato di archeologia; il Lupo, il ricercatore disposto a tutto per i soldi; Dino, il soldato brusco ma buono e fedele.

Detto questo, mi sento di fare solo due appunti. Il primo è che risulta abbastanza singolare che un romanzo sulla fondazione di Roma non sia ambientato, almeno in parte, a Roma. 
Il secondo appunto riguarda il titolo: quale sono le biblioteche proibite profanate? Nel romanzo non c'è traccia. Forse il titolo più appropriato era: il profanatore di tombe proibite, che almeno aveva un senso con la storia. 

A prescindere da queste due considerazioni, poco rilevanti, il romanzo risulta appassionante, avvincente e mi sento di consigliarlo a chi ama i thriller, a chi vuole saperne di più sulla fondazione di Roma, agli appassionati di storia romana e, in generale, a chi vuole godere di un romanzo piacevole, dai ritmi serrati.

L'AUTORE
Davide Mosca è nato a Savona nel 1979. Laureato in Storia antica con una tesi sulla fondazione di Roma, ha lavorato per importanti case editrici ed è autore di romanzi storici.

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