Titolo: Il nostro appuntamento
Autore: Ellis Lehman, Shulamith Bitran
Editore: Piemme
Pagine: 406
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 18,00 €
Autore: Ellis Lehman, Shulamith Bitran
Editore: Piemme
Pagine: 406
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Beatrice Pagan
La storia di Ellis Lehman-Cohen Paraira, ripercorsa insieme
alla figlia Shulamith Bitran nel libro Il nostro appuntamento, è una
testimonianza emozionante e commovente della situazione degli ebrei durante la
persecuzione nazista.
Nel 1942 Ellis aveva diciassette anni quando fu costretta a
scappare da Scheveningen e nascondersi insieme ai genitori e al fratello,
lasciando in città famigliari, amici e il suo primo fidanzatino Bernie. I due
giovani si giurarono amore eterno e la promesse di tenere tutti i giorni un
diario, da scambiarsi al momento del loro ricongiungimento. Il secondo quaderno
a cui Bernie aveva affidato dichiarazioni d'amore e la cronaca di quanto stava
vivendo giunse a destinazione solo dopo la morte del suo autore, proprio nel
giorno del matrimonio di Ellis, e rimase chiuso per sessanta anni.
Madre e figlia hanno lavorato insieme per rendere omaggio
alle vite spezzate e agli atti di coraggio che hanno permesso ad altri di
sopravvivere all'orrore e alla violenza.
Le pagine dei diari di Ellis e Bernie sono piene di dolcezza
e danno spazio ai sentimenti che provano a vicenda senza freni, ispirando molta
tenerezza nel leggere la convinzione assoluta dell'eternità dei propri
sentimenti, che solo i primi palpiti d'amore adolescenziale riescono a suscitare
con la stessa assoluta certezza e devozione totale. Una dolcezza smorzata dal
senso di colpa provato dalla donna per essere sopravvissuta alla guerra e aver
avuto la possibilità di vivere un'esistenza felice, costruendosi una famiglia,
nonostante le parole del suo amato Bernie avessero presagito questa possibilità
e si fosse augurato proprio quello che è stato il futuro della sua amata.
Le parole dei due giovani non sono solo una lunga lettera
d'amore, ma racchiudono anche tutta la paura, l'incertezza crescente e la
progressiva perdita di speranza man mano che passa il tempo e la prospettiva
della fine del conflitto sembra allontanarsi sempre di più. Aggiornati dalla
radio, dai racconti di chi era informato dei fatti e assistendo agli arresti e
alla deportazione di intere famiglie, Ellis e Bernie prendono gradualmente
coscienza della gravità degli eventi. Sono molte, inoltre, le cose non dette tra le righe per
timore che i diari finissero nelle mani sbagliate. A riempire gli spazi rimasti
bianchi ci pensa la ricostruzione di Ellis e le scoperte di Shulamith,
determinata nella sua ricerca dei dettagli mancanti nel racconto della madre
con l'obiettivo di scoprire qualcosa in più su Bernie e gli altri abitanti di
Scheveningen.
Nei diari trovano spazio i piccoli gesti di generosità di
chi aiuta e non si arrende alla brutalità della legge: da chi ospita a proprio
rischio i fuggitivi al contadino che regala un po' di latte in più sfamando una
famiglia, fino al militare che collabora con la resistenza e salva Ellisa da
morte certa lasciandola passare a un posto di controllo nonostante i documenti
falsi. Bernie, invece, subisce purtroppo il destino opposto sperimentando di
persona la codardia e la bassezza morale di chi approfitta della situazione per
ingannare, rubare gli averi di chi si trova in difficoltà e, infine, tradisce
la fiducia concessa condannando a morte persone innocenti. Episodi, piccoli e
grandi, che dimostrano ancora una volta come i confini tra bene e male non
siano netti e siano le scelte individuali a influire, sommando ogni piccolo
gesto, sul corso della storia.
Il nostro appuntamento è una testimonianza preziosa e
coinvolgente. Fin dalle prime pagine si è consapevoli che non c'è un lieto fine
a questa delicata storia d'amore, ma la lettura dei diari appassiona; nemmeno i
capitoli dedicati al lavoro di indagine di Shulamith interrompono il flusso di
emozioni, quasi sperando che Bernie si presenti all'appuntamento al parco dove
i due amati si erano scambiati il primo bacio.
Il libro di Ellis e sua figlia è un viaggio sensibile e
leggero tra le ferite profonde lasciate dall'odio razziale, in grado di parlare
ad ogni lettore con grande semplicità, mettendo a disposizione di tutti un altro tassello utile a capire, conoscere,
rendere onore alle vittime e, sopratutto, impedire che il mondo dimentichi o
neghi quanto è accaduto.
LE AUTRICI
Ellis Lehman è nata nel 1924 ad Amsterdam. Durante le persecuzioni degli anni
1942-1945 la sua famiglia è stata nascosta e salvata da amici cristiani.
Dopo la guerra si è trasferita in Palestina ed è diventata insegnante
di musica. Oggi vive a Gerusalemme e continua a scrivere e suonare
musica.
Shulamith Bitran è nata a Israele nel 1947. Dopo aver studiato storia alla Hebrew University di Gerusalemme è diventata insegnante. Negli ultimi anni ha lavorato con sua madre Ellis a questo libro.
Shulamith Bitran è nata a Israele nel 1947. Dopo aver studiato storia alla Hebrew University di Gerusalemme è diventata insegnante. Negli ultimi anni ha lavorato con sua madre Ellis a questo libro.
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