Titolo: L'educazione (im)possibile. Orientarsi in una società senza padri
Autore: Vittorino Andreoli
Editore: Rizzoli
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,50 €
Maleducati. Trasgressivi. Immaturi. Le ricette salva figli sono ormai diventate argomento quotidiano di discussione e confronto fra genitori in crisi e insegnanti rinunciatari. C’è chi grida alla sconfitta dell’antiautoritarismo. Chi invoca un ritorno alla disciplina tra le mura domestiche. Chi accusa la scuola di aver abbandonato il suo ruolo pedagogico. Per Vittorino Andreoli, da sempre attento osservatore del disagio psicologico degli adolescenti e dei loro compagni più adulti, invece il fallimento educativo è un malessere profondo che riguarda tutti, genitori e no, e che può essere risolto solo con uno sforzo comune.
Il primo sintomo va ricercato senz’altro nella morte della famiglia tradizionale. I bambini avrebbero bisogno di un’unica figura che si occupi di loro: la madre. L’aumento delle figure di riferimento – necessario, per molte ragioni, nella nostra società – crea un disaccordo educativo, ed è la vera causa della loro inquietudine e disobbedienza. Cosa dovrebbero fare, allora, i genitori per far crescere meglio i loro figli? Dovrebbero ritrovare un punto d’unione con tutte le figure che li affiancano: i nonni, le babysitter, le insegnanti dei nidi e delle scuole per l’infanzia... Educare vuol dire trasformare un figlio in un uomo o una donna capaci a loro volta di diventare padri e madri. E per farlo dobbiamo tenere conto dei sentimenti che sono parte indispensabile di ogni processo di crescita. “I primi tentativi di ricevere aiuto affettivo si fanno con il padre, con la madre e con i fratelli” scrive Andreoli. Il legame profondo dell’amore è il primo compito di un buon genitore e deve continuare nelle aule scolastiche con l’aiuto di maestri capaci di dedicarsi non solo alle battaglie ma anche alle memorie private per riscoprire il piccolo patrimonio di eccezionalità e meraviglia presente nella storia di ciascuno di noi.
Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale, è stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona - Soave ed è membro della New York Academy of Sciences. Tra le sue ultime opere pubblicate in BUR: Elogio dell’errore (2012, con Giancarlo Provasi), Il denaro in testa (2012) e Le nostre paure (2011).
Autore: Vittorino Andreoli
Editore: Rizzoli
Pagine: 216
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,50 €
Maleducati. Trasgressivi. Immaturi. Le ricette salva figli sono ormai diventate argomento quotidiano di discussione e confronto fra genitori in crisi e insegnanti rinunciatari. C’è chi grida alla sconfitta dell’antiautoritarismo. Chi invoca un ritorno alla disciplina tra le mura domestiche. Chi accusa la scuola di aver abbandonato il suo ruolo pedagogico. Per Vittorino Andreoli, da sempre attento osservatore del disagio psicologico degli adolescenti e dei loro compagni più adulti, invece il fallimento educativo è un malessere profondo che riguarda tutti, genitori e no, e che può essere risolto solo con uno sforzo comune.
Il primo sintomo va ricercato senz’altro nella morte della famiglia tradizionale. I bambini avrebbero bisogno di un’unica figura che si occupi di loro: la madre. L’aumento delle figure di riferimento – necessario, per molte ragioni, nella nostra società – crea un disaccordo educativo, ed è la vera causa della loro inquietudine e disobbedienza. Cosa dovrebbero fare, allora, i genitori per far crescere meglio i loro figli? Dovrebbero ritrovare un punto d’unione con tutte le figure che li affiancano: i nonni, le babysitter, le insegnanti dei nidi e delle scuole per l’infanzia... Educare vuol dire trasformare un figlio in un uomo o una donna capaci a loro volta di diventare padri e madri. E per farlo dobbiamo tenere conto dei sentimenti che sono parte indispensabile di ogni processo di crescita. “I primi tentativi di ricevere aiuto affettivo si fanno con il padre, con la madre e con i fratelli” scrive Andreoli. Il legame profondo dell’amore è il primo compito di un buon genitore e deve continuare nelle aule scolastiche con l’aiuto di maestri capaci di dedicarsi non solo alle battaglie ma anche alle memorie private per riscoprire il piccolo patrimonio di eccezionalità e meraviglia presente nella storia di ciascuno di noi.
Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale, è stato direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona - Soave ed è membro della New York Academy of Sciences. Tra le sue ultime opere pubblicate in BUR: Elogio dell’errore (2012, con Giancarlo Provasi), Il denaro in testa (2012) e Le nostre paure (2011).
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