Titolo: Il cargo giapponese
Autore: Giorgio Manacorda
Editore: Voland
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 14,00 €
Recensione a cura di Liliana Vona
Il commissario Sperandio è stato trasferito da Roma in un piccolo paese della Sardegna. Vive esiliato tra i monti della Barbagia, non frequenta quasi nessuno e vive praticamente in simbiosi con Scotch, un labrador che ha raccolto e curato, a cui parla e legge o scrive poesie, la sua passione segreta. La sua routine è interrotta quando viene convocato d’urgenza a Cagliari dal questore di quella città, suo vecchio amico e compagno di corso nella polizia.
Gli viene affidato il compito di risolvere uno strano mistero, quello di un cargo giapponese che una notte è arrivato nel porto della città, non ha carico e non ha equipaggio, non ci sono documenti e si è schiantato contro un molo. Sembra una nave fantasma. Il commissario Sperandio inizia le indagini e interrogando un vecchio marinaio scopre che nel porto si aggira il fantasma di un giapponese, forse il capitano; poi esaminando il cargo nel suo interno, scopre che forse quella nave era stata adibita al trasporto di schiavi. Mentre il commissario gira per la città con Scotch alla ricerca di librerie fornite di libri di poesie, fa un incontro inaspettato: Francesca, una donna che lui ha conosciuto a Roma e che ora insegna all’università di Cagliari. Sarà un rapporto difficile data la innata timidezza del commissario, ma che presto si trasformerà in amore. Intanto in città si aggirano misteriosi giapponesi, forse legati alla Yakuza, la potente mafia giapponese, e quasi ogni giorno nel porto ne viene trovato uno ucciso....
Il romanzo Il cargo giapponese è un giallo che parla di letteratura e poesia, amore e cultura. È un romanzo piacevole scritto in modo semplice e scorrevole, a tratti divertente. I personaggi sono molto ben caratterizzati, soprattutto la figura di Sperandio, un commissario veramente “fuori dalle righe”; un poeta, una persona simpatica che conduce le indagini in un modo tutto particolare riuscendo però a chiarire misteri molto intricati. Consigliato a chi ama il genere!
L'AUTORE
Giorgio Manacorda è nato a Roma nel 1941. Ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Calabria e all’Università della Tuscia. Ha scritto vari saggi su autori di lingua tedesca (da Goethe a Heiner Müller passando per Hofmannsthal, Roth, Kafka, Bachmann e altri) e si è occupato di poesia italiana contemporanea.Il corridoio di legno, suo primo romanzo è stato uno dei dodici finalisti al Premio Strega.
Autore: Giorgio Manacorda
Editore: Voland
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 14,00 €
Recensione a cura di Liliana Vona
Il commissario Sperandio è stato trasferito da Roma in un piccolo paese della Sardegna. Vive esiliato tra i monti della Barbagia, non frequenta quasi nessuno e vive praticamente in simbiosi con Scotch, un labrador che ha raccolto e curato, a cui parla e legge o scrive poesie, la sua passione segreta. La sua routine è interrotta quando viene convocato d’urgenza a Cagliari dal questore di quella città, suo vecchio amico e compagno di corso nella polizia.
Gli viene affidato il compito di risolvere uno strano mistero, quello di un cargo giapponese che una notte è arrivato nel porto della città, non ha carico e non ha equipaggio, non ci sono documenti e si è schiantato contro un molo. Sembra una nave fantasma. Il commissario Sperandio inizia le indagini e interrogando un vecchio marinaio scopre che nel porto si aggira il fantasma di un giapponese, forse il capitano; poi esaminando il cargo nel suo interno, scopre che forse quella nave era stata adibita al trasporto di schiavi. Mentre il commissario gira per la città con Scotch alla ricerca di librerie fornite di libri di poesie, fa un incontro inaspettato: Francesca, una donna che lui ha conosciuto a Roma e che ora insegna all’università di Cagliari. Sarà un rapporto difficile data la innata timidezza del commissario, ma che presto si trasformerà in amore. Intanto in città si aggirano misteriosi giapponesi, forse legati alla Yakuza, la potente mafia giapponese, e quasi ogni giorno nel porto ne viene trovato uno ucciso....
Il romanzo Il cargo giapponese è un giallo che parla di letteratura e poesia, amore e cultura. È un romanzo piacevole scritto in modo semplice e scorrevole, a tratti divertente. I personaggi sono molto ben caratterizzati, soprattutto la figura di Sperandio, un commissario veramente “fuori dalle righe”; un poeta, una persona simpatica che conduce le indagini in un modo tutto particolare riuscendo però a chiarire misteri molto intricati. Consigliato a chi ama il genere!
L'AUTORE
Giorgio Manacorda è nato a Roma nel 1941. Ha insegnato letteratura tedesca all’Università della Calabria e all’Università della Tuscia. Ha scritto vari saggi su autori di lingua tedesca (da Goethe a Heiner Müller passando per Hofmannsthal, Roth, Kafka, Bachmann e altri) e si è occupato di poesia italiana contemporanea.Il corridoio di legno, suo primo romanzo è stato uno dei dodici finalisti al Premio Strega.
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