Recensione: IL NASCONDIGLIO SEGRETO DI PARIGI di Charles Belfoure

Titolo: Il nascondiglio segreto di Parigi
Autore: Charles Belfoure
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 12,00 €


1942. Parigi è occupata dai tedeschi e per il giovane architetto modernista Lucien Bernard trovare una commissione è quasi impossibile. Ma quando viene contattato dal ricco industriale Auguste Manet la sua vita è destinata a cambiare per sempre; l'uomo, infatti, propone a Lucien di progettare un nascondiglio segreto in una splendida casa, per aiutare un ricco ebreo a sfuggire dalla Gestapo, in cambio di un lauto compenso e della raccomandazione per ricevere alcuni incarichi dai nazisti, pronti a costruire in Francia nuove fabbriche di armamenti.


Una sfida che Lucien decide di accettare non tanto per il destino degli ebrei, a cui non sembra interessato, quanto per il proprio ego, per l'antipatia verso i tedeschi e per il tornaconto economico. Ma sarà solo l'inizio visto che Manet, dopo aver messo in salvo il suo amico, decide di aiutare anche altri ebrei, sfruttando l'abilità del suo architetto. Per quest'ultimo, tuttavia, insieme agli incarichi crescono anche i rischi di essere scoperto, soprattutto dopo che l'ufficiale della Gestapo Schlegal, scaltro e derminato cacciatore di ebrei, ha deciso di mettere le mani sull'uomo che si sta facendo beffa del Reich...

L'esordio letterario di Charles Belfoure è di quelli che non si dimenticano facilmente. L'autore per la sua opera prima sceglie di cimentarsi con un tema spinoso come la "caccia agli ebrei", argomento peraltro già ampiamente trattata in numerosi libri di saggistica e narrativa. L'approccio di Belfoure trova la sua originalità nella scelta di un personaggio, Lucien Bernard, che incarna alla perfezione il prototipo dell'antieroe; un architetto tanto geniale quanto ambizioso e pieno di se, egoista ed egocentrico, oltrechè infedele cronico. Un uomo tutt'altro che coraggioso che, tuttavia, catapultato in un sorta di perenne "sfida" con la morte trova la forza e la determinazione di andare avanti, scoprendo virtù inaspettate.

L'altro aspetto interessante del romanzo è la capacità di Belfoure di non cadere nella facile dicotomia tra buoni e cattivi, come spesso accade trattando certi argomenti; l'autore al contrario costruisce un quadro più complesso e ricco di sfumature, in cui il confine che separa il bene dal male, ciò che è "giusto" da ciò che è "sbagliato", è labile e non sempre scontato. Ottima inoltre la ricostruzione del clima di tensione e di terrore a Parigi durante l'occupazione nazista, soprattutto in relazione, appunto, alla persecuzione degli ebrei.

Un romanzo con un trama credibile e ben congeniata, ricco di tanti personaggi interessanti (come Auguste Manet, sorta di Oskar Schindler francese; il colonnello Herzog, appassionato di architettura come Lucien; o la bellla e coraggiosa modella Bette), colpi di scena inaspettati, ritmo e tensione dall'inizio all'epilogo. Un libro avvincente e imprevedibile consigliato a tutti!

L'AUTORE
Charles Belfoure, formatosi al Pratt Institute e alla Columbia University, è architetto di professione. Ha pubblicato diversi saggi, uno dei quali ha ricevuto il Graham Foundation per le ricerche in campo architettonico. Ha collaborato con il «Baltimore Sun» e il «New York Times». Vive nel Maryland. Il nascondiglio segreto di Parigi è il suo primo romanzo. Per altre informazioni, visitate il sito del libro www.theparisarchitect.com e la pagina Facebook dell’autore.

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