Recensione: IN BUONA FEDE di Adam Sternbergh

Titolo: In buona fede
Autore: Adam Sternbergh
Editore: Piemme
Pagine: 280
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 15,50 €

 
Recensione a cura di Marika Bovenzi

In buona fede è un romanzo di Adam Sternbergh, caratterizzato da sfumature fantascientifiche e noir. La storia narra di Spademan, killer con un passato da spazzino, che in una New York post apocalittica uccide per soldi, niente di personale. L’assassino non fa domande e come da copione ha un suo codice morale. La città è ormai divenuta lo spettro di una grande metropoli in seguito ad un pesante attentato che l’ha ridotta in uno stato quasi vegetativo, dove i più ricchi si rifugiano in mondi virtuali come la limnosfera e dove ai poveri non resta che una rete ricca di spam. Quando però a Spademan viene commissionata la morte della figlia di un televangelista, la freddezza e l’impassibilità del killer vengono messe a dura prova...

I personaggi sono caratterizzati da un alone misterico e presentano una psicologia contorta e complessa. A tratti quasi si riesce a percepire un briciolo di umanità nello stesso Spademan, sostituito però quasi subito dal desiderio di soldi. Uomini e donne che compaiono nel background del romanzo, sono appena tratteggiati, come a voler dare loro un’aria sfuggente, quasi buttata li per fare numero. Il grande punto interrogativo però rimane l’ambientazione e la sua suddivisione. Lo scrittore crea una certa confusione nel descrivere il divario che si crea tra ricchi e poveri e di conseguenza i luoghi di rifugio.

Elementi tipici della fantascienza, come la rete virtuale e effetti di una città distopica, vengono plasmati su azioni e gesti tipici della cronaca nera di ogni tempo. Lo stile è forte, incisivo, trascinante. Lo stesso romanzo è diviso in capitoli brevi che non annoiano il lettore, quasi volessero rappresentare articoli del New York Times. Consiglio questo libro lasciando un piccolo appunto: a mio parere c’è troppa misteriosità. L’autore calcando la mano sull’effetto sorpresa finisce col confondere e creare un sovraffollamento di idee, togliendo quel gusto enigmatico che ci si aspetta da un’opera del genere.
 
L'AUTORE
Adam Sternbergh, giornalista, ha lavorato a lungo per il New York Times, e ha scritto anche per GQ e per il londinese The Times. Attualmente è responsabile delle pagine culturali del New York Times Magazine. Vive a Brooklyn. In buona fede è il suo primo romanzo, in corso di traduzione anche nel resto del mondo, e presto diventerà un film con Denzel Washington. 

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