Andiamo a quel paese; La scuola più bella del mondo; These final hours: opinioni sui film nelle sale

Salvo (Salvatore Ficarra) e Valentino (Valentino Picone) sono due amici che dopo aver perso il lavoro, decidono di abbandonare Palermo per tornare al paesello, Monteforte. In questo posto abitato solo da anziani, Salvo pensa di sfruttare la situazione ospitando i parenti di Valentino e della moglie (Tiziana Lodato), in cambio della loro pensione. Ma quando quest'ultimi iniziano a morire uno dopo l'altro, Salvo convince Valentino dell'esigenza di sposare l'anziana Zia Lucia (Lily Tirinnanzi), che accetta di stare al gioco. Una decisione destinata a sconvolgere la tranquillità del paese, oltreché quella di Valentino, che spera ancora di tornare insieme alla sua ex fidanzata Roberta (Fatima Trotta)...

Ficarra e Picone giocano con tematiche di grande attualità, soprattutto al Meridione, come l'assenza di lavoro, il "mito" della raccomandazione, il ritorno dei giovani al paese, i figli che vivono sulle spalle dei genitori o dei nonni, la cultura del pettegolezzo, l'apparente bigottismo e quell'arte dell'arrangiarsi che contraddistingue il popolo italiano. Il risultato è un film divertente, in cui si ride molto senza ricorrere all'uso della volgarità, grazie alla straordinaria intesa tra Salvo e Valentino, "gemelli" diversi che si spalleggiano alla grande. Il tutto suggellato da un'immancabile vena sentimentale tesa ad affermare la potenza dell'amore, davanti alla quale tutti devono arrendersi. Consigliato!

Il preside Filippo Brogi (Christian De Sica), tipo puntiglioso e competitivo, per vincere un ambito premio organizza uno scambio interculturale con una scuola di Accra (Ghana), ma il bidello finisce per spedire l'invito ad una scuola di Acerra. Qui il preside (Lello Arena), ignaro dell'errore, decide di mandare i ragazzi accompagnati dall'eccentrico prof Gregale (Rocco Papaleo) e dalla professoressa Wanda Pacini (Angela Finocchiaro), che ha lasciato la Toscana proprio per allontanarsi dal preside Brogi. Superato lo scompiglio iniziale, i ragazzi impareranno a conoscersi e colmare le apparenti diversità...

La scuola più bella del mondo prova a enfatizzare i luoghi comuni, in particolare le differenze economiche, sociali e culturali tra Nord e Sud, utilizzando i bambini come esempio di integrazione e uguaglianza, ma finisce per caderci a pieno. La sceneggiatura risulta piuttosto debole e, ad esclusione di Lello Arena, tutti gli altri personaggi, in particolar modo Christian De Sica, appaiono forzati, innaturali. Le gag suscitano poche risate, soprattutto per un pubblico adulto, e alla lunga risultano ripetitive. Tranquillamente evitabile!

In Australia mancano dodici ore all'Apocalisse che metterà fine alla vita di tutti. James, ragazzo non proprio esemplare, è tormentato e non vuole rassegnarsi all'idea di morire. Per questo decide di lasciare la ragazza incinta, dopo aver fatto l'amore per l'ultima volta, per recarsi ad una festa. Durante il viaggio però, James decide di salvare la vita ad una bambina, Rose, che finisce per stravolgere ogni programma. Il ragazzo infatti farà di tutto per accompagnare la bambina dal padre, provando nelle ultime ore a redimere la propria esistenza...

These final hours rientra in quel filone apocalittico di produzioni low budget che spesso regalano sorprese interessanti. Il film è piuttosto lineare ma il regista, Zak Hilditch, riesce nell'intento di creare quel clima di terrore, disperazione, desolazione, impotenza, follia, ipotizzabile in prossimità della "fine". La parabola del protagonista invece ci mostra come la redenzione sia possibile in ogni momento, individuando le cose importanti e compiendo le scelte giuste. Allo stesso tempo un monito a non sprecare tempo prezioso dietro le vecuità della vita. Un film impreziosito dalla buona prova di tutti gli attori, espressivi e credibili. Consigliato!

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