Come sigillo sul tuo cuore (Arne Dahl): La grande famiglia: novità Marsilio in libreria dal 19 novembre
Titolo: Come sigillo sul tuo cuore
Autore: Arne Dahl
Editore: Marsilio
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,00 €
L'irruzione violenta di una squadra di polizia in un piccolo appartamento alla periferia di Stoccolma causa la morte di un giovane profugo sudafricano. Rientrato in servizio dopo una lunga assenza, è Dag Lundmark a guidare la retata, ed è lui a fare fuoco. Ma era davvero necessario uccidere? Tocca a Paul Hjelm e Kerstin Holm interrogare il collega e fare luce sulla vicenda, un compito tutt'altro che semplice per Kerstin, considerando che, in un tempo lontano che le ripiomba addosso senza preavviso, lei e Dag erano stati una coppia. L'anello che porta ancora al dito è rimasto a sigillo di un legame tormentato che inutilmente ha cercato di cancellare.
Il mondo dell'immigrazione clandestina è il punto di partenza per un'indagine che, passando per un misterioso pluriomicida, porta alla ricerca non proprio convenzionale condotta da una ditta farmaceutica all'avanguardia e procede senza tregua sulle tracce di qualcuno che, in una sorta di crociata dai toni biblici, insegue un'oscura idea di giustizia. In un thriller psicologico di grande tensione, Arne Dahl continua la sua personale indagine sui lati oscuri della società contemporanea con i suoi complessi interrogativi morali: nel mondo globalizzato, l'élite di poliziotti che compone il Gruppo A deve confrontarsi con crimini che sempre più spesso nascono dall'incapacità di sostenere trasformazioni troppo radicali e repentine e, ancor più, da un profondo senso d'inadeguatezza. Nell'ingannevole idillio dell'estate nordica, il nuovo caso li costringerà a studiare a fondo una parte inquietante delle Sacre Scritture e a scoprire tra quelle pagine che, se l'amore può essere forte come la morte, è dall'amore tradito che nasce l'ira più furiosa.
Arne Dahl è lo pseudonimo di Jan Arnald (1963). Editor, scrittore, critico letterario, a Stoccolma collabora con l'Accademia di Svezia che assegna annualmente il Premio Nobel e cura una rubrica sul quotidiano «Dagens Nyheter». Autore di romanzi tradotti in trenta paesi, ha raggiunto le classifiche internazionali con la serie poliziesca del Gruppo A, di cui questo è il quinto episodio, e la serie del gruppo OpCop, di cui Marsilio ha pubblicato Brama.
Titolo: La grande famiglia. Romanzo di dodici autori
Autore: AA.VV.
Editore: Marsilio
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,00 €
Dal dicembre 1907 al novembre 1908, presso la nota rivista femminile americana Harper's Bazar esce, in dodici puntate-capitoli, il romanzo The Whole Family (La grande famiglia), storia-ritratto di una numerosa famiglia della piccola borghesia americana del primo Novecento alle prese con un evento - il fidanzamento di una figlia - che, osservato e commentato dai diversi componenti della famiglia stessa, ne mette in discussione modelli e aspettative, ruoli e consuetudini, grandi e piccole certezze. Un bozzetto di «realismo sociale» che certo non varrebbe la pena di rispolverare, se non fosse per il sorprendente progetto editoriale che vi sta dietro: i dodici capitoli infatti sono scritti da dodici autori diversi, ciascuno dei quali interpreta e dà voce a uno dei familiari, mettendo in scena, in una sorta di social network narrativo che vira continuamente in direzioni impreviste, un vivacissimo dialogo - più spesso un battibecco - le cui voci si intrecciano, si sovrastano e si sconfessano l'un l'altra, riuscendo comunque a raccontare, alla fine, una storia che "tiene", diverte, sorprende. Così come sorprende la squadra, eterogenea e pittoresca, abilmente reclutata da una entusiasta infaticabile editor: due "veri" e riconosciuti scrittori (l'autorevole W.D. Howells e nientemeno che il Grande Maestro Henry James), otto donne scrittrici coinvolte a vari livelli in tematiche femminili e femministe, un umorista, e un paludato accademico. È questa la "grande famiglia" editoriale, non meno conflittuale e litigiosa della famiglia Talbert, di cui rispecchia, con effetti metanarrativi talvolta esilaranti, tensioni, rivalità e dissapori. Come nel gioco mutevole del caleidoscopio, o in quello infantile del telefono senza fili, la trama di questo bizzarro «romanzo composito» - per la prima volta tradotto in italiano - si snoda in imprevisti colpi di scena, rocamboleschi stravolgimenti e deviazioni spiazzanti, mediante le quali il narratore di turno tende a imporre alla storia, e ai suoi colleghi, la propria strategia. È così che la rappresentazione pur problematica di un modello di vita americano in trasformazione, democratico produttivo e laborioso - quale era l'idea di partenza di Howells - si declina secondo i punti di vista di autori e personaggi, sconfinando ora nella esaltazione delle conquiste femminili di primo Novecento - grazie alle rivendicazioni dell'eccentrica e intrigante zia «zitella» Elizabeth -, ora nella riflessione profonda sul ruolo dell'artista nella società - attraverso le parole del figlio maggiore, alter ego di Henry James. Un affascinante capitolo di microstoria americana si costruisce e decostruisce davanti ai nostri occhi, in quello che può essere considerato uno dei primi - e riusciti - esperimenti di scrittura collettiva. E anche la traduzione, affidata a dodici voci diverse, partecipa con passione alla sfida proposta da questo sorprendente gioco di ruolo.
Autore: Arne Dahl
Editore: Marsilio
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,00 €
L'irruzione violenta di una squadra di polizia in un piccolo appartamento alla periferia di Stoccolma causa la morte di un giovane profugo sudafricano. Rientrato in servizio dopo una lunga assenza, è Dag Lundmark a guidare la retata, ed è lui a fare fuoco. Ma era davvero necessario uccidere? Tocca a Paul Hjelm e Kerstin Holm interrogare il collega e fare luce sulla vicenda, un compito tutt'altro che semplice per Kerstin, considerando che, in un tempo lontano che le ripiomba addosso senza preavviso, lei e Dag erano stati una coppia. L'anello che porta ancora al dito è rimasto a sigillo di un legame tormentato che inutilmente ha cercato di cancellare.
Il mondo dell'immigrazione clandestina è il punto di partenza per un'indagine che, passando per un misterioso pluriomicida, porta alla ricerca non proprio convenzionale condotta da una ditta farmaceutica all'avanguardia e procede senza tregua sulle tracce di qualcuno che, in una sorta di crociata dai toni biblici, insegue un'oscura idea di giustizia. In un thriller psicologico di grande tensione, Arne Dahl continua la sua personale indagine sui lati oscuri della società contemporanea con i suoi complessi interrogativi morali: nel mondo globalizzato, l'élite di poliziotti che compone il Gruppo A deve confrontarsi con crimini che sempre più spesso nascono dall'incapacità di sostenere trasformazioni troppo radicali e repentine e, ancor più, da un profondo senso d'inadeguatezza. Nell'ingannevole idillio dell'estate nordica, il nuovo caso li costringerà a studiare a fondo una parte inquietante delle Sacre Scritture e a scoprire tra quelle pagine che, se l'amore può essere forte come la morte, è dall'amore tradito che nasce l'ira più furiosa.
Arne Dahl è lo pseudonimo di Jan Arnald (1963). Editor, scrittore, critico letterario, a Stoccolma collabora con l'Accademia di Svezia che assegna annualmente il Premio Nobel e cura una rubrica sul quotidiano «Dagens Nyheter». Autore di romanzi tradotti in trenta paesi, ha raggiunto le classifiche internazionali con la serie poliziesca del Gruppo A, di cui questo è il quinto episodio, e la serie del gruppo OpCop, di cui Marsilio ha pubblicato Brama.
Titolo: La grande famiglia. Romanzo di dodici autori
Autore: AA.VV.
Editore: Marsilio
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,00 €
Dal dicembre 1907 al novembre 1908, presso la nota rivista femminile americana Harper's Bazar esce, in dodici puntate-capitoli, il romanzo The Whole Family (La grande famiglia), storia-ritratto di una numerosa famiglia della piccola borghesia americana del primo Novecento alle prese con un evento - il fidanzamento di una figlia - che, osservato e commentato dai diversi componenti della famiglia stessa, ne mette in discussione modelli e aspettative, ruoli e consuetudini, grandi e piccole certezze. Un bozzetto di «realismo sociale» che certo non varrebbe la pena di rispolverare, se non fosse per il sorprendente progetto editoriale che vi sta dietro: i dodici capitoli infatti sono scritti da dodici autori diversi, ciascuno dei quali interpreta e dà voce a uno dei familiari, mettendo in scena, in una sorta di social network narrativo che vira continuamente in direzioni impreviste, un vivacissimo dialogo - più spesso un battibecco - le cui voci si intrecciano, si sovrastano e si sconfessano l'un l'altra, riuscendo comunque a raccontare, alla fine, una storia che "tiene", diverte, sorprende. Così come sorprende la squadra, eterogenea e pittoresca, abilmente reclutata da una entusiasta infaticabile editor: due "veri" e riconosciuti scrittori (l'autorevole W.D. Howells e nientemeno che il Grande Maestro Henry James), otto donne scrittrici coinvolte a vari livelli in tematiche femminili e femministe, un umorista, e un paludato accademico. È questa la "grande famiglia" editoriale, non meno conflittuale e litigiosa della famiglia Talbert, di cui rispecchia, con effetti metanarrativi talvolta esilaranti, tensioni, rivalità e dissapori. Come nel gioco mutevole del caleidoscopio, o in quello infantile del telefono senza fili, la trama di questo bizzarro «romanzo composito» - per la prima volta tradotto in italiano - si snoda in imprevisti colpi di scena, rocamboleschi stravolgimenti e deviazioni spiazzanti, mediante le quali il narratore di turno tende a imporre alla storia, e ai suoi colleghi, la propria strategia. È così che la rappresentazione pur problematica di un modello di vita americano in trasformazione, democratico produttivo e laborioso - quale era l'idea di partenza di Howells - si declina secondo i punti di vista di autori e personaggi, sconfinando ora nella esaltazione delle conquiste femminili di primo Novecento - grazie alle rivendicazioni dell'eccentrica e intrigante zia «zitella» Elizabeth -, ora nella riflessione profonda sul ruolo dell'artista nella società - attraverso le parole del figlio maggiore, alter ego di Henry James. Un affascinante capitolo di microstoria americana si costruisce e decostruisce davanti ai nostri occhi, in quello che può essere considerato uno dei primi - e riusciti - esperimenti di scrittura collettiva. E anche la traduzione, affidata a dodici voci diverse, partecipa con passione alla sfida proposta da questo sorprendente gioco di ruolo.
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