LE ULTIME PAROLE DELL'ANNO VECCHIO: racconti inediti sul Natale di Charles Dickens, in libreria dal 3 dicembre
Titolo: Le ultime parole dell'anno vecchio
Autore: Charles Dickens
Editore: Mattioli 1885
Pagine: 108
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 9,90 €
I racconti pubblicati in questo volumetto proseguono la costruzione di quel ‘mosaico filosofico’ del Natale che Dickens perseguì tutta la vita. Essi sono tutti tratti dalla rivista Household Words, il periodico settimanale inglese pubblicato tra il 1850 e il 1859, fondato, edito e diretto per l’appunto da Charles Dickens, e il cui titolo è tratto da un verso dell’Henry V di Shakespeare: “Familiar in his mouth as household words" ([E allora, i nostri nomi, saranno] termini familiari in bocca sua).
Il fascino che il Natale esercitò su Dickens riguardava molti piani emotivi, compresa una struggente nostalgia per la propria idilliaca infanzia. Nel settimanale fondato dallo stesso Dickens, Household Words, egli contribuì con le pagine qui pubblicate, estremamente personali, autobiografiche e inaspettatamente commoventi. Ma non ci si attenda una visione patinata del Natale: si passa dai terrori dei bambini di fronte ai giocattoli alla Storia di nessuno che mette lucidamente a fuoco il tema drammatico della lotta di classe. Dickens si sforza di scavare in modo più profondo il concetto di umanità, denunciando la disumanizzazione, lo sfruttamento e lo stato d’abbandono di tutti noi da parte della società.
Charles Dickens nacque a Portsmouth nel 1812 ma si trasferì ben presto a Londra dove visse fino alla sua morte, nel 1870. Autore di bestseller come Oliver Twist, David Copperfield o il Canto di Natale, Dickens fu anche filantropo, editore di due periodici, giornalista e opinion maker. La prosa di Dickens ci sorprende oggi per la sua straordinaria modernità e per la capacità di evocare scene e personaggi che pochi altri contemporanei hanno descritto.
Autore: Charles Dickens
Editore: Mattioli 1885
Pagine: 108
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 9,90 €
I racconti pubblicati in questo volumetto proseguono la costruzione di quel ‘mosaico filosofico’ del Natale che Dickens perseguì tutta la vita. Essi sono tutti tratti dalla rivista Household Words, il periodico settimanale inglese pubblicato tra il 1850 e il 1859, fondato, edito e diretto per l’appunto da Charles Dickens, e il cui titolo è tratto da un verso dell’Henry V di Shakespeare: “Familiar in his mouth as household words" ([E allora, i nostri nomi, saranno] termini familiari in bocca sua).
Il fascino che il Natale esercitò su Dickens riguardava molti piani emotivi, compresa una struggente nostalgia per la propria idilliaca infanzia. Nel settimanale fondato dallo stesso Dickens, Household Words, egli contribuì con le pagine qui pubblicate, estremamente personali, autobiografiche e inaspettatamente commoventi. Ma non ci si attenda una visione patinata del Natale: si passa dai terrori dei bambini di fronte ai giocattoli alla Storia di nessuno che mette lucidamente a fuoco il tema drammatico della lotta di classe. Dickens si sforza di scavare in modo più profondo il concetto di umanità, denunciando la disumanizzazione, lo sfruttamento e lo stato d’abbandono di tutti noi da parte della società.
Charles Dickens nacque a Portsmouth nel 1812 ma si trasferì ben presto a Londra dove visse fino alla sua morte, nel 1870. Autore di bestseller come Oliver Twist, David Copperfield o il Canto di Natale, Dickens fu anche filantropo, editore di due periodici, giornalista e opinion maker. La prosa di Dickens ci sorprende oggi per la sua straordinaria modernità e per la capacità di evocare scene e personaggi che pochi altri contemporanei hanno descritto.
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