Titolo: Il festino
Autore: Carlo Goldoni
Editore: Marsilio
Pagine: 337
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 22,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Il festino è una delle commedie più importanti di Carlo Goldoni realizzate per la chiusura del primo anno al San Luca. La vicenda si svolge a Venezia nel 1754. Una delle ultime sere di carnevale, il conte di Belpoggio si impegna ad organizzare in casa sua una piccola festicciola, per soddisfare le richieste (se non i puntigli) della sua cicisbea, Madama Doralice. La festa però, oltre a rappresentare una scena di vita mondana cittadina, mette in risalto i capricci e la vanità dei convitati.
Attraverso gli stessi personaggi di questa brillante commedia, l’autore pone l’accento sulla psicologia e sulle caratteristiche tipiche di una società veneziana settecentesca, avvezza a sprechi, alla vanagloria e al malcostume. La commedia fu scritta in soli cinque giorni dopo l'insuccesso del Vecchio bizzarro. Con Il festino Goldoni ritorna a colpire il cicisbeismo, e dall’opera si evince anche la critica alla commedia dell’arte, caratterizzata da improvvisazione e da maschere. Opera così una grande riforma del teatro, passando progressivamente a una commedia basata su testi interamente scritti e su personaggi che cominciano a sviluppare una loro individualità, all’interno di un ambiente sempre più verosimile.
I protagonisti dell’opera sono descritti minuziosamente. Vengono messi in luce, vizi, pregi e difetti. Il Conte di Belpoggio, cicisbeo gentile ma dilapidatore di risorse e beni; la Contessa, donna saggia e prudente, quanto gelosa; Madama Doralice, cicisbea dai modi sgraziati, pronta alle ingiurie e agli strapazzi. Lo stile è accurato, ricercato ed elegante. L’opera, divisa in cinque atti, di cui i primi due caratterizzati da nove scene e i restanti tre formati da otto, presenta i personaggi accompagnati da una titolatura di influenza spagnola come Don e Dona.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati del genere e a chi desidera immergersi in un’opera classica dalle sfumature ironiche.
Autore: Carlo Goldoni
Editore: Marsilio
Pagine: 337
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 22,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Il festino è una delle commedie più importanti di Carlo Goldoni realizzate per la chiusura del primo anno al San Luca. La vicenda si svolge a Venezia nel 1754. Una delle ultime sere di carnevale, il conte di Belpoggio si impegna ad organizzare in casa sua una piccola festicciola, per soddisfare le richieste (se non i puntigli) della sua cicisbea, Madama Doralice. La festa però, oltre a rappresentare una scena di vita mondana cittadina, mette in risalto i capricci e la vanità dei convitati.
Attraverso gli stessi personaggi di questa brillante commedia, l’autore pone l’accento sulla psicologia e sulle caratteristiche tipiche di una società veneziana settecentesca, avvezza a sprechi, alla vanagloria e al malcostume. La commedia fu scritta in soli cinque giorni dopo l'insuccesso del Vecchio bizzarro. Con Il festino Goldoni ritorna a colpire il cicisbeismo, e dall’opera si evince anche la critica alla commedia dell’arte, caratterizzata da improvvisazione e da maschere. Opera così una grande riforma del teatro, passando progressivamente a una commedia basata su testi interamente scritti e su personaggi che cominciano a sviluppare una loro individualità, all’interno di un ambiente sempre più verosimile.
I protagonisti dell’opera sono descritti minuziosamente. Vengono messi in luce, vizi, pregi e difetti. Il Conte di Belpoggio, cicisbeo gentile ma dilapidatore di risorse e beni; la Contessa, donna saggia e prudente, quanto gelosa; Madama Doralice, cicisbea dai modi sgraziati, pronta alle ingiurie e agli strapazzi. Lo stile è accurato, ricercato ed elegante. L’opera, divisa in cinque atti, di cui i primi due caratterizzati da nove scene e i restanti tre formati da otto, presenta i personaggi accompagnati da una titolatura di influenza spagnola come Don e Dona.
Consiglio questo libro a tutti gli appassionati del genere e a chi desidera immergersi in un’opera classica dalle sfumature ironiche.
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