Titolo: Ho nascosto la mia voce
Autore: Saniee Parinoush
Editore: Garzanti
Pagine: 238
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 18,60 €
Iran. Shahab adora guardare la luna, che se ne sta nel cielo, silenziosa. Come lui. Perché Shahab ha quattro anni, ma non ha ancora fatto sentire la sua voce. Non c'è niente in lui che non vada. Ha solo deciso che non è il momento di iniziare a parlare. Quando gli altri lo prendono in giro per questa sua stranezza, lui si chiude nel suo mondo con i suoi amici immaginari, Babi e Asi. Per tutti è un bambino difficile, problematico, forse meno sveglio rispetto ai suoi coetanei. Questo è quello che pensa anche suo padre Naser che non ha il tempo né la voglia di comprendere il figlio e i suoi silenzi.
Per lui esiste solo suo fratello maggiore, che lo rende orgoglioso, ed è il primo in ogni cosa. Mentre Shahab combina sempre qualcosa di sbagliato. C'è un'unica persona pronta ad ascoltare le sue parole non dette, a capire che ha solamente bisogno di tempo per cominciare a parlare: sua madre Mariam. Perché anche lei sa cosa vuol dire sentirsi diversi, in una realtà in cui una donna laureata deve rinunciare alla sua carriera per occuparsi della famiglia. Perché lei sa che il silenzio del bambino in realtà è un'arma contro l'indifferenza di Naser. È una richiesta di attenzioni e di affetto. Tutto quello che l'uomo non gli ha mai dato. Grazie a lei Shahab scopre giorno dopo giorno che a volte la strada che porta al cuore delle persone è lunga e piena di ostacoli. Ma quando l'obiettivo è davvero importante si trova sempre un modo di far sentire la propria voce e rompere il silenzio.
Saniee Parinoush, terza di cinque figli, è nata a Teheran nel 1949. Il padre, giurista e professore all'università, le ha consentito l'accesso alla biblioteca di casa sin da quando era piccola, permettendole così di coltivare la passione per la narrativa e la scrittura. Laureatasi in psicologia, madre di due figli, entrambi residenti all'estero, Parinoush è oggi una delle intellettuali iraniane più conosciute in Medio Oriente e una scrittrice di grande successo. Il suo primo bestseller, Quello che mi spetta, oggi, dopo essere stato bandito e censurato dal governo, è ancora tra i libri più venduti in Iran.
Titolo: Leonardo. Il genio che inventò Milano
Autore: Marina Migliavacca
Editore: Garzanti
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,90 €
Nel 1482 Leonardo da Vinci entra per la prima volta a Milano. Ha trent'anni, poca esperienza del mondo e tra le mani solamente una spavalda lettera di presentazione per il signore della città, l'ambizioso Ludovico il Moro, in cui si descrive capace ed esperto in ogni campo, dall'arte della guerra all'edilizia. Vuole fare fortuna, è giovane e ha tanta voglia di mettersi in gioco. Riuscirà perfettamente nel suo intento, perché quando partirà dopo quasi tre decenni alla volta della corte francese di Francesco I, lascerà una città profondamente mutata, una metropoli moderna e all'avanguardia, fiera delle proprie tradizioni ma già orientata verso l'Europa. Gran parte di questa trasformazione è merito suo: alla corte sforzesca Leonardo ha infatti potuto sviluppare ed esercitare tutte le sue abilità, dall'architettura all'ingegneria idraulica, dalla pittura dei celeberrimi ritratti alla scenografia di spettacoli teatrali con effetti speciali mai visti prima. Milano, con la vivacità e lo spirito dinamico che la contraddistinguono, è il luogo perfetto per permettere al suo genio eclettico di spaziare senza limiti, lasciando segni che restano ancora visibili a distanza di cinque secoli.
Marina Migliavacca, ex manager editoriale, è da sempre giornalista pubblicista, traduttrice e sceneggiatrice, autrice di libri di narrativa per ragazzi, di biografie e di romanzi per adulti. Milanese, laurea a indirizzo storico e un grande interesse per il passato della sua città, ha recentemente pubblicato un romanzo di successo dedicato alla Monaca di Monza.
Autore: Saniee Parinoush
Editore: Garzanti
Pagine: 238
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 18,60 €
Iran. Shahab adora guardare la luna, che se ne sta nel cielo, silenziosa. Come lui. Perché Shahab ha quattro anni, ma non ha ancora fatto sentire la sua voce. Non c'è niente in lui che non vada. Ha solo deciso che non è il momento di iniziare a parlare. Quando gli altri lo prendono in giro per questa sua stranezza, lui si chiude nel suo mondo con i suoi amici immaginari, Babi e Asi. Per tutti è un bambino difficile, problematico, forse meno sveglio rispetto ai suoi coetanei. Questo è quello che pensa anche suo padre Naser che non ha il tempo né la voglia di comprendere il figlio e i suoi silenzi.
Per lui esiste solo suo fratello maggiore, che lo rende orgoglioso, ed è il primo in ogni cosa. Mentre Shahab combina sempre qualcosa di sbagliato. C'è un'unica persona pronta ad ascoltare le sue parole non dette, a capire che ha solamente bisogno di tempo per cominciare a parlare: sua madre Mariam. Perché anche lei sa cosa vuol dire sentirsi diversi, in una realtà in cui una donna laureata deve rinunciare alla sua carriera per occuparsi della famiglia. Perché lei sa che il silenzio del bambino in realtà è un'arma contro l'indifferenza di Naser. È una richiesta di attenzioni e di affetto. Tutto quello che l'uomo non gli ha mai dato. Grazie a lei Shahab scopre giorno dopo giorno che a volte la strada che porta al cuore delle persone è lunga e piena di ostacoli. Ma quando l'obiettivo è davvero importante si trova sempre un modo di far sentire la propria voce e rompere il silenzio.
Saniee Parinoush, terza di cinque figli, è nata a Teheran nel 1949. Il padre, giurista e professore all'università, le ha consentito l'accesso alla biblioteca di casa sin da quando era piccola, permettendole così di coltivare la passione per la narrativa e la scrittura. Laureatasi in psicologia, madre di due figli, entrambi residenti all'estero, Parinoush è oggi una delle intellettuali iraniane più conosciute in Medio Oriente e una scrittrice di grande successo. Il suo primo bestseller, Quello che mi spetta, oggi, dopo essere stato bandito e censurato dal governo, è ancora tra i libri più venduti in Iran.
Titolo: Leonardo. Il genio che inventò Milano
Autore: Marina Migliavacca
Editore: Garzanti
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,90 €
Nel 1482 Leonardo da Vinci entra per la prima volta a Milano. Ha trent'anni, poca esperienza del mondo e tra le mani solamente una spavalda lettera di presentazione per il signore della città, l'ambizioso Ludovico il Moro, in cui si descrive capace ed esperto in ogni campo, dall'arte della guerra all'edilizia. Vuole fare fortuna, è giovane e ha tanta voglia di mettersi in gioco. Riuscirà perfettamente nel suo intento, perché quando partirà dopo quasi tre decenni alla volta della corte francese di Francesco I, lascerà una città profondamente mutata, una metropoli moderna e all'avanguardia, fiera delle proprie tradizioni ma già orientata verso l'Europa. Gran parte di questa trasformazione è merito suo: alla corte sforzesca Leonardo ha infatti potuto sviluppare ed esercitare tutte le sue abilità, dall'architettura all'ingegneria idraulica, dalla pittura dei celeberrimi ritratti alla scenografia di spettacoli teatrali con effetti speciali mai visti prima. Milano, con la vivacità e lo spirito dinamico che la contraddistinguono, è il luogo perfetto per permettere al suo genio eclettico di spaziare senza limiti, lasciando segni che restano ancora visibili a distanza di cinque secoli.
Marina Migliavacca, ex manager editoriale, è da sempre giornalista pubblicista, traduttrice e sceneggiatrice, autrice di libri di narrativa per ragazzi, di biografie e di romanzi per adulti. Milanese, laurea a indirizzo storico e un grande interesse per il passato della sua città, ha recentemente pubblicato un romanzo di successo dedicato alla Monaca di Monza.
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