Titolo: La biblioteca invisibile
Autore: Genevieve Cogman
Editore: Fanucci
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,90 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La biblioteca invisibile è il romanzo d’esordio di Genevieve Cogman, primo libro di una trilogia fantastica e esoterica con sfumature storiche e steampunk. Il romanzo narra la storia di Irene, una ragazza apparentemente normale che lavora in segreto per una società misterica: la Biblioteca Invisibile. Il compito della ragazza è quello di recuperare manoscritti importanti provenienti da ogni luogo ed epoca, così da poterli custodire nella biblioteca situata in luogo impreciso fuori dalla dimensione umana.
In una delle ultime missioni viene mandata nella Londra vittoriana insieme al suo collega Kai, ragazzo affascinante quanto taciturno. Nella città gotica ed oscura la situazione è tutt’altro che facile. Strane creature popolano le strade londinesi, il caos regna sovrano e incontrastato, e l’elemento sovrannaturale si ammassa lungo il fiume. Ma la sventura sembra perseguitare i bibliotecari: il manoscritto ricercato da Irene e Kai è scomparso, qualcuno l’ha già rubato. Nessuno sa dove sia o chi sia il suo rapitore e i giovani ragazzi si ritrovano ad affrontare orde di assassini, ladri, animali meccanici, società segrete e arcani misteri per ritrovare quel libro tanto importante quanto pericoloso. Riusciranno a riportare il manoscritto nella Biblioteca Invisibile?
L’ambientazione è descritta in modo dettagliato e minuzioso. Grazie alla maestria dell’autrice, il lettore viene trasportato nelle stradine acciottolate di Londra, pervase da un’atmosfera cupa e oscura. Vari sono i personaggi, rappresentati in modo accattivante e enigmatico. I protagonisti principali sono due: Irene, ragazza sveglia, coraggiosa, determinata e inizialmente pragmatica, si alterna a Kai, impenetrabile e valoroso bibliotecario dalle mille risorse. L’elemento fondamentale che colpisce di questo romanzo è l’elogio che la scrittrice fa alla cultura; libri, storia, sapere e conoscenza sono i pilastri del romanzo. Lo stile invece è lineare, semplice e a tratti affascinante.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato.
Autore: Genevieve Cogman
Editore: Fanucci
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 14,90 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La biblioteca invisibile è il romanzo d’esordio di Genevieve Cogman, primo libro di una trilogia fantastica e esoterica con sfumature storiche e steampunk. Il romanzo narra la storia di Irene, una ragazza apparentemente normale che lavora in segreto per una società misterica: la Biblioteca Invisibile. Il compito della ragazza è quello di recuperare manoscritti importanti provenienti da ogni luogo ed epoca, così da poterli custodire nella biblioteca situata in luogo impreciso fuori dalla dimensione umana.
In una delle ultime missioni viene mandata nella Londra vittoriana insieme al suo collega Kai, ragazzo affascinante quanto taciturno. Nella città gotica ed oscura la situazione è tutt’altro che facile. Strane creature popolano le strade londinesi, il caos regna sovrano e incontrastato, e l’elemento sovrannaturale si ammassa lungo il fiume. Ma la sventura sembra perseguitare i bibliotecari: il manoscritto ricercato da Irene e Kai è scomparso, qualcuno l’ha già rubato. Nessuno sa dove sia o chi sia il suo rapitore e i giovani ragazzi si ritrovano ad affrontare orde di assassini, ladri, animali meccanici, società segrete e arcani misteri per ritrovare quel libro tanto importante quanto pericoloso. Riusciranno a riportare il manoscritto nella Biblioteca Invisibile?
L’ambientazione è descritta in modo dettagliato e minuzioso. Grazie alla maestria dell’autrice, il lettore viene trasportato nelle stradine acciottolate di Londra, pervase da un’atmosfera cupa e oscura. Vari sono i personaggi, rappresentati in modo accattivante e enigmatico. I protagonisti principali sono due: Irene, ragazza sveglia, coraggiosa, determinata e inizialmente pragmatica, si alterna a Kai, impenetrabile e valoroso bibliotecario dalle mille risorse. L’elemento fondamentale che colpisce di questo romanzo è l’elogio che la scrittrice fa alla cultura; libri, storia, sapere e conoscenza sono i pilastri del romanzo. Lo stile invece è lineare, semplice e a tratti affascinante.
Un romanzo che si legge tutto d’un fiato.
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