Titolo: Padre di Dio
Autore: Martin Michael Driessen
Editore: Del Vecchio
Pagine: 264
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,00
Dio vive in una casa a forma di cubo insieme alla governante Bartje. Trascorre le giornate cercando di perfezionare il creato, ma l’Uomo manda puntualmente all’aria i suoi piani. In preda alla frustrazione e alla malinconia, il Signore decide di lasciare l’umanità a se stessa e di dedicarsi a passioni meno impegnative, come il Tullamore Dew e l’addestramento dei colombi, finché un pastore, Mosè, non irrompe in casa, dà una sbirciata alle bozze abbandonate della Genesi e sottrae i Dieci Comandamenti.
Il Signore è così costretto a interessarsi nuovamente delle sorti delle sue creature, ma stavolta, decide, sarà un Dio più severo. Dopo una prima avventura sulla Terra all’insegna della dissolutezza, vuole coronare un suo vecchio sogno: quello di avere un padre che possa fargli da mentore. Individua un ruolo che gli permetterà di tornare sulla Terra e di “aiutare gli uomini senza perdere la faccia”. Rinuncerà all’onniscienza e s’incarnerà in un bambino cui spetterà il ruolo del Salvatore. Giuseppe, padre dell’incarnazione di Dio, è consapevole dell’infausto destino che attende Gesù, e nel disperato tentativo di sottrarlo alla morte prematura e al disprezzo dei suoi contemporanei, lo rapisce. Insieme, padre e figlio tentano di raggiungere il confine dell’Impero romano, dando inizio a un viaggio biblico dai toni on the road. Intanto, nei cieli, la fuga getta nello scompiglio gli angeli, che a Gesù preferiscono il carismatico Giovanni, cugino del Messia. In una narrazione dal ritmo serrato, costante, che fa da contrappeso alla scrittura densa e stratificata, Driessen risolve a suo modo due quesiti cui la Bibbia non dà risposta: dov’era Gesù tra i dodici e i ventisei anni? E soprattutto: ma che fine ha fatto Giuseppe?
Martin Michael Driessen (Bloemendaal, Paesi Bassi, 1954) è un riconosciuto regista teatrale e d’opera, traduttore e scrittore, che ha trascorso gran parte della sua vita professionale in Germania. Oggi vive in una casa galleggiante nel cuore della campagna olandese. Il suo debutto letterario (Gars) risale al 1999. Vader van God, suo secondo romanzo, è stato accolto con entusiasmo unanime dalla critica olandese. De Volkskrant e NRC Handelsblad, tra gli altri, lo hanno giudicato tra i migliori libri del 2012. Nel 2013 Wereldbibliotheek ha pubblicato il suo racconto “Een ware held”, anch’esso molto amato dalla critica.
Autore: Martin Michael Driessen
Editore: Del Vecchio
Pagine: 264
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,00
Dio vive in una casa a forma di cubo insieme alla governante Bartje. Trascorre le giornate cercando di perfezionare il creato, ma l’Uomo manda puntualmente all’aria i suoi piani. In preda alla frustrazione e alla malinconia, il Signore decide di lasciare l’umanità a se stessa e di dedicarsi a passioni meno impegnative, come il Tullamore Dew e l’addestramento dei colombi, finché un pastore, Mosè, non irrompe in casa, dà una sbirciata alle bozze abbandonate della Genesi e sottrae i Dieci Comandamenti.
Il Signore è così costretto a interessarsi nuovamente delle sorti delle sue creature, ma stavolta, decide, sarà un Dio più severo. Dopo una prima avventura sulla Terra all’insegna della dissolutezza, vuole coronare un suo vecchio sogno: quello di avere un padre che possa fargli da mentore. Individua un ruolo che gli permetterà di tornare sulla Terra e di “aiutare gli uomini senza perdere la faccia”. Rinuncerà all’onniscienza e s’incarnerà in un bambino cui spetterà il ruolo del Salvatore. Giuseppe, padre dell’incarnazione di Dio, è consapevole dell’infausto destino che attende Gesù, e nel disperato tentativo di sottrarlo alla morte prematura e al disprezzo dei suoi contemporanei, lo rapisce. Insieme, padre e figlio tentano di raggiungere il confine dell’Impero romano, dando inizio a un viaggio biblico dai toni on the road. Intanto, nei cieli, la fuga getta nello scompiglio gli angeli, che a Gesù preferiscono il carismatico Giovanni, cugino del Messia. In una narrazione dal ritmo serrato, costante, che fa da contrappeso alla scrittura densa e stratificata, Driessen risolve a suo modo due quesiti cui la Bibbia non dà risposta: dov’era Gesù tra i dodici e i ventisei anni? E soprattutto: ma che fine ha fatto Giuseppe?
Martin Michael Driessen (Bloemendaal, Paesi Bassi, 1954) è un riconosciuto regista teatrale e d’opera, traduttore e scrittore, che ha trascorso gran parte della sua vita professionale in Germania. Oggi vive in una casa galleggiante nel cuore della campagna olandese. Il suo debutto letterario (Gars) risale al 1999. Vader van God, suo secondo romanzo, è stato accolto con entusiasmo unanime dalla critica olandese. De Volkskrant e NRC Handelsblad, tra gli altri, lo hanno giudicato tra i migliori libri del 2012. Nel 2013 Wereldbibliotheek ha pubblicato il suo racconto “Een ware held”, anch’esso molto amato dalla critica.
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