Titolo: La figlia del boia e il monaco nero
Autore: Oliver Pötzsch
Editore: Beat
Pagine: 480
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 9,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La figlia del boia e il monaco nero è il secondo volume della serie di gialli storici scritti da Oliver Potzsch. Un libro in cui il protagonista principale scardina gli stereotipi sociali e i pregiudizi. Tutto ha inizio nel 1660, in Baviera, durante una normalissima giornata di freddo invernale. Simon Fronwieser, medico di Schongau, viene incaricato dalla perpetua della chiesa di San Lorenzo di occuparsi del sacerdote.
Ma giunto a destinazione, gli si para davanti uno scenario agghiacciante: il curato del paese giace morto davanti ad un piatto di frittelle. Le indagini vengono affidate al boia Jakob Kuisl, esperto non solo di spada, ma anche di erbe velenose e medicinali, che non esita a pensare che l’uomo sia stato avvelenato. Dopo il primo omicidio, ne seguono altri e la risoluzione del mistero porta il boia e i suoi aiutanti (come la figlia Magdalena, il medico Simon e Bendikta, sorella del defunto parroco) a giungere a Pfaffenwinkel, città vicina e pregna di misteri. Tra ritrovamenti di reliquie, incendi, bande violente, e situazioni pericolose, il boia riesce a risolvere il giallo, che affonda le sue radici nella religione e nel ceto sociale degli abbienti. Chi può aver ucciso il sacerdote? Quale movente spinge questi assassini?
L’ambientazione è singolare e descritta minuziosamente. Dagli scenari innevati, dark, gotici e da brividi di Schongau, si passa a Pfaffenwinkel, meravigliosa cittadina della Baviera, ricca di monumenti architettonici, memorie e storia. Protagonista principale ancora una volta è il boia Jakob Kuisl, uomo tutto d’un pezzo, enigmatico, carismatico, e genio indiscusso. Questa volta si avvale dell’aiuto della sua bellissima figlia Magdalena, versata nell’arte dell’indagine, di Simon, giovane in carriera e acuto osservatore, ed infine di Benedikta, dama di classe, raffinata ed erudita. Lo stile è fluido, incalzante ed accattivante. Il romanzo è caratterizzato da un’accurata ricostruzione storica - in cui non mancano lotte contro il potere religioso e politico - e da locuzioni latine frequenti.
Un libro di eccezionale ingegno, ricco di eventi storici ed esoterici.
L'AUTORE
Oliver Pötzsch è nato nel 1970 a Monaco di Baviera ed è un discendente dei Kuisl, la dinastia di boia cui appartiene il protagonista della sua opera. La figlia del boia e il monaco nero (Neri Pozza 2013) è il secondo romanzo del suo ciclo narrativo.
Autore: Oliver Pötzsch
Editore: Beat
Pagine: 480
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 9,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La figlia del boia e il monaco nero è il secondo volume della serie di gialli storici scritti da Oliver Potzsch. Un libro in cui il protagonista principale scardina gli stereotipi sociali e i pregiudizi. Tutto ha inizio nel 1660, in Baviera, durante una normalissima giornata di freddo invernale. Simon Fronwieser, medico di Schongau, viene incaricato dalla perpetua della chiesa di San Lorenzo di occuparsi del sacerdote.
Ma giunto a destinazione, gli si para davanti uno scenario agghiacciante: il curato del paese giace morto davanti ad un piatto di frittelle. Le indagini vengono affidate al boia Jakob Kuisl, esperto non solo di spada, ma anche di erbe velenose e medicinali, che non esita a pensare che l’uomo sia stato avvelenato. Dopo il primo omicidio, ne seguono altri e la risoluzione del mistero porta il boia e i suoi aiutanti (come la figlia Magdalena, il medico Simon e Bendikta, sorella del defunto parroco) a giungere a Pfaffenwinkel, città vicina e pregna di misteri. Tra ritrovamenti di reliquie, incendi, bande violente, e situazioni pericolose, il boia riesce a risolvere il giallo, che affonda le sue radici nella religione e nel ceto sociale degli abbienti. Chi può aver ucciso il sacerdote? Quale movente spinge questi assassini?
L’ambientazione è singolare e descritta minuziosamente. Dagli scenari innevati, dark, gotici e da brividi di Schongau, si passa a Pfaffenwinkel, meravigliosa cittadina della Baviera, ricca di monumenti architettonici, memorie e storia. Protagonista principale ancora una volta è il boia Jakob Kuisl, uomo tutto d’un pezzo, enigmatico, carismatico, e genio indiscusso. Questa volta si avvale dell’aiuto della sua bellissima figlia Magdalena, versata nell’arte dell’indagine, di Simon, giovane in carriera e acuto osservatore, ed infine di Benedikta, dama di classe, raffinata ed erudita. Lo stile è fluido, incalzante ed accattivante. Il romanzo è caratterizzato da un’accurata ricostruzione storica - in cui non mancano lotte contro il potere religioso e politico - e da locuzioni latine frequenti.
Un libro di eccezionale ingegno, ricco di eventi storici ed esoterici.
L'AUTORE
Oliver Pötzsch è nato nel 1970 a Monaco di Baviera ed è un discendente dei Kuisl, la dinastia di boia cui appartiene il protagonista della sua opera. La figlia del boia e il monaco nero (Neri Pozza 2013) è il secondo romanzo del suo ciclo narrativo.
PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI