La recensione in anteprima di TEATRO ALLA SCALA - IL TEMPIO DELLE MERAVIGLIE, al cinema solo il 24 e 25 novembre

Recensione a cura di Eleonora Cocola

Era il 1778 quando nella Milano asburgica si inaugurava il Teatro alla Scala: il teatro dei milanesi, che in un periodo di grande fioritura economica non rinunciavano ai piaceri dell’arte, destinato a diventare negli anni il tempio internazionale della musica e della danza. È in arrivo il 24 e 25 novembre nei cinema italiani Il tempio delle meraviglie, il film dedicato a uno dei teatri più iportanti al mondo. Dire che la pellicola, realizzata nell’ambito del progetto della Grande Arte al Cinema di Nexo Digital, mette in scena la storia della Scala e dei suoi protagonisti di ieri e di oggi, sarebbe riduttivo nei confronti del bellissimo lavoro dei registi Luca Lucini e Silvia Corbetta: l’idea è piuttosto quella di catturare l’essenza di questo luogo magico
oltre che storico. La storia non manca: il film, con la voce narrante di Sandro Lombardi, racconta sprazzi delle vicende e delle personalità dei grandi personaggi che con il loro talento contribuirono ad accrescere la fama dell’opera italiana e a fare della Scala il suo monumento: da Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Arturo Toscanini, ai più recenti Maria Callas, Luchino Visconti, Claudio Abbado, Riccardo Muti, solo per citare i più celebri.

Teatro alla Scala (Milano)
A raccontare la storia più recente ci pensano alcuni dei suoi protagonisti: tra gli altri, i direttori d’orchestra Daniel Barenboim e Riccardo Chailly, i cantanti Plácido Domingo e Mirella Freni, i ballerini Carla Fracci e Roberto Bolle, i Sovrintendenti Pereira, Lissner e Fontana. Nelle loro parole, a tratti commosse, a tratti divertite, sempre emozionate, vivono tutta la magia del teatro e tutto il prestigio della Scala. Il teatro però non è fatto solo di grandi artisti: dietro a un grande spettacolo c’è l’operosità di una miriade di maestranze e professionisti. Ad alcuni di loro, testimoni meno famosi ma non meno importanti della vita scaligera, è affidata un’altra storia: quella di chi alla Scala si reca quotidianamente per lavorare, come i concertisti e gli aiuto registi, anche loro testimoni di una sorta di sacralità e protagonisti di un’emozione che si rinnova spettacolo dopo spettacolo. Loro raccontano un’altra storia ancora, quella che attraverso il lavoro quotidiano porta alla costruzione di uno spettacolo su tutti: quello del 7 dicembre, la magica notte della prima.

Fra storia, arte ed emozione, Il tempio delle meraviglie trasmette in pieno la maestosa grandezza della Scala, anima di una città produttiva e amante dell’arte, monumento del genio italiano e tempio assoluto dell’arte operistica.

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