Titolo: Capodanno da mia madre
Autore: Alejandro Palomas
Editore: Neri Pozza
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Per la maggior parte delle famiglie il momento di riunirsi attorno a un tavolo è il giorno di Natale; la famiglia di Fernando, detto Fer, ha aspettato il cenone del 31 dicembre. Sua madre Amalia è emozionatissima, non vede l’ora che arrivino le altre due figlie, Silvia ed Emma, e lo zio Eduardo: è da tantissimo tempo che la famiglia intera non si riunisce, e la serata che sta arrivando è carica di aspettative. Ma, come in qualsiasi riunione di famiglia che si rispetti, ognuno porterà con sé il suo bagaglio di problemi, ricordi e piccole o
grandi nevrosi, il che renderà difficoltoso passare una serata leggera e senza pensieri.
Fer sta cercenado faticosamente di tornare a vivere dopo una grossa delusione d’amore che di buono gli ha lasciato solo l’alano Max, e deve ripetersi continuamente che «non si può trovare pace evitando la vita»; poi c’è sua sorella maggiore Silvia, la rigidità fatta persona, ossessionata dalle sue manie di controllo; e infine Emma, disordinata, svampita, ancora alle prese con un lutto mai elaborato. Quest’anno ci sarà anche la sua compagna Olga, “l’aggiunta”, coi suoi modi supponenti, il naso all’insù, le perle e la borsa di Louis Vuitton, e quel modo irritante di cominciare quasi tutte le frasi con «lascia che ti dica». E poi c’è l’esuberante zio Eduardo, che è già tanto se si presenterà sobrio.
Le famiglie, si sa, sono fucine di materiale umano, storie, verità nascoste, relazioni complicate; niente di meglio per costruire un buon romanzo. Quello di Palomas è particolarmente riuscito: una galleria di personaggi complessi, con storie difficili alle spalle, uno stile lieve e ironico - anche quando tratta argomenti delicati, un impianto tipicamente teatrale; e poi confessioni, bugie, flashback, dialoghi serrati ed esilaranti, momenti di riflessione intimisti – specie sul finale, dove l’autore pecca forse di eccessivo sentimentalismo.
Il punto di forza del libro è il personaggio di Amalia, la madre che dà il titolo al romanzo, una donna semplicemente geniale e travolgente. Suo figlio, nonché voce narrante Fer, la paragona spesso a una bambina, ed è vero: Amalia è un personaggio di un’onestà e genuinità sconcertanti, capace di risultare a tratti commovente e il più delle volte esilarante; è completamente in balia delle proprie emozioni, tenera, sempre pronta tanto al riso quanto al pianto. E ha pure una traccia di quella volatilità un po' magica e tutta iberica, che ricorda vagamente certi personaggi della Allende o di Marquez.
Ci sono libri che dopo averli letti ti rimangono come appiccicati dentro, altri che si dimenticano in fretta; questo ha un effetto strano: una volta chiuso ti fa venir voglia di ricominciarlo da capo, per cogliere tutti i dettagli, le sfumature che inevitabilmente sfuggono almeno in parte nella prima lettura.
L'AUTORE
Alejandro Palomas è nato a Barcellona nel 1967. Laureato in letteratura inglese, traduttore di Katherine Mansfield, Gertrude Stein, Willa Cather e Jack London, scritto romanzi come A pesar de todo, El tiempo del corazón (premio Nuevo Talento FNAC, 2002) e El secreto de los Hoffman (finalista Premio Torrevieja 2008), e racconti come Pequeñas bienvenidas. Con Tanta vita (Neri Pozza 2008) ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico.
PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI
Autore: Alejandro Palomas
Editore: Neri Pozza
Pagine: 272
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Per la maggior parte delle famiglie il momento di riunirsi attorno a un tavolo è il giorno di Natale; la famiglia di Fernando, detto Fer, ha aspettato il cenone del 31 dicembre. Sua madre Amalia è emozionatissima, non vede l’ora che arrivino le altre due figlie, Silvia ed Emma, e lo zio Eduardo: è da tantissimo tempo che la famiglia intera non si riunisce, e la serata che sta arrivando è carica di aspettative. Ma, come in qualsiasi riunione di famiglia che si rispetti, ognuno porterà con sé il suo bagaglio di problemi, ricordi e piccole o
grandi nevrosi, il che renderà difficoltoso passare una serata leggera e senza pensieri.
Fer sta cercenado faticosamente di tornare a vivere dopo una grossa delusione d’amore che di buono gli ha lasciato solo l’alano Max, e deve ripetersi continuamente che «non si può trovare pace evitando la vita»; poi c’è sua sorella maggiore Silvia, la rigidità fatta persona, ossessionata dalle sue manie di controllo; e infine Emma, disordinata, svampita, ancora alle prese con un lutto mai elaborato. Quest’anno ci sarà anche la sua compagna Olga, “l’aggiunta”, coi suoi modi supponenti, il naso all’insù, le perle e la borsa di Louis Vuitton, e quel modo irritante di cominciare quasi tutte le frasi con «lascia che ti dica». E poi c’è l’esuberante zio Eduardo, che è già tanto se si presenterà sobrio.
Ci sono libri che dopo averli letti ti rimangono come appiccicati dentro, altri che si dimenticano in fretta; questo ha un effetto strano: una volta chiuso ti fa venir voglia di ricominciarlo da capo, per cogliere tutti i dettagli, le sfumature che inevitabilmente sfuggono almeno in parte nella prima lettura.
L'AUTORE
Alejandro Palomas è nato a Barcellona nel 1967. Laureato in letteratura inglese, traduttore di Katherine Mansfield, Gertrude Stein, Willa Cather e Jack London, scritto romanzi come A pesar de todo, El tiempo del corazón (premio Nuevo Talento FNAC, 2002) e El secreto de los Hoffman (finalista Premio Torrevieja 2008), e racconti come Pequeñas bienvenidas. Con Tanta vita (Neri Pozza 2008) ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico.
Tanti sono i film ambientati durante la notte di San Silvestro, ma pochi contengono un intreccio di situazioni al limite del grottesco e del surreale come L'ultimo capodanno, un film del 1998 diretto da Marco Risi. La storia di un gruppo di persone che abitano in un condominio romano e si apprestano a vivere al meglio il capodanno. C'è la donna tradita (Monica Bellucci), il marito sado-trasgressivo (Alessandro Haber) e tanti esempi di umanità grottesca. Sembra tutto bello e normale, ma appena succede qualcosa di imprevisto, quando i freni cadono, allora è un disastro. Tutto diventa incomprensione e anche violenza. Il film è visibile su youtube.
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