Titolo: La notte di Natale. La leggenda di Gesù
Autore: Selma Lagerlöf
Editore: Iperborea
Pagine: 187
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 15,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La notte di Natale. Le leggende di Gesù è uno dei capolavori della letteratura novecentesca, scritto dal premio Nobel Selma Lagerlöf. Storie mozzafiato in cui convivono credenze cristiane e pagane relative ad una delle feste più importanti a livello internazionale: il Natale. Protagonisti indiscussi di questa raccolta sono uomini, donne e bambini provenienti dai testi apocrifi e da novelle poco ortodosse, il cui compito è quello di spiegare al lettore che non esiste una sola versione dei fatti (una sola storia basata sulla credenza cristiana della nascita di una
figura importante), bensì tantissimi racconti dei testi esclusi dalla Bibbia, volti ad alimentare l’immaginazione odierna.
L’autrice ci propone nove racconti che narrano diverse versioni - e più ipotesi - relative ad un evento annuale tanto atteso. Ne “La visione dell’imperatore” si racconta che la Sibilla durante l’impero di Augusto vede nascere in Palestina un bambino destinato a rovesciare le sorti del mondo, sostenendo “Sulla cima del Campidoglio sarà adorato il Rinnovatore del mondo, Cristo o Anticristo, ma non fragile mortale”; ne “ Il pozzo dei Magi” invece, la scrittrice narra delle tre figure dei Magi, poveri uomini desiderosi di ricchezze materiali, che seguendo una stella cometa scoprono in realtà la ricchezza dell’animo umano.
“Fuga in Egitto” è la storia di una palma piantata nel deserto dalla regina di Saba durante l’ultimo incontro con il re Salomone. La pianta assiste a qualcosa di miracoloso. Nel deserto si avventurano due figure adulte con un bambino che riesce a far chinare la palma al suo cospetto “come si inchinano gli uomini davanti ai principi”; “ Il velo della Veronica” racconta la storia del feroce e spietato imperatore Tiberio che si ammala di lebbra a Capri, ma viene curato miracolosamente; ed infine ne “Il sacro fuoco” si narra dell’ardimentoso Raniero de’ Pazzi che, con la sua indole forte e valorosa, parte per delle crociate a Gerusalemme .
Lo stile è ricercato ma allo stesso tempo fluido, e caratterizza una narrazione limpida e omogenea. L’autrice dapprima ci presenta personaggi diffidenti, segnati da storie cruente e difficili e quindi bramosi di beni immateriali, poi fa si che tali figure subiscano, attraverso la conoscenza di Gesù, dei cambiamenti morali e psicologici: di fatto riscoprono l’amore, la compassione, l’altruismo, la felicità, la solidarietà e tanti altri valori positivi. Ma soprattutto la fiducia nel divino come unica risorsa contro le avversità della vita.
Diverse visioni che arricchiscono il Natale di nuove sfumature e racconti da narrare ai più piccoli. Consigliato.
L'AUTRICE
Nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, Selma Lagerlöf è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.
PUOI ACQUISTARE LIBRO E DVD QUI
Autore: Selma Lagerlöf
Editore: Iperborea
Pagine: 187
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 15,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La notte di Natale. Le leggende di Gesù è uno dei capolavori della letteratura novecentesca, scritto dal premio Nobel Selma Lagerlöf. Storie mozzafiato in cui convivono credenze cristiane e pagane relative ad una delle feste più importanti a livello internazionale: il Natale. Protagonisti indiscussi di questa raccolta sono uomini, donne e bambini provenienti dai testi apocrifi e da novelle poco ortodosse, il cui compito è quello di spiegare al lettore che non esiste una sola versione dei fatti (una sola storia basata sulla credenza cristiana della nascita di una
figura importante), bensì tantissimi racconti dei testi esclusi dalla Bibbia, volti ad alimentare l’immaginazione odierna.
L’autrice ci propone nove racconti che narrano diverse versioni - e più ipotesi - relative ad un evento annuale tanto atteso. Ne “La visione dell’imperatore” si racconta che la Sibilla durante l’impero di Augusto vede nascere in Palestina un bambino destinato a rovesciare le sorti del mondo, sostenendo “Sulla cima del Campidoglio sarà adorato il Rinnovatore del mondo, Cristo o Anticristo, ma non fragile mortale”; ne “ Il pozzo dei Magi” invece, la scrittrice narra delle tre figure dei Magi, poveri uomini desiderosi di ricchezze materiali, che seguendo una stella cometa scoprono in realtà la ricchezza dell’animo umano.
“Fuga in Egitto” è la storia di una palma piantata nel deserto dalla regina di Saba durante l’ultimo incontro con il re Salomone. La pianta assiste a qualcosa di miracoloso. Nel deserto si avventurano due figure adulte con un bambino che riesce a far chinare la palma al suo cospetto “come si inchinano gli uomini davanti ai principi”; “ Il velo della Veronica” racconta la storia del feroce e spietato imperatore Tiberio che si ammala di lebbra a Capri, ma viene curato miracolosamente; ed infine ne “Il sacro fuoco” si narra dell’ardimentoso Raniero de’ Pazzi che, con la sua indole forte e valorosa, parte per delle crociate a Gerusalemme .
Lo stile è ricercato ma allo stesso tempo fluido, e caratterizza una narrazione limpida e omogenea. L’autrice dapprima ci presenta personaggi diffidenti, segnati da storie cruente e difficili e quindi bramosi di beni immateriali, poi fa si che tali figure subiscano, attraverso la conoscenza di Gesù, dei cambiamenti morali e psicologici: di fatto riscoprono l’amore, la compassione, l’altruismo, la felicità, la solidarietà e tanti altri valori positivi. Ma soprattutto la fiducia nel divino come unica risorsa contro le avversità della vita.
Diverse visioni che arricchiscono il Natale di nuove sfumature e racconti da narrare ai più piccoli. Consigliato.
L'AUTRICE
Nata a Mårbacka nel Värmland nel 1858 e morta nel 1940, destinata a diventare, da maestra elementare, prima donna Premio Nobel nel 1909 e prima donna a essere nominata fra gli Accademici di Svezia nel 1914, Selma Lagerlöf è forse la scrittrice svedese più nota e amata nel mondo. Dalla Saga di Gösta Berling (1891), censurata aspramente dalla critica positivista, al Viaggio meraviglioso di Nils Holgersson (1907), indiscusso capolavoro e grande successo editoriale che le valse una fama mai concessa ad alcun connazionale, le sue opere sono state tradotte, filmate, illustrate ovunque. Legata alla tradizione orale della sua terra, come a quella delle saghe e delle leggende värmlandesi raccontatele dalla nonna paterna negli anni dell’infanzia, resta uno dei più vivi esempi dell’arte scandinava per eccellenza: quella del raccontare.
Un lettura da abbinare con il film Nativity, diretto nel 2006 da Catherine Hardwicke con Ciaran Hinds, Keisha Castle-Hughes, Shohreh Aghdashloo, Oscar Isaac e Alexander Siddig. Una delle versione più suggestive della storia della nascita di Gesù.
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