Titolo: Un caffè con Robespierre
Autore: Adriana Assini
Editore: Scrittura & Scritture
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 13,50 €
Recensione a cura di Greta Sala
Un caffè con Robespierre di Adriana Assini è un piccolo capolavoro capace di trasportare completamente il lettore nella tumultuosa e appassionata Parigi degli anni della Rivoluzione francese. La vicenda inizia proprio il 16 Ottobre 1793, il giorno della decapitazione di una delle regine più discusse di Francia, famosa per lo sperpero di denaro in cene sontuose, scarpe, vestiti e impensabili parrucche: Marie-Antoinette.
I protagonisti della storia sono Bertrand Blondel, sublime cuoco a servizio della regina a corte, e la moglie Manon, conosciuta a palazzo in quanto sarta impiegata a cucire i capi della sovrana. E’ solo con l’arrivo della Rivoluzione che le cose precipitano: non solo per il popolo francese ma anche per i coniugi Blondel, destinati a riconoscere ogni giorno di più quanto siano grandi le differenze tra loro, e forse incolmabili: molto pacato, affascinante e pacifico lui; vivace, indipendente e passionale lei. I due iniziano a prendere piano piano strade diverse, soprattutto Manon che, avendo come ideale la politica di Robespierre, cerca di diventare parte sempre più attiva nel movimento che vuole una Francia più libera e democratica.
I due coniugi scopriranno così l’uno le carte dell’altra arrivando a una separazione che porterà Bertrand addirittura a Napoli, nel Regno guidato da Ferdinando I di Borbone, dove lo chef incontrerà nuovi compagni di avventura oltreché nuovi sapori e spezie che arricchiranno la sua cucina, molto spesso descritta in modo dettagliato nel libro. Così lontani e in due mondi diversi, Bertrand e Manon iniziano a scriversi e cercano in qualche modo di capire se esiste ancora qualcosa che si possa salvare nel loro matrimonio o se il divario è diventato irreparabile.
Scritto con un linguaggio forbito, il romanzo fa letteralmente innamorare il lettore di questi due personaggi, folgorandolo con la forza, la voglia di vivere e di provare emozioni forti di Manon. Personalmente ho trovato molto attuale il personaggio della protagonista e ho provato verso di lei una forte sintonia, immediata e quasi violenta. Trovo sia davvero un personaggio molto interessante, genialmente creato e di cui vengono ben descritte le paure, le sofferenze, l’insofferenza per una vita che a volte sembra soffocarci, altre lasciarci troppo andare. Un caffè con Robespierre è un ottimo romanzo storico che si legge in modo vorace, potremmo dire che si divora, e da cui è molto difficile allontanarsi anche una volta terminata la lettura.
L'AUTRICE
Adriana Assini vive e lavora a Roma. Sulla scia di passioni perdute, gesta dimenticate, vite fuori dal comune, guarda al passato per capire meglio il presente e con quel che vede ci costruisce un romanzo, una piccola finestra aperta sul mondo di ieri. Dipinge. Soltanto acquarelli. E anche quando scrive si ha l’impressione che dalla sua penna, oltre alle parole, escano le ocre rosse, gli azzurri oltremare, i luccicanti vermigli in cui intenge i suoi pennelli. Con Scrittura & Scritture, ha pubblicato diversi libri, tutti a sfondo storico, tra cui Le rose di Cordova (2007) Un sorso di arsenico (2009), Il mercante di zucchero (2011), Sogni diVini (2011), I racconti dell’ombra (2012) e La Riva Verde (2014).
Autore: Adriana Assini
Editore: Scrittura & Scritture
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 13,50 €
Recensione a cura di Greta Sala
Un caffè con Robespierre di Adriana Assini è un piccolo capolavoro capace di trasportare completamente il lettore nella tumultuosa e appassionata Parigi degli anni della Rivoluzione francese. La vicenda inizia proprio il 16 Ottobre 1793, il giorno della decapitazione di una delle regine più discusse di Francia, famosa per lo sperpero di denaro in cene sontuose, scarpe, vestiti e impensabili parrucche: Marie-Antoinette.
I protagonisti della storia sono Bertrand Blondel, sublime cuoco a servizio della regina a corte, e la moglie Manon, conosciuta a palazzo in quanto sarta impiegata a cucire i capi della sovrana. E’ solo con l’arrivo della Rivoluzione che le cose precipitano: non solo per il popolo francese ma anche per i coniugi Blondel, destinati a riconoscere ogni giorno di più quanto siano grandi le differenze tra loro, e forse incolmabili: molto pacato, affascinante e pacifico lui; vivace, indipendente e passionale lei. I due iniziano a prendere piano piano strade diverse, soprattutto Manon che, avendo come ideale la politica di Robespierre, cerca di diventare parte sempre più attiva nel movimento che vuole una Francia più libera e democratica.
I due coniugi scopriranno così l’uno le carte dell’altra arrivando a una separazione che porterà Bertrand addirittura a Napoli, nel Regno guidato da Ferdinando I di Borbone, dove lo chef incontrerà nuovi compagni di avventura oltreché nuovi sapori e spezie che arricchiranno la sua cucina, molto spesso descritta in modo dettagliato nel libro. Così lontani e in due mondi diversi, Bertrand e Manon iniziano a scriversi e cercano in qualche modo di capire se esiste ancora qualcosa che si possa salvare nel loro matrimonio o se il divario è diventato irreparabile.
Scritto con un linguaggio forbito, il romanzo fa letteralmente innamorare il lettore di questi due personaggi, folgorandolo con la forza, la voglia di vivere e di provare emozioni forti di Manon. Personalmente ho trovato molto attuale il personaggio della protagonista e ho provato verso di lei una forte sintonia, immediata e quasi violenta. Trovo sia davvero un personaggio molto interessante, genialmente creato e di cui vengono ben descritte le paure, le sofferenze, l’insofferenza per una vita che a volte sembra soffocarci, altre lasciarci troppo andare. Un caffè con Robespierre è un ottimo romanzo storico che si legge in modo vorace, potremmo dire che si divora, e da cui è molto difficile allontanarsi anche una volta terminata la lettura.
L'AUTRICE
Adriana Assini vive e lavora a Roma. Sulla scia di passioni perdute, gesta dimenticate, vite fuori dal comune, guarda al passato per capire meglio il presente e con quel che vede ci costruisce un romanzo, una piccola finestra aperta sul mondo di ieri. Dipinge. Soltanto acquarelli. E anche quando scrive si ha l’impressione che dalla sua penna, oltre alle parole, escano le ocre rosse, gli azzurri oltremare, i luccicanti vermigli in cui intenge i suoi pennelli. Con Scrittura & Scritture, ha pubblicato diversi libri, tutti a sfondo storico, tra cui Le rose di Cordova (2007) Un sorso di arsenico (2009), Il mercante di zucchero (2011), Sogni diVini (2011), I racconti dell’ombra (2012) e La Riva Verde (2014).
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