Titolo: Rebel. Il tradimento
Autore: Alwyn Hamilton
Editore: Giunti
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Awyn Hamilton torna nelle librerie con Rebel. Il Tradimento, il secondo attesissimo volume della trilogia basata sulle avventure del Bandito dagli occhi blu, Amani, figlia di un Djinni e di una mortale, dotata di arcani poteri e alleata del Principe Ribelle nella sua lotta contro il Sultano. Amani, che nello scorso libro ha preso coscienza dei suoi poteri e di cosa può fare accanto ai ribelli, è diventata parte integrante della rivolta ed è uno dei migliori guerrieri a disposizione del Principe Ribelle. La sua fama
di Bandito dagli Occhi Blu è nota in tutto il regno e molti la temono.
Ma proprio quando le sorti della battaglia per rovesciare il Sultano sono favorevoli agli insorti, viene fatta prigioniera dalle armate reali che, senza ulteriori indugi, la trascinano al Palazzo. Qui, il Sultano dapprima la rinchiude nel suo harem, dove è costretta a sottostare a nuove regole, poi le accorda il permesso di passeggiare ed esplorare i meandri della sua meravigliosa residenza, imprigionando i suoi poteri da demdji con ferro e bronzo. Amani, dal canto suo, non esita a sfruttare al massimo la condizione in cui si trova e a cercare di scoprire le mosse del nemico. E mentre cercherà di sopravvivere in una realtà apparentemente idilliaca e illusoria, dovrà imparare a ingannare con astuzia, a non farsi sottomettere, a giocare con i segreti; incontrerà uomini avidi di potere, donne che nell’harem lottano duramente per accaparrarsi l’attenzione e il favore dei principi; e si ritroverà invischiata nel mercato delle schiave.
Tutto il suo mondo viene rimescolato, ingarbugliato e rivoltato, e tutte le sue certezze vengono messe a dura prova dalle figure ambigue del Sultano e di due dei principi, suoi figli; uno avido, corrotto e malvagio; l'altro un soldato incorruttibile e intelligente. La situazione, apparentemente tranquilla, precipita quando il Sultano riesce a catturare il Principe Ribelle. La lotta dei ribelli, infatti, sembra ormai essere spacciata, e toccherà proprio ad Amani guidare gli insorti...
Ancora una volta, Alwyn Hamilton, con uno stile accattivante ed un linguaggio coinvolgente e diretto, ci descrive con maestria l’affascinante, intrigante e seducente mondo orientale. Mentre nel primo volume si era soffermata sull’esoticità di paesaggi desertici e villaggi locali, nel secondo trasporta il lettore tra le magnificenze, le suntuosità, le ricchezze e gli adorni regali del Palazzo. Personalmente, avendo avuto modo di visitare molte città dei sultanati orientali, riconosco il merito alla scrittrice di aver narrato con minuzia e attenzione ogni singolo dettaglio: dalla cultura tipica palaziale, divisa tra harem colmi di donne straniere al servizio del re, alloggi reali ornati di splendidi ceramiche, mosaici e mobili raffinati, giardini mozzafiato e viste panoramiche; agli usi e ai costumi regi, come abiti e stoffe pregiate e pasti sopraffini; alla politica di corte, fatta di lotte sanguinose tra consanguinei per la conquista del potere, e spietati conflitti tra donne per ottenere il primato sugli uomini e un futuro per i propri eredi.
Inoltre, l’autrice grazie all’eroicità di Amani, al suo carattere risoluto e alla sua indole forte e dura, scardina lo stereotipo della tipica donna orientale, e dà voce al coraggio, all’audacia e alla temerarietà di molte anime che si sono ribellate e che tutt’ora oggi tentano di abrogare violenza e superiorità maschile. E proprio attraverso la protagonista principale, affronta tematiche fondamentali come le somiglianze e le differenze tra il femminismo antico e moderno, l’autorità suprema e malata degli uomini e la parità tra i sessi. A mio avviso è un romanzo che non presenta difetti in tutto il suo world building: ambientazioni suggestive fanno da sfondo ad una trama complessa e macchinosa, in cui entrano in scena personaggi profondi e tangibili che, attraverso azioni e gesti, interpretano argomentazioni reali e all’ordine del giorno. Senza ombra di dubbio un libro da consigliare a tutti i lettori, senza limitazioni di genere.
L'AUTRICE
Alwyn Hamilton, nata in Canada, ha vissuto per anni in Italia e in Francia. Poco dopo essersi laureata a Cambridge in storia dell’arte, si è stabilita a Londra, dove ha lavorato per anni da Christie’s. Rebel. Il deserto in fiamme, suo romanzo di esordio straordinariamente originale e affascinante, ha scatenato aste internazionali tra prestigiose case editrici e sta riscuotendo ottimi giudizi da parte della critica e dei lettori in molti paesi del mondo.
Autore: Alwyn Hamilton
Editore: Giunti
Pagine: 448
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Awyn Hamilton torna nelle librerie con Rebel. Il Tradimento, il secondo attesissimo volume della trilogia basata sulle avventure del Bandito dagli occhi blu, Amani, figlia di un Djinni e di una mortale, dotata di arcani poteri e alleata del Principe Ribelle nella sua lotta contro il Sultano. Amani, che nello scorso libro ha preso coscienza dei suoi poteri e di cosa può fare accanto ai ribelli, è diventata parte integrante della rivolta ed è uno dei migliori guerrieri a disposizione del Principe Ribelle. La sua fama
di Bandito dagli Occhi Blu è nota in tutto il regno e molti la temono.
Ma proprio quando le sorti della battaglia per rovesciare il Sultano sono favorevoli agli insorti, viene fatta prigioniera dalle armate reali che, senza ulteriori indugi, la trascinano al Palazzo. Qui, il Sultano dapprima la rinchiude nel suo harem, dove è costretta a sottostare a nuove regole, poi le accorda il permesso di passeggiare ed esplorare i meandri della sua meravigliosa residenza, imprigionando i suoi poteri da demdji con ferro e bronzo. Amani, dal canto suo, non esita a sfruttare al massimo la condizione in cui si trova e a cercare di scoprire le mosse del nemico. E mentre cercherà di sopravvivere in una realtà apparentemente idilliaca e illusoria, dovrà imparare a ingannare con astuzia, a non farsi sottomettere, a giocare con i segreti; incontrerà uomini avidi di potere, donne che nell’harem lottano duramente per accaparrarsi l’attenzione e il favore dei principi; e si ritroverà invischiata nel mercato delle schiave.
Tutto il suo mondo viene rimescolato, ingarbugliato e rivoltato, e tutte le sue certezze vengono messe a dura prova dalle figure ambigue del Sultano e di due dei principi, suoi figli; uno avido, corrotto e malvagio; l'altro un soldato incorruttibile e intelligente. La situazione, apparentemente tranquilla, precipita quando il Sultano riesce a catturare il Principe Ribelle. La lotta dei ribelli, infatti, sembra ormai essere spacciata, e toccherà proprio ad Amani guidare gli insorti...
Ancora una volta, Alwyn Hamilton, con uno stile accattivante ed un linguaggio coinvolgente e diretto, ci descrive con maestria l’affascinante, intrigante e seducente mondo orientale. Mentre nel primo volume si era soffermata sull’esoticità di paesaggi desertici e villaggi locali, nel secondo trasporta il lettore tra le magnificenze, le suntuosità, le ricchezze e gli adorni regali del Palazzo. Personalmente, avendo avuto modo di visitare molte città dei sultanati orientali, riconosco il merito alla scrittrice di aver narrato con minuzia e attenzione ogni singolo dettaglio: dalla cultura tipica palaziale, divisa tra harem colmi di donne straniere al servizio del re, alloggi reali ornati di splendidi ceramiche, mosaici e mobili raffinati, giardini mozzafiato e viste panoramiche; agli usi e ai costumi regi, come abiti e stoffe pregiate e pasti sopraffini; alla politica di corte, fatta di lotte sanguinose tra consanguinei per la conquista del potere, e spietati conflitti tra donne per ottenere il primato sugli uomini e un futuro per i propri eredi.
Inoltre, l’autrice grazie all’eroicità di Amani, al suo carattere risoluto e alla sua indole forte e dura, scardina lo stereotipo della tipica donna orientale, e dà voce al coraggio, all’audacia e alla temerarietà di molte anime che si sono ribellate e che tutt’ora oggi tentano di abrogare violenza e superiorità maschile. E proprio attraverso la protagonista principale, affronta tematiche fondamentali come le somiglianze e le differenze tra il femminismo antico e moderno, l’autorità suprema e malata degli uomini e la parità tra i sessi. A mio avviso è un romanzo che non presenta difetti in tutto il suo world building: ambientazioni suggestive fanno da sfondo ad una trama complessa e macchinosa, in cui entrano in scena personaggi profondi e tangibili che, attraverso azioni e gesti, interpretano argomentazioni reali e all’ordine del giorno. Senza ombra di dubbio un libro da consigliare a tutti i lettori, senza limitazioni di genere.
L'AUTRICE
Alwyn Hamilton, nata in Canada, ha vissuto per anni in Italia e in Francia. Poco dopo essersi laureata a Cambridge in storia dell’arte, si è stabilita a Londra, dove ha lavorato per anni da Christie’s. Rebel. Il deserto in fiamme, suo romanzo di esordio straordinariamente originale e affascinante, ha scatenato aste internazionali tra prestigiose case editrici e sta riscuotendo ottimi giudizi da parte della critica e dei lettori in molti paesi del mondo.
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